GO #01 // casa A-wkward

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    «il grande oblivion»
    -- una settimana da Morgan --
    01.06, ore 08:00. Luogo: sconosciuto.
    Non importa dove voi siate, chi voi siate, cosa siate.
    Morgan vuole solo i vostri segreti.
    Una passaporta (situata ovviamente nel mondo magico) vi trasporta direttamente all'interno di un... qualcosa, ma andiamo con ordine.
    Vi trovate, così come quando avete toccato l'oggetto (pigiama? sotto la doccia? #wat) al centro di una stanza dalle pareti ed il pavimento bianco. Davanti a voi vi sono due schermi: uno al momento spento, mentre l'altro vi mostra una stanza identica a quella in cui vi trovate, insieme ad altre stanze più piccole che ancora non avete esplorato. Grazie a questo sarete in grado di vedere quello che succede nell'altra Casa 24 ore su 24, potendo ingrandire, se volete, la stanza che vi interessa; alla destra degli schermi, che occupano tutta la parete, vi è un enorme vetrata: avvicinandovi potete notare che si affaccia su un enorme acquario contenete un tricheco. Dalla parte opposta, riuscite ad intravedere un'altra casa (la stessa che riuscite a vedere nello schermo) con altre persone: non potrete interagire con loro in nessun modo. Cosa vi è nella stanza nella quale vi trovate? Tutto ciò che vi occorre: poltrone, divani, cuscini, un tavolo in grado di ospitarvi tutti quanti, una cucita fornita di ogni cibo possibile ed immaginabile (l'alcool c'è? mi piacerebbe dirvi di sì, ma al momento no). Continuando a girarvi verso destra, potete trovare una grande vetrata che si affaccia su un piccolo giardino interno, con tanto di gazebo e panchine per accomodarvi, siepi, e qualche triste pianta un po' smorta; nell'angolo, prima dell'uscita verso il giardino. L'ultima parte della stanza è costituita dal corridoio che porta alle stanze, ciascuna dotata di un bagno personale (nei bagni non ci sono videocamere.
    Forse.)
    In fondo al corridoio, c'è una scala che vi porta al piano superiore: qui potete trovare una sauna, una grande piscina all'aperto ed una più piccola, situata vicino alla prima, completa di tettuccio #wat la quale, per vostra fortuna, funge anche da idromassaggio. Dalla parte opposta, vi è un piccolo sgabbiotto: entrando scoprirete che è tutto rosso, ha una bella videocamera ad altezza faccia, ed una comoda poltrona. Il confessionale.
    In ogni stanza in cui andrete, troverete una videocamera ed uno schermo che vi permette di osservare i movimenti nell'altra casa.
    E Morgan, ovviamente: lui c'è sempre, lui vi osserva. Ma voi non lo sapete.

    Lo schermo, che prima era spento, si illumina improvvisamente: delle scritte bianche compaiono sullo schermo nero:

    «benvenuti, fortunati prescelti, a "Una settimana da Morgan". In palio vi sono immense ricchezze, quindi giocate bene le vostre carte. Chi sono io? Chi siete voi? Perchè siete qui? Perchè siamo al mondo? Ci sono le stelle nel cielo? Cosa provi? Domande, domande e domande, la cui risposta non è, al momento, necessaria.
    Divertitevi, mi casa es tu casa»



    - all'interno degli armadi trovate dei vestiti magicamente della vostra taglia (OFF// potete sceglierli voi)
    - ci sono sia cibi già pronti, che cose (??) per prepararvi da mangiare
    - come ho già detto, per ora niente alcool
    - non ci sono giochi da tavola, ma se volete ci sono delle carte da gioco da qualche parte (?)
    - ci sono le sigarette? sì
    - c'è la caffettiera. niente caffè solubile
    - non c'è una televisione, ma c'è uno stereo
    - ci sono kit del pronto soccorso, bagnoschiuma, saponi di ogni forma e genere, asciugamani, e tutto ciò necessario alla sopravvivenza della specie #wat
    - ci sono 8 stanze, con letti matrimoniali e singoli
    - fine
    - no scherzavo, manca la cosa più importante: LA MAGIA NON FUNZIONA (nessun tipo, nessun genere, nisba di nisba, wat)
    - potete muovervi all'interno della casa come volete

    // La passaporta potete sceglierla voi, è indifferente; da questo momento potete cominciare a ruolare ad cazzum, ricordo un massimo di 500 parole! (o giù di lì, insomma). Ovviamente, quando meno ve lo aspettate, potranno accadere delle sorprese #wat super colpi di scena. Nel mentre, potete fare quello che volete; per comodità vi consiglio di specificare sempre sotto spoiler quello che fate (es: parla con Ciccio) e soprattutto in quale zona della casa siete! ENJOY THE FIRST EDITION OF THE MORGAN GAMES GRANDE OBLIVION. p.s. il giorno non cambierà fin quando non vi sarà specificato, nel mentre voi ruolate scialli: vi diremo noi il passaggio dal giorno alla notte, e via dicendo #wat


    C A S A A-wkward


    - Shane Howe, 19 anni
    - Heidrun Crane, 20 anni
    - Shia Hamilton, 26 anni
    - Akelei Beaumont, 24 anni
    - Eugene Jackson, 24 anni
    - LUCILLE JENKINS, 27 anni
    - HENRIK AKSEL ABEL, 33 anni
    - HECATE ELLIOTT, 19 anni
    - JADEN BEECH, 19 anni
    - CATALEYA KANE, 27 anni
    - NADIA ALEXANDRA GRYPIS, 23 anni
    - KAYLYN LEWIS, 22 anni
    - BRANDON LOWELL, 31 anni
    - maximilian italie, 26 anni











    Edited by m e p h o b i a - 5/1/2017, 01:03
     
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  2. TheMasquerade
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    Nadia tornò a casa dal tirocinio e mise una mano sulla maniglia sospirando per la stanchezza ma riconobbe subito il gancio all'altezza dello stomaco che indicava una passaporta. Non fece in tempo a lasciare la presa che venne catapultata in una stanza totalmente bianche che non aveva mai visto prima. Si guardò attorno e non era sola, assieme a lei c'erano altre persone. Probabilmente la sua faccia diceva tutto sul suo stato di shock. Si alzò a sedere rassettando i pantaloni azzurri per poi guardarsi attorno. Ma dove siamo finiti? Chiese più a se stessa che agli altri. Il suo sogno forse si era avverato, probabilmente era finita dentro la tana del bianconiglio e presto un'improbabile regina con manie di controllo ed irascibilità sarebbe arrivata a metterle i bastoni tra le ruote.

