now would be a good time for a joke

barbie + logan/ darden

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    Avete presente l'insistente ed acre odore d'un barbecue, quella peculiare densità a rendere il fiato quasi granuloso sulla lingua? Cenere e fumo a divenire concreto sapore in bocca, impastando la saliva fino a renderla solida ed amara - l'avete presente?
    Barnaby Jagger, per ovvi motivi (primo fra i quali non aveva la più pallida idea di cosa fosse un barbecue: roba per ricchi), no.
    Non che avesse bisogno di saperlo, per rendersi conto che qualcosa non stesse andando nel verso giusto.
    Di nuovo.
    Premette la testa sul cuscino cercando di ignorare ancora cinque minuti i polmoni a gonfiarsi d'aria viziata, lo sfrigolio delle fiamme sui mobili ed il fuoco ad arrampicarsi pigro sul materasso. Con un brontolio, piegò il braccio sotto al letto recuperando l'elmetto militare, se lo ficcò sul capo, e tornò a dormire mentre il resto della casa collassava su sé stesso.
    Che vita di merda.
    Non era la prima volta che i timorati cittadini di quel luogo dimenticato dal Signore ritenevano opportuno purificarlo con il sacro fuoco dello spirito Santo, ma la situazione cominciava a diventare seccante. Nel Nuovo Mondo sembravano non cogliere la differenza fra lo faccio per Dio e lo faccio perché Dio non mi ha dato una moglie con delle grandi tette ed allora spero di riacquistarmi il suo favore dando fuoco agli eretici - ma come poteva farne loro una colpa, quando avevano uno stato chiamato chiaramente Arkansas ma avevano comunque deciso di pronunciarlo Arkensow. Gli americani erano stati assemblati male, gli hamburger della Terra fatti con carne avanzata e spacciati per gourmet.
    Li odiava tutti. E quelli di Bodie, per l’amor del cielo, erano la peggior razza che potesse esistere in tutto il fottuto emisfero. Perkins non poteva spedirlo a calci in culo a New York? Avrebbe perfino preferito i trichechi ed i pinguini dell’Antartico, a quei barbari normanni dei californiani: erano nel 1917, santo Dio, ed ancora ballavano nudi sventolando il proprio pene per avere la pioggia sulle loro barbabietole di merda - ??????? ma poi quando mai un paese basava davvero la propria economia su una radice? Ogni giorno sprecato in quel tugurio di Hamish, sentiva la febbricitante mancanza dei fumi tossici di Londra. Ah, cos’avrebbe dato per un po’ di intossicazione ad accartocciare i polmoni in palline di piombo, una monetina lanciata con stizza ad un bambino di otto anni a spaccarsi la schiena nelle nuove fabbriche, piuttosto che sentire un altro contadino intonare il Canto dell’Amicizia.
    «stavolta ci siamo!!1!»
    «gloria a Dio nell’alto dei cieli!!1!»
    Oh, Gesù Bambino. Umettò le labbra rotolando supino, il dito medio sollevato pigro nella direzione dalle quali provenivano le voci. Li odiava tutti - tranne Floyd, piccola pecorella smarrita in mezzo a quelle capre ignoranti e INFIDI BASTARDI DEL CAZZO MI AVETE BRUCIATO UN’ALTRA VOLTA CASA? SIETE DELLE MERDE – ed un giorno non dubitava avrebbero subito la sua vendetta. Un giorno domani, magari – o quello dopo ancora, o perché no?, quello successivo. Un procrastinatore così seriale, che perfino la sua rabbia veniva rimandata a data da definirsi. Si spegneva da sé prima ancora di nascere, soffocata nei mormorii secchi con i quali domandava agli Apostoli perché non avessero scritto un libro su una Bella ragazza ihih che si innamorava di un vampiro, piuttosto che su un uomo in grado di camminare sulle acque e di far rotolare pietre per uscire da grotte mistiche nel quale era stato sepolto (il tutto indubbiamente solo per cantare i Bee Gees: uh uh uh uh stayin’ alive, stayin’ alive!). Cosa? Era in anticipo di cent’anni per poter conoscere i Bee Gees?
    Ah, forse ho dimenticato di dirvi un dettaglio importante della vita di Barnaby Jagger: non era davvero Barnaby Jagger, e veniva dal futuro. Uaaau, vero? Sì, lo pensava anche lui. Cinque anni prima gli avevano consegnato una lettera maggggika che, secondo Perkins, testimoniava la Verità – sicuro, certo. Troppo pigro per mostrarsi qualcosa di diverso dall’accondiscendente, il Jagger: gli aveva dato ragione perché Webster non sembrava poter accettare altro, e perché a Barbie far valere la propria opinione non importava poi così tanto. Discutere era troppo impegnativo, specialmente quando il mondo lo esigeva a far cose ben più utili (tipo ricevere quotidianamente la sua bella presenza ed il suo fascinoso carisma). In compenso, come pegno della sua lealtà (??? O qualcosa del genere) gli era stato donato un oggetto che magico, a parere del Guaritore, lo era davvero: qualcosa fuori dal comune.
    Fuori dal loro tempo.
    Un walkman.
    La sua vera, e sincera, religione.