     
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    « mayhem »

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    Quando riaprì gli occhi, dopo quel viaggio interminabile che gli aveva stravolto lo stomaco, ciò che vide prima di ogni altra cosa fu quell'acquario, posto al centro della stanza e contenente qualcosa di non meglio definito. Si rese conto subito di trovarsi su un terreno morbido, letteralmente svaccato su quelli che sembravano morbidissimi cuscini in cui lui affondava con tutto il peso del suo corpo. Fece per alzarsi a fatica, facendo leva sulle mani pallide che premevano sulla stoffa instabile. Nel sollevarsi, lentamente, intercettò altre persone all'interno di quello spazio. Troppe persone in uno spazio troppo piccolo (è abituato alle Villone, scusatelo #wat). Una ragazza palesò ciò che anche lui si stava domandando al momento, condendo quella stessa domanda, nella sua mente, con qualche bestemmia che non mancava mai e non era mai di troppo. Ancora prima di domandarsi chi fossero quelle persone sulle quali aveva soffermato poco la propria attenzione e se ne conoscesse qualcuna in particolare, si diresse all'acquario posto al centro della stanza per ammirare la creatura al suo interno: un grasso esemplare di tricheco. Come sei carino Bisbigliò, avendo da sempre un amore spassionato per tutti gli animali. Per un attimo si perse ad osservare i goffi movimenti dell'animale ed a cercare di capire cosa vi fosse al di là dell'acquario. Nemmeno ci provò a capire perché si trovava lì con tutte quelle persone, ed il senso di tutto ciò. Era sicuramente un altro di quei sogni troppo realistici nei quali si ritrovava intrappolato.
    we will be ephemeral
    shane icesprite-howe
    19 red head tricheco lover wtf? sheet
    the heart is deceitful above all things,


    PARLA CON IL TRICHECO

    (con tutte le persone presenti, perché con il tricheco?)


    Edited by shane is howling - 12/6/2016, 12:50
     
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    Allungò le braccia davanti a sé, sciogliendo i muscoli delle spalle. Non era la divisa più comoda sulla faccia della terra, ma si era ripromessa di indossarla almeno una volta nella vita – soprattutto perché sapeva che a Palmer avrebbe dato sui nervi. Ed a proposito di Harrison Palmer, era proprio nel suo ufficio che Heidrun Ryder Crane, vent’anni a breve, si trovava, nella sua meravigliosa tutina da Spiderman. Aveva faticato tanto per ottenerne una che non fosse una taroccata ancestrale, ma il risultato era più che soddisfacente. Ora, perchè mai avrebbe dovuto fare una cosa del genere?
    Ancora un attimo, e lo saprete.
    L’ascensore suonò, avvisando il reparto che era arrivato qualcuno. Run sapeva che si trattava di Palmer, uomo abitudinario: arrivava sempre alla stessa ora, tutti i giorni. Con uno scatto ferino saltò sul soffitto della stanza. Non aveva, non ancora wat, delle ragnatele tutte sue, MA era in grado di volare. Rimase sospesa da terra per un tempo che le parve interminabile, i capelli castani a pendere verso il pavimento. Come ogni bravo supereroe, però, indossava una maschera che le copriva solamente la parte superiore del volto. Quando sentì la porta aprirsi, scivolò di qualche centimetro più in basso, così da trovarsi, seppur al contrario, alla stessa altezza del viso di Harrison Palmer. Era tutta la vita che sognava quel momento: andiamo, chi non aveva mai desiderato una paccata alla Spiderman? Avrebbe anche potuto far piovere, ma insomma.. quello si riservava per gli eventi davvero speciali #wat. Sporse le labbra all’infuori, facendo schioccare un bacio verso il suo capo. «BUON COMPLEANNO HARRY» Non tutti apprezzavano Heidrun Ryder Crane, e Palmer rientrava in categoria: per tutta risposta, anziché prendersi il meritato bacio d’auguri offerto così gentilmente dalla mora, le aprì una cartellina davanti alla faccia, mandandola a scontrarsi con il primo foglio recante qualche informazione a caso su qualcuno che Run avrebbe dovuto cacciare. Il tempo di sfiorarne la superficie con le labbra, che una morsa le strinse lo stomaco strappandole un infastidito gemito di protesta. Ma che…
    Si sentì letteralmente mancare, mentre intorno a lei il mondo cambiava forma, consistenza, e … tutto. Un battito di ciglia dopo, Run cadeva rovinosamente al suolo. Riuscì a girarsi in tempo per non prendere una capocciata mistica, ma non riuscì ad attutire del tutto l’impatto. Colpì il pavimento con una spallata che ricorderà negli anni a venire, un grugnito di protesta stretto fra i denti. «buon morgan» e non sapeva quanto quell’imprecazione fosse, invero, un complimento al padrone della casa.
    Ma questa è un’altra storia.
    Si alzò lentamente, le sopracciglia corrugate. La prima cosa che vide, fu il tricheco –perché cuore di mamma sapeva sempre come trovare il suo t jade #wat. Prima ancora di riuscire a formulare qualsivoglia domanda (tipo: qualcuno ha la droga?), vide di non essere sola: Euge, Jade, Shia, Akelei, PERFINO PEAR FRIEND. E poi gente che non conosceva, ma sentiva buone vibrazioni nell’aria: sapeva che li avrebbe amati (wat). « Ma dove siamo finiti? » Rotolò bocconi, poggiando il mento sopra le mani giunte con un sorriso felice. «probabilmente in paradiso» commentò, alzandosi infine in piedi. Ora, una persona normale si sarebbe fatta sul serio qualche domanda; magari ne sarebbe rimasta spaventata, stupita, o… qualcosa. In effetti era piuttosto notevole, quasi sciokkanteh.
    Ma Heidrun Ryder Crane non era una persona normale, quindi she didn’t give a fuck.
    heidrun ryder crane
    20 y.o. - awkward - wat - special muggle - death eater
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    Risponde (CHE PAROLONA) a Nadia #wat
     