    «arrivo, arrivo» biascicò, un vago cenno con la mano nella loro direzione. Non aveva mai ritenuto strana la propria capacità di guarire, qualcosa che faceva parte di lui dalla nascita; da bambino aveva creduto che fosse normale, che tutti fossero in grado di potersi curare e far ricrescere gli arti mozzati. Quando aveva staccato la mano ad un compagno d’asilo per dimostrargli che certo, poteva farlo anche lui!!, gli adulti non l’avevano presa bene quanto un piccolo Barbie aveva sperato: inutile dire che da quel momento era stato rinchiuso in un Istituto per Bambini Speciali. Non aveva visto nulla del mondo fino a sedici anni, cresciuto fra Custodi che non facevano una piega davanti alle magie del Jagger; costretto a vivere fianco a fianco con bambini che del suo mondo sapevano tutto, e simpatici come artigli nel culo lo sfottevano perché lui, ahimè, non sapeva mezza sega. Già da fanciullo, a Barnaby Jagger, non poteva interessare di meno. Un classico e sempre verde vivi e lascia vivere, spallucce e finger guns nella loro direzione per dimostrare quanto poco fosse interessato ai loro segreti segretissimi che barnaby non saprà may ihih sfigatoooh. A sedici anni gli ormoni avevano deciso per lui che dovesse uscire da quel luogo di perdizione alla ricerca di topa non stagionata, e nella caotica Londra industriale s’era creato un certo… ambiente - risse nei bar, gioco d’azzardo, garzone marpione. Lungi da lui lavorare in fabbrica, troppo delicato per i lavori pesanti. Sapeva lavorare il legno, però; per quanto poco fosse richiesta la manodopera nella branca della falegnameria a inizio ‘900, Barnaby, affascinante e simpatiko di natura, era riuscito a farsi adottare (di kwore) da Mastro Lyndo, ed un modo per portare la pagnotta a casa era stato in grado di trovarlo – sarebbe stato più semplice se avesse anche avuto una casa a cui portarla, ma vbb, non si poteva avere tutto dalla vita.
    A vent’anni, era in piazza fra birra e grida di giubilo ad inneggiare la Grande Guerra. Uno fra i primi ad arruolarsi, gonfiato dalla propaganda ed animato dall’amore per la propria patria. Ci si era spaccato la gola, di quelle urla di gioia e trionfo, mentre l’alcool scorreva a fiumi bagnando la piazza sotto la dimora di Giorgio V.
    A ventitré anni, di quel ragazzo borioso e convinto d’avere il mondo in mano, non era rimasto che…Barbie, l’inglese balbuziente posseduto dal demonio che tagliava alberi e pisciava sopra le piantagioni di barbabietole fischiettando le The Weather Girls. «un attimo» gracchiò, mentre il fuoco strappava la pelle esponendo la carne viva al cielo della California, il dolore oramai così scontato da non farlo neanche tentennare. Un po’ ne era innamorato, di quella viscida sofferenza a sanguinare secca sul pavimento. Un po’ era l’unica cosa che gli fosse rimasta di sé stesso, e l’unica che non avrebbero potuto togliergli neanche volendo.
    Un po’ era Barnaby Jagger.
    Rotolò giù dal letto con il sospiro seccato di un Mammut al quale fosse fatto notare per la millesima volta che la ceretta non è un optional, elefante, le palpebre serrate ed il casco a proteggere il capo. Alzò le mani in segno di resa mostrandosi innocuo, occhi socchiusi e labbra una linea morbida ma rigida. Nudo come mamma (e mamma e papà e papà ed il topo che alla fiera qualche stronzino comprò) l’aveva fatto, uscì dalla propria (ventesima) casa mentre questa (per la ventesima volta) cadeva a pezzi alle proprie spalle: fortuna che Perkins alle sue tendine con le ciliegie non ci teneva poi così tanto. «p-p-posso a-almeno coprirmi il pa-pacco?» biascicò, lingua stretta fra i denti, esagerando così tanto l’accento inglese da sentire un improvviso odore di tè nell’aria. Vide quasi il Big Ben.
    Ma quelli potevano essere gli effetti collaterali del fumo, effettivamente. Guarire da tutto non significava rimanerne illesi, anzi: se fosse stato intoccabile, d’altronde, non avrebbe avuto alcun bisogno di curarsi. Ma xk sprecare un così bel dono!!1! «grazie, siiiiiir» apatico e sarcastico, coprì le proprie nudità con entrambe le mani, avanzando nella loro direzione e facendo del suo meglio per ignorare con classe di indossare solo l’elmetto, e di avere quattro fucili puntati contro.
    Così, come le diciannove volte precedenti, iniziò la walk of shame barbie jake edition.
    Viveva in un luogo ancor più desolato di Bodie, lui, capanne lontane dalla civiltà proprio per evitare inconvenienti simili – ma oh, ai fedeli del Signore mica veniva mai un cagotto fulminante che gli impedisse di giungere alla sua porta. Si recava in città solamente per l’unico bar presente in tutto il paese, ed il mini market che insieme alle soda vendeva revolver e whisky. Ringraziava sempre per le bibbie omaggio che Carter infilava nel suo sacchetto di carta – e sì ch’era un falegname, ma perché sprecare la legna quando poteva scaldarsi con i versetti di Gesù? Ovviamente, il suo secondo appuntamento mensile con da city era per l’esorcismo. Lui e Padre Jerome avevano ormai un tacito accordo: gli lanciava un po’ d’acquetta blaterando in uno stentato latino, Barbie ricambiava balbettando le prime parole a caso che gli venivano in mente («FO-FOGNA BAR-BARBAG-GIANNI STELLA DI M-MARE FRANCOB-B-B-OLLO P-P-P-PANCINE»), Jerry gli sussurrava un emblematico «lo tiro fuori?» ed un Barnaby battezzato alla sua nuova vita priva di peccati ed impietà rispondeva placido con un «il silenzio ai sentimenti» – Tre Ave Maria dopo era libero come l’aria di tornare alla sua triste vita da nullafacente cronico, alternata solamente dai giorni delle Parabole in cui recitava a versetti le canzoni di Madonna spacciandole a Floyd come perle del nuovo Messia.
    Il tutto, x19 – venti, contando quel giorno.
    Non faceva neanche caso al freddo siderale che gli intirizziva i capezzoli, o alle piante dei piedi a scheggiarsi su ghiaccio e sassi. Era quasi lieto di quel gelo ad avvicinarsi a fargli sentire molto freddo mentre il cielo si oscurava, almeno aveva una giustificazione alle balbuzie. Era arrivato dopo, quel blocco.
    Era arrivato dopo la guerra. Qualcuno l’avrebbe definito PTSD, ma non di certo in un paese di culo come Bodie – quella, per loro, era parlantina del diavolo. Gli mancavano i tempi in cui poteva mandare la gente a farsi fottere senza sembrare una foca esuberante («f-f-f-f-fo-fo - meh»).
    Ci pensava il meno possibile, alla Guerra. Ancor meno a quel psicopatia vergato con inchiostro scuro su una lettera d’altri tempi.
    Ironico come Barnaby Jagger fosse in grado di curarsi da qualunque ferita, non prendeva un raffreddore neanche se la peste gli mordeva il culo, ma non potesse fare nulla per le patologie mentali – quelle erano lì, e lì restavano. Quelle erano Barnaby Jagger.
    E Barnaby Jagger, proprio per quei motivi, cercava d’avere meno a che fare possibile con gli altrui esseri umani: fuoco alla casa? Eh, se proprio dovete, okay. Lobotomia? Magari passo.
    Schioccò la lingua sul palato sorridendo estatico alla schiera di fanzz che gli diede il benvenuto nella ghost town, occhiolini marcati a tutte le donnine ed i cake eater che parevano apprezzare quel che il nontroppoSignore gli aveva donato. Ecco, una cosa bella degli hamish era che gli piaceva sperimentare, e parevano avere a) un’anima da crocerossina che faceva loro credere che donare la propria verginità a Barbie potesse redimerlo dai suoi peccati (tutti Punti Paradiso per loro, sapete) e b) una calamitica attrazione per l’accento inglese c) uno strano fetish per i campi, ma chi era lui per giudicare: una bottarella era una bottarella fosse in un letto di piume d’oca o fra granoturco a solleticare, non metaforicamente, le palle.
    Rivolse cenni con il capo e saluti militari a tutti i nasi arricciati nella sua direzione, baci schioccati nell’aria mentre Rudy, il sedicenne, premeva con il fucile alla base della sua schiena per farlo avanzare. Oh, ma quante volte gliel’aveva detto di non coinvolgere i bambini in quel teatrino? Erano nervosi ed eccitati, loro; se Barbie vedeva un ratto e gridava come il dipinto del Munch, quelle piccole testoline di minchia sparavano subito: avevano il grilletto troppo facile per quella vita, per quei Barbie - e sì che poteva guarire, ma sticazzi (non suo fratello).
    «oggi jerry è di buon umore?» domandò, un’occhiata di sottecchi a Solomon. «jerry è qualche tuo “””””amiko”””””?» beh. Non l’avrebbe definito proprio così, ma perché no? Si strinse nelle spalle, labbra curvate verso il basso ed occhi castani chinati sulle proprie ginocchia. «non è anche tuo? Oh, sally» si portò costernato una mano al cuore, e quel solo movimento bastò a convincere Rudy che fosse giunto il momento di togliere la sicura. Visto? I minorenni erano inaffidabili. «padre jerome» specificò, notando il dubbio nell’acquoso sguardo di Solomon. Cristo, s’era di nuovo sniffato tutte le barbabietole della fattoria? «padre jerome?» evidentemente, la risposta era sì. Il Jake sospirò, gli occhi al cielo ed una muta supplica al sole del mezzogiorno. Non era lui a far le regole, quindi «vabbè» cazzi loro. Tanto erano così vicini alla chiesa, che gli stava già salendo un Padre Nostro potentissimo. Continuò a camminare, spettinati capelli scuri a scivolare disordinati sulle folte sopracciglia, la cenere a sporcare una pelle altrimenti bianca e perfetta – non di certo consumata dal sole come quella di quel branco di poveri (in tutti i sensi) idioti. Delle bruciature e dei tagli, non v’era più alcuna traccia quando giunsero al sagrato. Drizzò la schiena ed attese il Ventesimo Giorno del Giudizio, un cipiglio annoiato e distratto in volto. Qualcuno (Yedaiah, sei stato tu? Lo dico a tua madre, eh.) lo spinse in avanti premendo l’arma da fuoco nella carne; Samuel, il fratello maggiore di Rudy, fu così galante da aprirgli le porta della chiesa per permettergli di entrare («troppo buono, milord»). Non meritava neanche degli abiti, Barbie, pur entrando su suolo sacro – doveva accoglierlo nudo come un gambero, il Signore, per ripulirlo dalla nefasta influenza di Satana ed i suoi discepoli. «PADRE, SONO TO-TORNATO! LE MANCAVO?»
    E fu in quel momento che –
    Che –
    Barnaby Jagger si ritrovò a ricambiare l’occhiata di una ragazza dall’aria familiare, sopracciglia corrugate e bocca aperta in cerca d’aria e parole. Una pelle ambrata e calda, occhi scuri e labbra carnose e morbide. «agatha, ti sei fatta la ceretta? uau» eppure non sembrava Agatha, a meno che i peli non avessero coperto davvero tanto – e se depilarsi faceva quell’effetto, magari privandosi dei peli sul petto avrebbe scoperto di avere gli addominali scolpiti del David di Michelangelo.