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    Shubbidu-biduah cantò il gallo. Solo che non era un gallo, ma un uomo. Giovane, bello, virile. Soprattutto virile. Con un asciugamano rosa avvolto intorno alla vita e uno spazzolino da denti tenuto saldamente nella mano destra, utilizzato come microfono. Quanto tempo era passato dall'ultima volta in cui Euge aveva fatto una doccia così piacevole? Tanto, troppo. Nell'ultimo mese gli era toccato andare a lavarsi da Spaco - e vi lascio solo immaginare le condizioni del bagno allo SpacoBot -, in quanto nel suo finiva sempre per trovarci un tricheco di milleduecento chili, ammiccante. Perché sì, i trichechi ammiccano. Ad Eugene quantomeno. CHICICHICI-YAYA! MOKA CHOCOLATAAAH. Droghe? So che vi piacerebbe pensarlo, ma il pavor era cosí di suo, al naturale. Come il tonno RioMare. Abbandonò lo spazzolino sul ripiano del lavandino, cercando con lo sguardo un oggetto più voluminoso e adatto all'acuto finale, e infine le iridi cerulee trovarono il tesoro. La spazzola di Jade. Oggetto mistico che Euge non mancava mai di utilizzare per tenere a bada i propri meravigliosi e ribelli capelli (#poesiavera), ottenendo come risultato di farsi lanciare dietro delle ciabatte. Quant'è dura vivere con due donne! E un tricheco trans. CREOLLADY M- sta a vedere che la spazzola non era solo una spazzola, ma una passaporta. Touché, Morgan. Touché .

    ..marmelade? suonava piú come un wat, e ne aveva ben donde. Un attimo prima si trovava nel bagno di casa sua, intento a rimirare i pripri addominali riflessi nello specchio ancheggiando come e forse meglio di Christina Aguilera, e quello dopo... stava più o meno nella stessa situazione. A voler ben guardare non era cambiato molto: c'era Run, come l'aveva lasciata. Beh, più o meno, considerata la tutina di Spiderman al posto del pigiama, ma dettagli; c'era Jaden, che quella mattina lo aveva salutato con una ginocchiata al basso ventre nel tentativo di scavalcarlo per scendere dal letto; c'era T-Jade, in un acquario. T-Jade? L'avrebbe riconosciuto, o riconosciutA, tra mille trichechi. Quella pelle rugosa color fanghiglia, il ventre prominente (?), le zanne con cui gli bucava ripetutamente il materasso, lo sguardo languido. Cazzo ci faceva T-Jade in un acquario? Poteva farsi un centinaio di domande differenti, Eugene Jackson - Dove siamo? Perche siamo qui? Dovevo proprio arrivarci nudo? -, ma no, l'animale era sempre la sua unica preoccupazione. Prima che potesse esprimere quel disappunto ad alta voce, uno degli schermi appesi alla parete si illuminó, mettendo momentaneamente a tacere il vociare sommesso di chi si era ritrovato come i Run Eu Beech all'interno della casa. Una settimana da Morgan.
    A pochi chilometri di distanza, Jayson Matthews ebbe un fremito di antico e mai dimenticato terrore.
    Euge smise di leggere alla parola ricchezze, ritenendola una spiegazione sufficiente e soddisfacente. Gli bastava poco per essere felice, anche se un paio di pantaloni non avrebbero guastato. Heidi. Parola di otto lettere per te: B-O-R-D-E-L-L-O. Cinse il collo di Run con un braccio, osservando sognante il i volti dei loro nuovi coinquilini. Va te che roba, c'era anche Akelei. Salutò la bionda sventolando per aria la mano libera, prima di abbandonare la Crane per avvicinarsi all'acquario, sentendosi quasi immediatamente lo sguardo di T-Jade addosso. Come poteva essere altrimenti? Euge era decisamente troppp sexy con quell'asciugamano fucsia a celare i gioielli di famiglia. Ciao cuore. Un sussurro, un sospiro. T-Jade gli rubava il letto. Occupava il bagno. Tentava costantemente di farselo. Ma faceva parte della family e il Jackson gli/le voleva bene. Vide l'animale sollevare la pinna media (?) in risposta al complimento estasiato di un giovane che il pavor non conosceva, e fu alla spalla di quest ultimo che Euge diede una pacca amichevole e, nella sua testa, incoraggiante. Le piaci. Fossi in te starei in guardia, tenta costantemente di accoppiarsi . Cosa poteva pensare Shane dopo un'uscita del genere? Boh, non erano affari suoi dopotutto.

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    Eugene Jakie Jackson
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    aw. allora, saluta Akelei, parla (?) con Run, con T-Jade e con Shane <3
     