    Dall’aria familiare. Dall’aria familiare. Sembrava incapace di distogliere lo sguardo dalla ragazza, labbra strette fra loro e dita ancora pudicamente abbracciate al proprio membro – un vero signore.
    E fu in quel momento che –
    Che –
    Sbattè le palpebre un paio di volte, Barnaby Jagger. Decise che un paio non fossero abbastanza, ed allora rimase trenta secondi ad osservare inebetito quello che, chiaramente, non era padre Jerome.
    Lo stavano prendendo per il culo?
    «ge-»mes?
    Piegò il capo a destra, e sinistra.
    «ge-» meS?
    Allungò il collo, la lingua ad inumidire frustrata il labbro superiore – che vita di merda, quella dei balbuzienti.
    «ge-» mES?
    Ed allora, gli sovvenne dove avesse già visto la non Agatha – ma non aveva alcun senso, andiamo.
    ANDIAMO.
    «ge-»MES?
    Compì l’errore d’indietreggiare d’istinto d’un passo. Sentì la detonazione, piuttosto che percepire il colpo a perforargli i polmoni. «-SÙCRISTO» ma porca paletta, non c’era il divieto di sparare ALMENO IN CHIESA? «SA-SA» sa, sa, prova, prova. «SALLY LO SAI CHE I BAMBI-BINI lascia s-stare» tossì sangue sul mento, un dito medio sollevato verso la Compagnia del Paguro Sopito (giuro: del Paguro Sopito) mentre, rannicchiato su sé stesso e con le chiappe all’aria nella loro direzione, cercava di ritrovare ossigeno e carne. Che piccolo figlio di uNA PUTTANA ED è PUTTANA ANCHE LA TUA NONNA.
    Fu questione di un battito di ciglia, di perdere la presa - di perdere la presa di perdere il controllo di perdere la presa. Mentre con una mano ancora si stringeva il pacco, con l’altra afferrò il braccio di Samuel e lo tirò a sé, spingendolo poi a terra con una ginocchiata ben assestata alla schiena. Prima ancora che potesse rendersene razionalmente conto, gli aveva slogato una spalla strappandola dal suo naturale assesto.
    Ops i did it again – pampam.
    Battè le ciglia tornando presente a sé stesso solamente quando il grido acuto di Sam lo costrinse a digrignare i denti, il fiato rapido ed impaurito incastrato in bocca. «me-merda amico sc-scusa posso sistemarlo la-lascia fare sc-scusa ehi mi d-dis» cercò di avvicinarsi, ma i Paguri Sopiti lanciarono una terrorizzata occhiata al prete, ed un rapido segno della croce dopo erano spariti. «BEH VAF-F-FANCULO NON MI DI-DISPIACE OKAY» gridò loro dietro, una mano a coppa attorno alla bocca.
    E poi.
    E poi.
    Tornò lentamente, come un soldato che avesse appena udito alle proprie spalle il tonfo attutito di una bomba a mano, a ruotare sui propri talloni per volgere lo sguardo su… Danielle Leroy Gallagher? Gemes Hamilton? Ma no, vabbè, doveva essere rimasto troppo a lungo nella casa in fiamme. Li indicò con un cenno della mano, i piedi ben piantati al suolo. «voi-» cosa? Girò la mano mostrando il palmo al soffitto, la ferita già rimarginata sul costato. «io-?» cosa? Aprì la bocca, la richiuse. Alzò le dita in segno di resa. «devo un attimo – skste, amen» con un sentito segno della croce, raggomitolato su sé stesso e zampettando come un opossum morente, Barbie raggiunse l’altare. «p-perdonami serve più a me che non a t-te» soffiò un bacio a Gesù Cristo afferrando la tovaglietta bianca dell’altare (fortuna che non credeva nell’inferno, perché altrimenti nessuna Guarigione l’avrebbe salvato dalle chiappe bruciate dell’Ade) per avvolgersela intorno alla vita, un panic moonwalk di classe per ripercorrere l’intera navata giungendo all’entrata.
    Guardò ancora… non era possibile. Non aveva alcun senso? Cosa stava succedendo.
    E dov’era padre Jerry?!?!?!?
    «non do-dovreste ess-ess-ess» CRISTO BARBIE NON è COSì DIFFICILE: non dovreste essere qui. Chi siete. Cosa sta succedendo. Non sono qui le Barbabietole che state cercando. Ma sapete una cosa? Vaffanculo, comunicare richiedeva troppa energia. Sibilò un sospiro masticandosi la lingua fra i denti, braccia allargate impotenti lungo i fianchi.
    «VABBÈ» prima che potessero dire qualcosa, qualsiasi cosa, si lanciò fuori dalla chiesa. Basta alcool, Barbie. Basta fumo, basta barbabietole sniffate nel cuore della notte, e basta Like a Virgin cantate all’alba. Totalmente concentrato nel correre come se un tedesco gli stesse svuotando un caricatore addosso (quindi sì, anche un po’ a zig zag per evitare i proiettili), intenzionato a giungere alla propria distrutta dimora prima che Salomon potesse recitare il suo Eterno Riposo quotidiano, accadde che.
    Accadevano sempre cose che – ma quella cosa, un po’ di più.
    Le gambe smisero di muoversi prima che il cervello potesse impartire l’ordine, così Barbie si ritrovò alla spasmodica ricerca di un appiglio per rimanere in piedi nel solo Amore del signore – e oh, forse quel giorno (almeno lui) lo amò, perché non cadde a terra ruzzolando come un sacco di patate. «ma-» cedonia.
    «ma-» ngusta.
    «ma-» trioska?
    «madre» singhiozzò in un unico sbuffo d’aria, osservando gli occhi chiari di – di Darden LARSON? Ma cosa gli stavano dicendo.