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    Primo giugno, compleanno di Harrison Palmer. Sul calendario la data era sottolineata in rosso, quasi come se fosse il giorno dell’ incoronazione del Papa –cosa, il Papa non viene incoronato?- e invece no, solo il cinquantaquattresimo anno che quella larva di Palmer era tra noi, una festa più per noi cacciatori che per lui. Noi potevamo avere una settimana di crociera, ma lui? Forse una deprimente scopata con sua moglie o una puttana, la moglie doveva essere scappata da un pezzo con l’ amante. Cazzo, era come Natale, se non meglio; l’ obbiettivo era chiaro, riuscire a portare Harry a un passo dall’ omicidio o anche dal suicidio, per me non cambiava molto.
    All’ inizio quelle catene non mi erano sembrate particolarmente pesanti, almeno, non se tenute per un piccolo periodo di tempo, eppure damn mi stavano spezzando il collo, imprimendo il caratteristico motivo rettangolare. D’ oro, una terminante con un il marchio della Gucci e l’ altra con un crocifisso, più adatte che per qualcuno del ghetto che per la figlia di una fighetta francese. Eppure ero ciò che sembravo al momento: lo scarto di qualche carcere. Al posto del solito alabastro vestivo una pelle nuova, più scura, più robusta, percorsa da inchiostro nero e da cicatrici; degli occhiali da sole rotondi mascheravano i soliti occhi annoiati dalla vita, dei dread incorniciavano un viso ora più aspro, sconosciuto. Sorrisi eccitata sentendo dei passi per il corridoio, se Harrison stava davvero arrivando era il momento di passare all’ azione, al vero divertimento. Umettai le labbra pregustando il sapore della paura di Palmer, se solo avesse saputo. «Buon compleanno Harry» aggrottai le sopracciglia avvicinandomi alla parete per accostarci l’ orecchio, quella non era forse la voce di Run? Mi aveva battuta sul tempo, maledetta. Eppure dopo la sua apparizione non sentii nessun urlo, nessun corpo cadere contro il duro marmo, che era successo? Non importava, i passi avevano ripreso il loro naturale percorso verso l’ ufficio. Il pomello venne tirato verso il basso, la porta si aprì. Abbandonai il mio posto scattando verso l’ uomo ignaro della mia presenza nell’ angolo, puntai la glock alla tempia del Palmer «buon compleanno motherfucker» non ebbi mai il piacere di sentire le urla dell’ uomo, caddi nel vuoto prima di poter pregustare il mio premio. Intorno a me non c’ era niente a cui potessi aggrapparmi, tutto scivolava via, vorticava attorno a me. Scene di vita quotidiana, scorci di posti tropicali, la crociera che mi stava aspettando al porto, mi trovavo nell’ occhio del ciclone e stavo venendo trascinata inesorabilmente verso una fine che sembrava ancora lontana. Fottute passaporte. Atterrai su un pavimento duro, nessun avviso, nessuna pietà. Venni letteralmente gettata al suolo come un sacco di patate, sbattendo la testa e il gomito «porca puttana incoronata di Foggia, Morgan maledetto bastardo figlio di puttana» e gli insulti sarebbero potuti continuare all’ infinito se solo il sapore ferroso del sangue non si fosse palesato sulla punta della lingua; mi passai il braccio sul naso sperando di pulire quel macello che si stava formando, ovviamente finendo con l’ allargare la macchia. Come se non bastasse percepii il mio corpo iniziare a tremare, gli arti gonfiarsi e rimpicciolirsi fino ad assumere la forma iniziale. Dov’ era finito il mio 2 Chainz, ero ritornata la solita francese dalla pelle troppo bianca? A giudicare da come la canotta ora raggiungeva metà coscia doveva essere un sì, non ero più un fottuto rapper. Solo in quel momento mi presi la briga di osservare i miei dintorni, riconoscendo tra i presenti Run e Gin i quali ricevettero uno speciale saluto da parte di una mano insanguinata, il massimo della sensualità. Come attratta da una forza sconosciuta mi rimisi in piedi, venendo trascinata verso l’ acquario che si trovava in una delle pareti; lasciai lo sguardo scivolare sulla flora presente e per ultimo sul tricheco che sembrava fissare minaccioso gli intrusi «c'est vrai, il est très jolie» ammiccai in direzione dell’ animale concordando con Pippi Calzelunghe, T Jade non poteva ancora saperlo ma sarebbe stato mio, o mia. Che vita difficile.

    AKELEI "kel" ELAIR HAZEL JULIET DELACROIX-BEAUMONT
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    Saluta Run ed Euge, si avvicina all' acquario e concorda con Shane ma tanto non l' ha capita


    Edited by ‚akelei - 13/6/2016, 21:23
     
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    E un'altra notte era passata, era uscito a divertirsi dopo aver trascorso un'intera giornata alla ricerca di qualche babbano o mago da portare ai medici, ma era stata abbastanza fiacca, così aveva deciso di lasciarsela alle spalle andando in un favoloso locale. Non poteva ubriacarsi e tanto meno avrebbero fatto effetto le droghe su di lui, ma poteva gestire molto bene gli altri e trovare un compagno per la notte non era stato difficile.
    Ehi già te ne vai? dannazione era stato visto mentre si cambiava, di solito il veleno che lasciava nell'amico di passaggio riusciva a stenderlo fino a che non se ne andava, ma quella volta forse si era distratto e non era riuscito nell'intento. Oh si dolcezza, devo lavorare. Scusa disse falsamente dolce per poi posare le proprie labbra su quelle del ragazzo e magia questo cadde addormentato. Mi dispiace dolcezza, ma non mi posso davvero trattenere aggiunse, come poteva rimanere? Neanche sapeva il suo nome.
    Sospirò e finì di vestirsi, un'altra giornata era appena iniziata e doveva mettersi a lavoro o almeno far finta di farlo, non aveva molta voglia in effetti, non bastavano quelli che aveva portato fino a quel momento? E poi quanti altri esperimenti volevano fare dopo che era uscita la perfezione? Nessuno sarebbe stato come lui.
    Beh ci vediamo disse e afferrò la maniglia.

    Un'istante dopo si ritrovò in un'altra casa. Oddio chi aveva fatto incazzare? Forse era uno stalker magico che aveva deciso di vendicarsi di lui e lo aveva rinchiuso in quella casa. Ma non era solo, decisamente no. Insomma non era una vendetta personale visto la grande affluenza in quel posto, era positivo, magari non sarebbe morto. Si guardò intorno e vide Shane, la luce dei suoi occhi. Erano rinchiusi insieme proprio come nei laboratori. Si avviò verso di lui mentre in un televisore comparve la scritta «benvenuti, fortunati prescelti, a "Una settimana da Morgan". In palio vi sono immense ricchezze, quindi giocate bene le vostre carte. Chi sono io? Chi siete voi? Perché siete qui? Perché siamo al mondo? Ci sono le stelle nel cielo? Cosa provi? Domande, domande e domande, la cui risposta non è, al momento, necessaria.
    Divertitevi, mi casa es tu casa»
    Bene era un gioco e con Shane sarebbe stato anche più divertente. Una volta al suo fianco, ammirò con lui quell'acquario. Non si era reso conto che Shia era lì? OH meglio. Come sei carino disse, riferendosi chiaramente al tricheco, ma poteva uno come Ryan farsi scappare l'occasione di fare incazzare Shane?
    Grazie lo so, anche tu non sei male disse afferrandolo alla vita. Solo dopo si rese conto che in quella casa non c'era solo Shane. C'era pure Run? Tra i tanti nomi che conosceva, probabilmente metà di quelli li aveva condannati lui. Ma Run. Guardò la mora Ehi Bellissima, anche tu qui? Ora si che la mia vita ha un senso. Potrò amarti come ho sempre voluto disse allungando il braccio libero verso di lei, come per invitarla ad avvicinarsi.
    SHIA RYAN HAMILTON
    26 - Experiment - Acidic and Poison Generation
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    parla con Shane e invita Run ad avvicinarsi.
    Ho utilzzato lo schema role del randmfolio e modificato, se ho osato troppo dimmelo che rimetto come prima
     
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    La prima cosa che vide appena sveglia furono le stelline fosforescenti attaccate sul soffitto, prova che si trovasse in camera sua. Amava quelle stelle, gli ricordavano l'infanzia e Lienne: da quando aveva circa sei anni praticamente non aveva mai passato più di un paio di notti senza il sostegno morale di un finto cielo stellato a illuminarle la notte; le aveva sopra il letto della sua cameretta da bambina, le aveva nel dormitorio corvonero... erano confortevoli e la tranquillizzavano. Ma quelle stelle non erano l'unica cosa familiare che quella mattina la fecero sentire immediatamente a casa.
    Infatti, la seconda cosa che vide furono le tette di Heidrun Crane in faccia.
    Senza fiato, tentò di sciogliere l'abbraccio di Run, liberandosi così dall'afoso, seppur piacevole, miscuglio di lenzuola, braccia e gambe che si era formato sul suo letto, rotolando via senza sorpresa nel ritrovarsi in mezzo fra la coinquilina e Eugene, e appoggiandosi con tutto il suo dolce peso sulle parti intime del Jackson per tirarsi su. Ops.
    Non diede peso al fatto se li avesse svegliati o meno, ma si limitò a dirigersi verso il bagno, dandosi una sciacquata, e poi afferrò dalla sedia un paio di pantaloncini azzurri e una canotta nera lasciati lì nonsisaquantigiorniprima (l'ordine non faceva per lei) (ma poi erano suoi o di Run?).
    Tappa caffè, tappa saluto a T-Jade (?), e uscì alla fresca aria mattutina per il solito giro di corsa per tenersi in forma (e fuggire da quella casa). Che poi, faceva sì e no dieci minuti di corsa e già era sfatta e sudata e senza fiato, allora per non tornare proprio così in frett andava alla sua panchina preferita a leggere, cazzeggiare al cellulare o su pinterest (#wat), a volte a mangiarsi una bioches che comprava al bar... quel giorno, ad esempio, vinse la brioches.
    Aveva corso pochi minuti, ma era già morta. Si sedette per mezz'ora o più, poi andò al primo bar che incontrò. Una volta dentro ammirò tutta felice un croissant alla marmellata, per poi notare che ce n'erano giusto altri tre. Mh. Mmmmh. «Me li dia tutti e quattro, da portar via». Poteva sempre dire che glieli avevano regali perchè era bionda e bellissima, no? Mica dovevano sapere che era così buona. Che poi, T-Jade le mangiava le bioches??
    Allungò la mano, e toccò il sacchetto che il cameriere le porgeva. Ma forse sarebbe stato meglio se non l'avesse fatto.

    Si ritrovò biddibuata in una stanza che non riconosceva, con gente che non riconosceva. Era stata smaterializzata lì a cazzo ma perchè, come?? Si guardò intorno, riconoscendo qualcuno tra cui i suoi coinquilini (ma perchè Run era vestita da S- ah già era Run) e Shane.
    Poi fu la volta del tricheco nell'acquario, alla cui vista restò davvero senza parole, e tutto passò in secondo piano.
    Insomma, non è che Jade non avesse mai visto un tricheco dal vivo, vi pare? Però... però wat?
    Tornò con gli occhi alla ricerca della Run Eu con aria da Beech (?), ignorando quello che loro avevano detto (Jade aveva smesso di ascoltarli quando erano insieme nella stessa camera molto tempo prima).
    «Quello... quello è il nostro tricheco sberluccicoso e trans?»
    L'avrebbe riconosciuta ovunque (?) e sì, nostro. Aveva avuto una volta una dibattito con Run al riguardo della partenalità (?) di T-Jade: Jade (quella bionda) aveva puntato il dito contro Jade (quella non bionda) (almeno non esteriormente), e guardando la coinquilina negli occhi aveva detto che il suotricheco doveva smetterla di rubarle i trucchi... inutile descrivere le reazioni esagerate della ragazza che aveva coperto subito le orecchie di T-Jade (?) con sguardo esterrefatto, partendo poi in uno svarione sul fatto che i trichechi si fanno in due, che Jade doveva prendersi le sue responsabilità (?????)... insomma, alla fine Jade non aveva più osato rifiutare tale onore e onere, e da allora T-Jade era diventata in qualche modo anche sua (per quanto dovesse ancora capire se per Run e Euge fosse un animale domestico? Una figlia? Un'amante???).
    ... e tutte queste inforandom vi importavano? No. Ma acab.
    J
    Jaden is a Beech
    wat | rebel | 19 | doctah | cose
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    run eu beech, si avvicina a tjade (?), parla a euge o run. Ma in realtà parla ma dando per scontato loro la ascoltino senza davvero notare se stanno parlando ad altri (????)