    «di di-dio. madre di dio» annuì , chiudendo un pugno sul cuore prima di sfiorare le nocche con un bacio lanciato direttamente al Signore come la dedica d’un calciatore. «cr-credo. O forse la m-»ucca. «m-»andria. «m-»ostarda.
    Chiuse gli occhi costringendosi ad un respiro profondo.
    Cosa Cristo ho fatto di male – vbb, oltre a qualcosina ma dai, chi non pecca suvvia!
    BATTA LE MANI, SCHIOCCI LE DITA, MORALE ALTA TUTTA LA VITA

    Non concluse mai la frase - o forse la mia. Tenne gli occhi chiusi, un palmo a premere sull’occhio destro e le labbra sollevate a mostrare una smorfia a metà: cosa dici ad una ragazza apparsa dal nulla che assomiglia in modo del tutto inquietante ad una dei quattro genitori che cinque anni fa ti hanno detto di possedere da una vita precedente?
    Perché non facevano guide su roba del genere, anziché sui 100 modi per creare un Rosario con solo bacche e pesci d’acqua dolce?
    Già detto che li odiava tutti?
    «sono barbie» era Barbie.
    Americani del cazzo.
    barbie / barnaby jagger
    once: sander momma's boy
    healer | 23 y.o.
    jesus slash satan
    21.12.1917 | h. 12:15
    do people think you're
    strange? do you?
     
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    Soppresse per l’ennesima volta uno sbadiglio, mentre gli occhi minacchiavano di alzarsi sul soffitto della chiesa a ogni nuova parola del prete. La Larson non era mai stata una persona credente – anzi, prima di Bodie aveva sempre pensato che mettere piede in chiesa l’avrebbe ridotta in cenere – eppure aveva abbastanza buon senso da costringersi a presentarsi a messa ogni domenica; li conosceva, quei paesi dimenticati dal mondo, dove tutti erano delle ciatelle di merda e i loro pettegolezzi giravano di bocca in bocca peggio dell’herpes. «Orate fratres, ut meum ac vestrum sacrificium acceptabile fiat apud Deum Patrem omnipotentem» corrugò le sopracciglia, domandandosi perché Gemes stesse praticando un esorcismo. Se non fosse stato di spalle, avrebbe anche potuto domandarglielo. Darden, che sapeva poco e niente di latino, incominciò a elencare mentalmente le cose che le restavano da fare a Casa Fay. Aveva già fatto fertilizzare i campi con la merda delle vacche? Aveva già detto a Swing che la crostata di barbabietole le faceva venire voglia di sboccare?
    C’erano volte in cui Den si chiedeva perché Lancaster non avesse assegnato le Fay alle miniere d’oro, piuttosto che a delle fottute barbabietole. In fondo, che pretendeva, l’uomo di cui stava parlando era lo stesso che l’aveva bloccata nel 1917. E che, se era onesta con se stessa, non l’avrebbe tirata fuori da quella situazione tanto presto. Erano passate diverse settimane ormai, e del preside di Salem non vi era traccia; ora, le cose erano due: o era andato a trovare Gatsby o era finito sul fondo di qualche fiume. Darden Larson non era mai stata una persona ottimista, e non avrebbe incominciato ad esserlo in quel momento, per quanto volesse aggrapparsi alla speranza che William sarebbe tornato a salvarli, sapeva che la realtà era diversa.
    Se iniziava a pensare alla quantità di serie che si sarebbe persa, il bisogno di lanciare qualcosa incominciava a farsi pressante con ogni nuovo titolo. Sentiva persino la mancanza di Jericho, di Isaac e di Noah, e ogni volta che non vedeva Idem in cucina era una nuova coltellata. Era così abituata a cose, persone che aveva dato per scontato, da non aver mai considerato il fatto che un giorno avrebbe potuto scivolarle tutto tra le dita.
    Dannazione, visto perché odiava andare in chiesa? La sua mente faceva di tutto per distrarsi dai cori satanici, persino intavolare discorsi con se stessa. E fidatevi, la maggior parte delle volte non erano discorsi allegri.
    Era possibile addormentarsi in piedi? Perché Darden pensava di averlo appena fatto, quando le cedette una gamba e si ritrovò ad aggrapparsi alla panca di legno. Fece finta di non vedere gli sguardi confusi dei bodiotti, mentre preferì pensare al matrimonio di sua sorella. Se pensava che la stessa agonia si sarebbe ripetuta anche per quell’occasione, non poteva farcela. Alla Larson, i matrimoni piacevano solo attraverso uno schermo, in caso contrario poteva anche evitarsi di assisterci. Sarebbe stato così terribile convincere Run a non sposare Jayson? Den lo sapeva bene chi avrebbe potuto prendere il suo posto, ma non si osava a suggerirlo: per prima cosa, non pensava fosse legale, e secondo non avrebbe fermato un matrimonio per poi partecipare ad un altro. «Benedìcat vos omnìpotens Deus, Pater et Fìlius et Spìritus sanctus «amen» non aveva idea di quello che Gemes aveva appena detto, ma lei si limitava a seguire il flow. Quando le ultime parole del prete furosono pronunciate, accelerò il passo per uscire da lì, sfruttando le sue abilità ninja per fare slalom tra bodiotti e panchine, nella speranza di evitare la perpetua. «signorina fay, aspetti!» premette le labbra tra loro, maledicendo in cinese la quantità spropositata di gente nella chiesa. Se ve ne fosse stata di meno, avrebbe potuto avere una speranza di arrivare alla porta. Non provò nemmeno a fingere di non essere scocciata, quando si voltò verso la giovane donna «cosa c’è, mariel?» sapeva perché l’aveva placcata , aveva fatto la stessa cosa con Run solo pochi giorni prima «senti logan, il GruPPo KaTekISMo mi sta rompendo per far fare un giro delle piantagioni ai bambini» bambini. Una smorfia apparve sul viso della Larson pensando a quelle bestie mentre devastavano i suoi campi. C’era un solo motivo se aveva evitato quel momento, non era sicura di poter dare alla perpetua la risposta che voleva. «nope, no, nein. Non credo di essere disponibile, tipo mai» severo ma giusto. Già il frequentare la chiesa la uccideva, non voleva immaginare aprire le porte della propria casa ai figli del Demonio «ma-» «damn è proprio tardi, dovrei proprio andare. Buona domenica e che il signore sia con te» un cenno col capo, per poi superarla e uscire dalla chiesa. Tirò un sospiro di sollievo quando la vista delle balle di fieno e dei cavalli graziò nuovamente la sua vista.