    il colore dello schema role lo edito poi che ora non riesco vhejkghrejkgherjk
     
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  9. #swishselvaggio
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    C'era una volta un bambino, pittosto dissturbatoordinato, amante degli animali ma costantemente distratto da una famiglia speciale, a villa Italie tenere una boccia con i pesci rossi era stata una vera impresa, lo ricordava bene Max. Tutte le sere scendeva per nutrirli e non si sapeva proprio spiegare il perchè trovasse quelle due povere creature sempre di un colore diverso, Fer e Rari dovevano teoricamente sfoggiare un bel rosso scarlatto ed invece quelli del negozio dovevano averlo fregato perchè i pesciolini diventavano bianchi, poi rossi, perfino a macchie... dovevano sicuramente far parte di una specie strana, magari erano parenti dei camaleonti o boh cambiavano pelle tipo i serpenti #wat. Effettivamente al piccolo Maximilian non importava la loro apparenza, riusciva a tenerli in vita o almeno così credeva (in realtà Fer e Rari erano stati almeno una ventina, questo perchè il giovane Italie confondeva il cibo dei pesci con le crocchette per gatti e finiva con il farli crepare senza accorgersene.) Quando scoprì l'amara verità troncò i suoi rapporti con il genere animale, questo fino allo scorso inverno quando gli piombò in casa Steve, l'amabile criceto scassa coglioni impossibile da zittire e con il quale intraprendeva lunghe discussioni per le origini del cosmo. Secondo Steve le stelle non erano altro che dei corpi celesti formatisi per una serie casuale di eventi fisico - chimici proprio come l'universo, mentre Max continuava ad affermare che c'era un Dio , un qualcuno più figo che li guardava da lassù (?) e decideva il da farsi , insomma non era solo merito della scienza se esistevano il sole , la luna , marte , giove, anche plutone il pianeta non-pianeta #wat situato in tanta minchia doveva avere un suo perchè, ne era sicuro.
    Tutto questo per spiegare cosa ci faceva quel giorno l'Italie in uno dei negozi di Diagon Alley , voleva comprare un paio di pesci rossi per rimediare alle stragi compiute nell'infanzia lasciare Steve in buona compagnia (o magari per affogarlo nella boccia #dettagli.) «Avete un piccolo acquario o boccia per sistemare un pesce?» chiese cordiale ad un tizio moro piuttosto alto che gli fece cenno di seguirlo. Errore. Non chiedete mai a Max di seguire qualcuno, perse subito di vista il commesso ? inserviente? animalista? boh fate voi e da bravo idiota qual'era non diede importanza al cartello "attenzione bagnato" che spiccava davanti ai suoi occhi. Posò un piede sulla mattonella sotto di lui e capì che era la fine. Scivolò in avanti troppo velocemente per poggiare le mani, si sentì morire al pensiero che non aveva ancora dichiarato il suo amore per Mae e che mai ne avrebbe avuto l'occasione... Strinse le palpebre preparandosi a smaltare la faccia sul pavimento ma successe qualcosa. Per un istante la forza di gravità si annullò illudendolo d'essersi salvato ma subito dopo il proprio corpo si sfracellò a terra. Imprecò aprendo le palpebre e trovandosi di fronte ad un acquario dove nuotava un... un tricheco. S'alzò di scatto trovandosi faccia a faccia con l'inserviente anche se giurava avesse qualcosa di diverso... #trova le differenze «mi scusi intendevo un pesce di piccole dimensioni » esclamò sorridendo, soltanto dopo si guardò intorno rendendosi conto che o avevano fatto un rapido restayling al negozio oppure c'era qualcosa di sbagliato. «benvenuti, fortunati prescelti, a "Una settimana da Morgan". In palio vi sono immense ricchezze, quindi giocate bene le vostre carte. Chi sono io? Chi siete voi? Perchè siete qui? Perchè siamo al mondo? Ci sono le stelle nel cielo? Cosa provi? Domande, domande e domande, la cui risposta non è, al momento, necessaria. Divertitevi, mi casa es tu casa.» Rabbrividì. Era morto?.... dove si trovava? Paradiso? Pugatorio? Inferno? Dio aveva un nome ? Aveva una casa con un tricheco? Confuso Max alzò la mano accennando un saluto ai suoi compagni «Siamo veramente nella casa di Dio? E' così eccitante ho così tante domande da porgli, i pianeti per esempio, perchè sono rotondi? Come si è generato l'universo?»
    ???
    maximilian italie
    26 y.o. - rebel's doctor - mai una gioia - #swishselvaggio
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    molesta euge scambiandolo per il tizio del negozio e poi tutti gli altri <3
     
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    « mayhem »

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    Una mattinata, quella che stava trascorrendo, davvero surreale. Che fosse per il tricheco che gli faceva gestacci, o per la tipa con la tutina di spiderman che lo aveva affiancato, o per l'uomo in asciugamano rosa shocking che lo paccava (#wat?), o per l'estraneo che lo aveva attanagliato alle spalle ponendo le sue mani macchiate sui suoi fianchi, non lo sapeva, ma era strano, così tanto che si sarebbe voluto rifugiare in una stanza meno affollata per iniziare a domandarsi come fosse arrivato lì, o magari per iniziare a cercare una via di fuga da quella struttura.
    L'abbigliamento particolare dei suoi ospiti faceva sentire i suoi abiti casual - costituiti da un paio di jeans grigi ed una t-shirt nera - davvero banali.
    "Le piaci. Fossi in te starei in guardia, tenta costantemente di accoppiarsi"
    Ed una pacca sulla spalla, luogo su cui Shane portò lo sguardo ancora prima di guardar in volto il suo interlocutore, solo dopo lo sguardo calò sul suo asciugamano rosa e poi si risollevò sui suoi occhi blu. Domandargli come facesse a conoscere una così intima informazione riguardo a quel tricheco sarebbe stato troppo mainstream - e non era davvero sicuro di voler conoscere la storia - Bell'asciugamano, signor...? Lasciò in sospeso la frase aspettando che magari il ragazzo si presentasse in tutta la sua avvenente eleganza. Poi riguardò il tricheco con ancora la pinna alzata. Non si capiva davvero cosa volesse intendere con quel gesto, ma Shane lo intese come una sorta di minaccia nei suoi confronti. Nah... credo preferirebbe uccidermi se potesse, ma mi piace per questo. Sollevò le spalle mentre la fila dinnanzi alla teca dell'acquario si riempiva di curiosi: al suo fianco si era posizionata una bionda frances, ma non riuscì a capire le sue parole perchè sebbene conoscesse il francese lo aveva dimenticato dopo aver perso la memoria #mainagioia. Comunque il tono di voce della ragazza gli fece capire che aveva detto qualcosa di carino, o forse si faceva semplicemente confondere dalla bellezza sovraumana di lei. Bella, era terribilmente bella. Faceva sempre piacere avere belle persone da osservare, era piacevole per lo sguardo, finchè poi non iniziavano a parlare...Sobbalzò quando qualcuno, da dietro, strinse le proprie braccia sui suoi fianchi, costringendolo a voltarsi e dare le spalle allo spettacolo che era quel tricheco incazzoso.
    Una confidenza, quella, che lo raggelava. E tu chi diavolo sei? Domandò senza nascondere una punta di acidità nel tono di voce. Quella barba inconfondibile gli riportò alla memoria il volto di uno dei suoi pazienti. Oh maledizione. Imprecò provando a scollarsi di dosso le mani tatuate del molestatore che adesso aveva rivolto le sue molestie verso la tipa con la tuta di spiderman. "Potrò amarti come ho sempre voluto" E se poi te ne penti? Suggerì spontaneamente al barbuto. (???)

    SHANE ICESPRITE-HOWE
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    Parla con Eugene, si fa una pippa su Akelei, fa l'acido con Shia, uso la penitenza del lucky strike totalmente a sproposito


    Edited by shane is howling - 13/6/2016, 14:34
     
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  11. TheMasquerade
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    Quando quella mattina si era svegliata aveva pensato alla classica giornata di tirocinio, le solite pratiche da compilare, le urla della capah che risuonavano nei corridoi per qualcosa che non aveva fatto o che aveva tardato a fare... Solite cose. come sempre la vita di Nadia Gypis non era tutta rose e fiori... A dire il vero non ricordava l'ultima volta in cui lo era stata. Le ultime rose erano bianche e macchiate di vernice rossa mentre gli ultimi fiori parlavano e la deridevano. Ma perché? Cosa aveva fatto a quelle povere piante perché la prendessero in giro? E come mai quelle rose bianche così belle erano state imbrattate del colore del sangue? A quelle e molte altre domande la ragazza non avrebbe mai avuto risposta. Guardò gli altri al suo fianco. Un ragazzo giovane era rapito dal tricheco che sguazzava con movimenti goffi in un'acquario, una ragazza credeva di essere finita in paradiso ed un altro, dal dubbio gusto in fatto di vestiti, le dava corda. C'era poi una ragazza bionda, qualcuno che aveva già visto nei laboratori, qualcuno che l'aveva studiata e che non la ricordava probabilmente. In ultimo un capellone dal crine bruno, una specie di armadio a due ante.
    Qualcosa non andava, quelli schermi... li aveva già visti da qualche parte ma non riusciva a capire dove. Erano forse dei televisori? Probabile. Ma allora cosa mostravano? La ragazza si avvicinò piano sfiorando appena la superficie bianca e calda del televisore. Erano stati forse prelevati per un gioco malato e senza via di uscita se non la morte? Probabilmente si... o forse quella era una vacanza che solo loro si erano aggiudicati, qualcosa per premiarli... di cosa però? No, erano tutte cose da escludere. Nadia si voltò velocemente. Nessun tavolino di cristallo, nessuna chiave nessuna bottiglia e nessun dolcetto... Non era tornata a casa. Si avvicinò agli altri con aria assorta, rimuginando su cosa stesse accadendo. Guardò il tricheco e piegò la testa verso destra. I miei fratelli raccontano sempre una favola su un tricheco e un carpentiere. La volete sentire? disse con tono neutro mentre osservava il mammifero ed i suoi movimenti goffi. Come poteva una creatura del genere essere amica di un carpentiere?

    Nadia Alexadra Gypis
    19 y.o. - rebel in wonderland - ex huffle - but this is not wonderland...
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    prova - ruota del mainagioia


    Lo schermo più grande attira la vostra attenzione, richiamandovi all'attenzione. Vi compare una scritta:

    «benvenuti alla prima sfida de "una settimana da morgan". girate la ruota, e scoprite se siete fortunati!»


    Ciò detto, lo schermo diventa una ruota della fortuna divisa in cinque spicchi, ciascuno di un colore diverso. Non sapete ancora cosa significhino, ma lo scoprirete presto.
    Lo schermo è touch, perciò basterà che uno di voi tocchi lo schermo e lo faccia girare #waaatwatwat proprio come se fosse una ruota.

    //ON GDR la prova la svolgerà una persona alla volta, ma è ovvio che potrete postare insieme e noi, poi, "fateggeremo" (insomma, se posta qualcuno e noi ancora non abbiamo fateggiato, potete postare anche voi). Il resto ve lo spiegheremo strada facendo, sotto il primo a cui tocca! Il pg che posterà dovrà solamente limitarsi a girare la ruota, il resto delle informazioni arriverà #wat

     
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  13. #raiden
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    Quando aprì gli occhi, la prima cosa che fece fu grattarsi i capelli. Storse il naso più e più volte, come a volerlo aggiustare. Si alzò, barcollando come se fosse ubriaca (in realtà non ricordava nulla della sera precedente). Andò a sbattere contro il comodino. Stropicciò gli occhi, mentre una il dolore si espandeva in tutto il fianco. Dal calendario da muro scoprì che era mercoledì.
    Si fe subito il programma per quella mattina: biscotti, doccia, vestiti. Per il momento indossava solo un pigiama arcobaleno che le arrivava solo all'ombelico. Sotto aveva solo dei pantaloncini. La taglia era molto più piccola per lei. Prese un vassoio, guardando l'orologio. Chissà che giorno è oggi. Proprio alle otto in punto addentò il biscotto. Proprio quando addentò il biscotto fu passaportata.