    Alla fine, aveva ceduto. Non ricordava neanche com’era successo, sapeva solo che martedì 21 dicembre gli alieni le avevano invaso la casa. Ma si chiedeva lei, i genitori li educavano i bambini del 1917 o lasciavano fossero le capre a farlo? Perché, davvero, sembravano allevati da delle bestie – non si sarebbe più lamentata della gen z, quello era sicuro. Almeno i ragazzini del 2017 si limitavano a scopare e fumare, senza disturbarla più di tanto. «ma li stanno sacrificando a satana?» chiese alla stanza vuota, con il tono sconvolto di un vecchio davanti al cantiere. Andava bene che ormai era ora di pranzo e si stavano svagando ma ??? non c’era bisogno di emettere versi strani. O versi in generale, per quanto la riguardava. Se pensava che al termine della loro pausa pranzo avrebbe dovuto mostrare loro le piantagioni, le saliva la nonna Seti nei suoi momenti peggiori. Non ce la poteva fare, anche perché era convinta che una delle bestie avrebbe cercato di mordela – non poteva prendersi la peste, capite?? Quei poveracci ancora ci morivano di malattie del genere.
    A ‘na certa, si ruppe i tre quarti di minchia e si alzò di scatto dalla sedia. Si affacciò al corridoio per cercare Swing, trovandolo intento a spiare i bambini dalla finestra. Aw, era così bello che finalmente avesse trovato gente della sua età con cui giocare. «SWUUUING, lo so che ti annoi ultimamente» si avvicinò lentamente al cinese, affiancandosi a lui per osservare i marmocchi di sotto «ti piacerebbe dare te il tour ai bambini? Guarda come sono carini» carini, satanici, stessa cosa. Sollevò le labbra in un sorriso d’incoracciamento, inclinando la testa per poterlo guardare negli occhi. Il tailandese sembrò pensarci su, ma non sembrava particolarmente convinto – come ogni persona sana - «ti dò natale libero se badi a loro!!&» era disperata? Più di quanto le sarebbe piaciuto ammetterlo. Come avrebbe fatto senza nessuno a cucinare del cibo?? Anche perché dubitava che Run o Jay (o Gemes.) sapessero fare del cibo commestibile. Chissà se esisteva la mensa dei poveri a Bodie, le sarebbe convenuto informarsi al più presto. «……….va bene, ma voglio anche il 26» «come vuoi» Logan alzò le mani in segno di resa, tanto ormai aveva la caritas a prendersi cura di lei. «buon divertimento. pump pump. swing» chissà se vedeva anche lui B99 o l’aveva solo presa per qualcuno con dei problemi ai muscoli facciali.
    E tagliamo ancora, perché il post sta diventando più lungo di quello che Elisa avrebbe voluto.

    Non c’era molto da fare a Bodie a quell’ora della mattina - né mai - a meno che alla Larson non piacesse andare a giocare a bocce con il circolo di anziani o importante la gente come una giovane Socrate, ma preferiva evitartelo.
    Si poneva domande sulla vita, principalmente, come ad esempio perché il suo vestito non aveva le tasche. Perché doveva indossarne uno, se li odiava. Perché doveva fare così fottutamente freddo. Insomma, si stava lamentando come a suo solito.
    Passeggiava tranquillamente nella strada principale, quando degli schiamazzi e una folla attirarono la sua attenzione. Si arrestò sul posto per cercare di capire se i bodiotti stessero per fare un’orgia o un rito satanico, e in entrambi in casi non era sicura di volersi avvicinare. Va bene che era pro Satana e sesso libero ma non a quell’ora del mattino e con quel freddo. Poi, successero cose che Darden non capì bene, come inni al Signore Gesù Cristo e spari a caso - sembrava quasi di essere nell’America del 2017. Finché un ragazzo (nudo) non le sfrecciò davanti, fermandosi all’improvviso quasi avesse visto un fantasma.
    Eula, non era colpa sua se non esistevano i trucchi nel cazzo di 1917. «ma-» «-mmut» «ma-» «-donnaemanuele» «di di-dio. madre di dio» «ok??» sollevò le sopracciglia, cercando di capire cosa non andasse nel ragazzo. Non stava parlando del suo balbettìo, quanto più del fatto che fosse nudo.
    «non sei un nudista, vero?» disse alludendo al fatto che avesse solo una tovaglia addosso. «o ti hanno cacciato dal bordello?» le sembrava presto, come già detto, per quel tipo di attività, ma non sarebbe stata lei a giudicarlo.
    «sono barbie» era barbie.
    «dar- logan, sono logan» darth logan per gli amici, ecco. «sei britannico?» domandò nel suo peggiore accento americano - non era capace e si basava sulle sedute tv, quindi fatele causa - potendo quasi sentire profumo di casa. BARBIE UNO DI LORO #nn6aiqnt.

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    Edited by cocaine/doll - 29/3/2018, 02:51
     
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    Batté le ciglia, umettò il labbro inferiore lanciando un’occhiata alle proprie spalle prima di tornare a guardare la ragazza di fronte a sé. Non… Non era certo di come poter interpretare quella situazione, Barnaby Jagger – lui ch’era l’unico dettaglio rilevante della poco ridente Bodie, nonché una delle tipo quattro (4) persone che si era trasferita in città nell’ultimo centennio senza avere alle proprie spalle una dinastia di contadini amish nati e morti su quelle terre. Le novità di quel ramo di California si potevano contare sulle dita di una mano, e solitamente includevano la nascita di qualche vitello o lo schiudersi delle uova di una delle tante, povere galline costrette a vivere nei pollai di quelli schizzati degli allevatori: il cambio di guardia alla chiesa avrebbe già dovuto suscitare scalpore (ed avrebbe, di suo, stupito il falegname) ma il fatto che ci fossero più persone fuori dal loro habitat, avrebbe dovuto mandare in cortocircuito la tranquilla quotidianità dei Bodiotti.
    Impossibile che non avesse sentito del loro arrivo – ancor più improbabile che si trattasse di gente a lui dolorosamente familiare. Forse… degli antenati? Era approdata una nuova Mayflower? «non sei un nudista, vero?» Cosa? Si ritrovò a fissarla a sopracciglia corrugate, naso leggermente arricciato mentre ancora cercava di capacitarsi della sua esistenza. Mi volete forse dire che nell’incendio, in realtà, c’era morto? E non se n’era accorto? «n-no» rispose istintivo, abbassando lo sguardo sul proprio fisico asciutto e indubbiamente nudo. Aveva quasi rimosso di avere solo una Sacra Sindone a proteggere i gioielli di famiglia dai kuriosi, e pudico (ma da quando.) strinse maggiormente le dita attorno al tessuto legato in vita. «n-non da queste p-p-parti, almeno» specificò rialzando nuovamente lo sguardo sulla giovane, abbozzando l’ombra di un sorriso ironico. «s-sono s-s-s» Cristo Santissimo Bella la Trinità. Serrò gli occhi, strinse i denti fino a sentire le guance aprirsi e sporcargli la lingua di sangue. Le balbuzie non erano diverse da quel pianto disperato che talvolta t’impediva di respirare spaccandoti i polmoni in rantoli: Barbie sapeva parlare, e nella propria mente aveva ben chiari i termini da pronunciare – eppure rimanevano , a pendere malconci sulla bocca. Era snervante, umiliante. Inspirò dalle narici contando fino a tre, tattica appresa nei lunghi (e sudati.) monologhi con le capre al pascolo, cercando di placare il proprio handicap. Certamente il nervosismo e lo sh00k non aiutavano – come non lo faceva il cuore a tamburellare pesante sulle costole, o la gravità che d’improvviso si faceva sentire sulle spalle. «suscettibili.» sputò veloce, scuotendo il capo come un cavallo sulla cui criniera si fosse posata una mosca. E come osava credere che avessero potuto cacciarlo da un bordello? Era un galantuomo e tutte le donnine lo volevano!!&&
    …Ed effettivamente sì, nei mesi precedenti l’avevano già cacciato dal bordello. E più di una volta. Ma non l’avrebbe certo detto proprio a lei - eh, non avevano ancora raggiunto quel livello di confidenza. «dar- logan, sono logan. sei britannico?» Si sentiva ancora più incapace del solito a formulare una frase coerente, Barbie, nel squadrare attento gli occhi chiari di Logan. Non gli era sfuggita l’esitazione iniziale, e lui sapeva come avrebbe voluto concludere la frase – ma sapeva anche che non fosse possibile, perché era in anticipo di cento stra maledetti anni. Così tacque, quel Logan a cercare un posto d’esistere nella (già provata.) memoria del Jagger: ne aveva mai sentito parlare? No. Ed anche quello non era possibile, perché non esisteva fanciulla di Bodie del quale Barnaby Jagger non sapesse colore delle mutandone. «l-l-logan?» ripetè distratto, senza neanche far caso a quanto ritardato potesse apparire. Beh, vaffanculo, ne aveva tutto il diritto: quella giovane comparsa dal nulla poteva, potenzialmente, essere sua madre.
    Sua
    Madre. La stessa sulla quale aveva disegnato baffi, da sbronzo, quando (giustamente) si era rifiutato di prendere sul serio quella stupida lettera: non che non ci credesse, era pur sempre un tontolone con un tasso alcolico più alto dell’alcolico stesso, semplicemente l’aveva relegato negli anfratti della propria coscienza come…astratto, tipo l’esistenza di Babbo Natale quand’era bambino o il fatto che a Bodie ci fosse gente in grado di ballare il Tuca Tuca. L’avevano… l’avevano preso per il culo? Avevano preso della gente a caso e gli avevano fatto credere fossero la sua famiglia da un mistiko futuro nel quale aveva preso parte a una missione suicida?