    Si ritrovò in un'altra casa. Chiuse gli occhi e li riaprì, senza capire cosa ci facesse lì. Pensò di essersi scordata di come ci era arrivata e di essersi dimenticata di prendere i biscotti (non li aveva più in mano). Le capitava spesso di dimenticare le cose. E chissà che ore erano, non ricordava di aver controllato. Doveva essere mattina. “Ma dove siamo finiti?”, chiese qualcuno. Ah sì. C'erano altre, come si chiamavano?, persone.
    Pigramente, la ragazza si guardò attorno, in cerca di biscotti. «Non so dove siamo, basta ci sia un frigo», borbottò, con voce assonnata. Sperò solo di non essere l'unica ad avere un pigiama. Dopo aver letto le scritte bianche in tv (probabilmente se le sarebbe scordate di lì a poco), si avvicinò a un nutrito gruppo di persone che stavano osservando qualcosa. Solo in quel momento notò l'acquario. I suoi occhi divennero due cuoricini palpitanti e le sembrò di vomitare arcobaleni. «Quanto sei bella!» disse alla tricheca. Il suo quinto senso e tre quarti le diceva che era una femmina.
    Senza distogliere lo sguardo rapito dalla tricheca, mentre una sconosciuta diceva “I miei fratelli raccontano sempre una favola su un tricheco e un carpentiere. La volete sentire?”. Si rese conto di non riconoscere nessuno. Perché probabilmente li conosceva ma non se li ricordava. Non si ricordava neppure che era stata bibliotecaria a Hogwarts e nemmeno si ricordava quel che le era successo dopo il rapimento. E nemmeno del rapimento.
    Kay guardò la ragazza della favola (?) con tanta curiosità. «Sentiamo, io ho anche un libro sui trichechi!», credo. Aveva libri di tutti i generi. Poi le venne un'idea «Oh aspetta, prendo dei biscotti! Magari ci sono!». Trovò una caffettiera. E vicino ad essa dei biscotti, su un vassoio. Tanti biscotti. Presubilmente al caffè. Prese il vassoio, offendo i biscotti a tutti, anche a quelli non vicini all'acquario.
    All'improvviso si accese lo schermo della tv. Kaylyn si avvicinò lentamente ad esso, dopo aver posato il vassoio. Masticando lentamente il biscotto, toccò lo schermo. Era una bomba?
    Ka-boom?
    kaylyn lewis
    22 y.o. - awkward - #ciaotrenomemoria - boh - idk
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    Si mostra entusiasta per la favola di Nadia (ah, le ha pure risposto(?)) eeeeee di complimento al tricheco. E offre da mangiare a tutti (biscotti al caffè). E poi schiaccia lo schermo(?). Bacio.


    Edited by #raiden - 13/6/2016, 16:31
     
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    *gira la ruota, yeye! gira la ruota, yeye! il mainagioia potrai trovare anche tuuu #wat*
    Sullo schermo compare una scritta:

    BACIARE

    ne segue l'immagine di uno dei membri della casa: barba folta, sorriso ammiccante, ed un fascino ineguagliabile: il fortunello è SHIA HAMILTON

     
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    Era sempre questioni di attimi; un attimo per cadere, un attimo per non accorgersi in tempo di un colpo. Un attimo per scegliere se cogliere o meno un’opportunità, un attimo per perderla definitivamente. E bastava sempre un attimo, ad Heidrun Crane. Odiava e amava, in un attimo e per un attimo. Bastavano gesti piccolissimi, le parole più distratte, perché il cuore le si riempisse di un dolce languore. E pensò di non aver mai amato Jaden Beech quanto in quel momento: «Quello... quello è il nostro tricheco sberluccicoso e trans?». NOSTRO. Ci voleva davvero poco per renderla felice. Si strappò la maschera dal viso in un gesto fluido, lanciandola poi con fare molto sensuale (wat) a Jade. «fingi che sia il mio cuore, Be Beonda» così sincera in quella dichiarazione d’amore, da non lasciare dubbi sulla veridicità del suo sentimento. E c’erano così tante persone da amare, all’interno di quelle mura, che si sentiva già un po’ hippie #wat. O forse era il caldo. Bella la tutina di Spiderman, la quale in determinate situazioni avrebbe decisamente potuto diventare più interessante, ma cominciava a sentirsi un po’ oppressa. Reclinò il capo con una smorfia, indietreggiando fino a trovarsi anch’ella vicino all’acquario. Il fatto che T Jade avesse acquistato tutti quei fan, le riempiva il cuore di gioia ed orgoglio: la sua bambina! La loro bambina: modern family. «Voulez-vous coucher avec moi?» Ammiccò ad Akelei alzando le sopracciglia allusiva nella sua direzione, indicandole con un cenno del capo la cerniera della divisa posta sulla schiena: UNDRESS ME LIKE YOU DO. Non aveva ancora capito che gioco fosse, era un gioco?, né dove fosse, era?, ma c’erano tutte persone che le piacevano quindi poteva essere ovunque, che non le sarebbe importato di meno. Anzi, con Euge, Jade e T Jade presenti, era come essere a casa. Ed a proposito di Euge: «quello è il mio asciugamano?» domandò corrugando le sopracciglia, infilando un dito fra la schiena del pavor e l’asciugamano per tirare leggermente. Volse gli occhi verdi su Shia, illuminandolo con un meraviglioso ed allegro sorriso alla Run, infilandosi sotto il suo braccio libero per accoccolarsi al suo fianco, alle spalle di un ragazzo che conosceva troppo bene: Shane Howe. Rise allo scambio di battute, emettendo un basso verso graffiante simile alle fusa. «mi piace questo ragazzo» confidò a Shia, rivolgendosi a Shane. «MA COME POTREBBE PENTIRSENE, SONO MOLTO AMABILE. Diteglielo!» Invitò gli altri (tutti) a farsi avanti, testimoniando a suo favore: dai, era amabile. Lo sapevano tutti #wat. «senti ragazzo, ma…» Si portò una mano al mento, guardando Shane. «tu di solito lecchi le tapparelle?» domandò con sincero interesse. Se dovevano convivere all’interno di quella casa, era giusto e legittimo che sapesse i suoi fetish #wat. Una domanda udita alle proprie spalle la fece girare, gli occhi già a cuoricino verso la ragazza che aveva parlato. «sì per favore, non la conosco!» rispose, immaginando già le avventure di T Jade e Donnie, il carpentiere di New Hovel (wat). Poi accadde qualcosa allo schermo, che si illuminò nuovamente invitandoli a giocare a qualcosa. Lei rimase ben ferma dov’era, comoda e al caldo, mentre una rossa si avventurava a tentare la sorte. Attese trattenendo il fiato, finchè la ruota non…
    Beh, fortunella.
    «anche io voglio paccare shia!» ma che, doveva spostarsi e lasciare che una qualsiasi baciasse il suo Hamilton preferito? No: se la rossa doveva paccarlo, doveva farlo con una Crane ancora attaccata like a cozza. Che vita di compromessi #wat.

    heidrun ryder crane
    20 y.o. - awkward - wat - special muggle - death eater
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    Ammicca a Jade, ad Akelei, a Euge, a Shia, domande moleste a shane (LUCKY STRIKE), risponde a Nadia e commenta la penitenza (non gira la ruota, stavo sforando di troppo #wat)
     
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