    Beh. Detta così, effettivamente, aveva più senso che non nella prima versione. Ma Barbie era un true believer tm. «b-britannico, s-s-sì, al c-c-cento p-p-er c-cento» ribattè, ancora distratto, sentendo la propria voce quasi provenisse da sott’acqua. Sollevò un braccio indicando prima Logan, e poi la chiesa alle proprie spalle, ripetendo il gesto un paio di volte e rimarcando il proprio stupore arcuando le sopracciglia scure. «n-non vorrei sembrare m-maleducato, eh, m-ma» fece guizzare la lingua fra i denti, il capo leggermente reclinato in avanti per studiare più da vicino il volto di lei. Effettivamente, Logan non era la stessa donna delle foto; le differenze erano minime, ma a quella distanza impossibili da ignorare: «s-sei p-p-più giovane» sussurrò appena fra sé. Beh, fategli causa, era abituato al fatto che o nessuno lo ascoltasse, o…niente, nessuno lo ascoltasse punto. Tanto, da quelle parti, lo reputavano già posseduto da Satana senza che desse loro effettivamente motivi per cui farlo. Quelle merde americane non si sprecavano certo a chiedergli come stesse, quando gli bruciavano la casa.
    Incivili di merda. «c-c-cosa cazzo s-sta succedendo?» in tono meramente pragmatico, un cazzo inserito per rendere meglio quanto poco stesse comprendendo della situazione. Dov’era padre Jerry??????? «d-d-dov’è padre j-j-jerry????????» mica poteva solo pensarlo, oh, aveva certe priorità. «s-se siete alieni e v-v-volete c-c-conquistare b-bodie, sono d-d-dalla v-vostra p-p-parte, c-c-cowboyzz» pugno al petto, e dita a sfiorare le labbra prima di puntare con orgoglio al cielo.
    Sì, non aveva ancora escluso la possibilità che fossero extra terrestri: facciamogli causa.

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    Era confusa dall’intera situazione, Logan Fay. Non era che non le fosse mai capitato di incontrare gente strada (o nuda) nella sua vita, ma di certo non le aveva mai approcciate. Forse era una cosa tipica degli anni 10, anche se non credeva di averlo letto nel Grande Gatsby? Sì, perché a parte il libro citato e alcune serie tv, Darden era completamente clueless su cosa accadesse in quegli anni. C’era la guerra, e poi? Le barbabietole e Putin, supponeva. «s-sono s-s-s-suscettibili» la ragazza corrugò le sopracciglia, perché stava scuotendo la testa in quel modo? Cristo, aveva mica le pulci? Fece un passo indietro, giusto per essere sicuri che nulla le finisse addosso. «sì, lo sono anche troppo» ridacchiò, scuotendo divertita la testa – i bodiotti erano effettivamente creature strane e sotto effetto di crack, o non si spiegava la metà delle cose che facevano. C’era chi andava in chiesa tutti i giorni, ma ci credete? Alla Larson sembrava più fantascienza che un viaggio nel passato. «penso che credano ancora alle streghe, k skiokkexxa» dai, era così da idioti pensare che le streghe esistessero, come potessero anche solo partorire certe idee non le era chiaro. «l-l-logan?» chiese il ragazzo, anche se l’unica cosa che riuscì a sentire fu l-l-l-ladies di I got it from my mama. Non fosse stato il 1918, gli avrebbe detto che si chiamava come Wolverine, ma non pensava che il bodiotto lo conoscesse – Dio, le mancavano così tanto i riferimenti alla cultura popolare. Nessuno lì aveva idea di chi fosse Britney Sperars o perché amasse citare i lyrics di Kanye West, per non parlare del fatto che si sarebbe persa l’uscita di Infinity War. Si poteva vivere con la mancanza di determinate cose, quella non rientrava nella lista. «sì, come San Logan da Bollywood» ovviamente, non esisteva nessun Logan da Bollywood, ma quello Barbie non lo sapeva. Darden doveva pur fingere di essere una persona pia e religiosa, giusto? Non voleva davvero finire al rogo. «b-britannico, s-s-sì, al c-c-cento p-p-er c-cento» come un britannico fosse finito in quel buco, non lo sapeva – forse anche lui aveva fatto un viaggio nel tempo? ah ah A quanto pare quel luogo era conosciuto solo da loro viaggiatori. Se avesse potuto, non ci avrebbe messo più di due secondi ad abbandonare quello stupido accento, prendendo a parlare con il ragazzo di quanto amasse gli scones e di come le mancasse sniffare il tè delle cinque. «pensa, anche io ho dei parenti in inghilterra» era certa che gli importasse molto, come il fatto che sospettava che Bodie fosse segretamente Narnia. Darden si sentiva parte di un maledetto libro, una vita fittizia che non si era scelta e alla quale doveva restare fedele – era più difficile di quanto pensava, inventare una balla dopo l’altra e attenersi a ognuna di queste, sapendo che un dettaglio sbagliato sarebbe potuto sembrare bizzarro. E poi c’era il fatto che in quel villaggio fossero dei cazzo di trogloditi, ma quella era un’altra storia. Sollevò le sopracciglia confusa, osservandolo di sottecchi per capire cosa stesse facendo, perché indicava la chiesa e poi lei? Pensava fosse Santa Logan da Bodie? Non capiva, e la sua balbuzia non aiutava «n-non vorrei sembrare m-maleducato, eh, m-ma» si era finalmente accorto che avrebbe dovuto coprirsi meglio? Per quanto ne fosse in grado, Darden si sentiva a disagio a parlare con un ragazzo mezzo nudo. «s-sei p-p-più giovane» se possibile, le sopracciglia della Larson si arcuarono maggiorente. Ma che voleva dire? Prima di tutto, era due. E seconda cosa, aveva venti fottuti anni, non cinquanta. «più giovane di chi, esattamente? Guarda che ho vent’anni» sì, si era offesa. Come se una persona qualsiasi con una tovaglia avvolta in vita potesse anche giudicarla. Ma dov’erano finiti, suvvia. Poi, non si sa come o perché, il ragazzo ebbe un nervous breakdown. LI AVEVA SCOPERTI??? Sì, decisamente. GLIELO AVREBBE DETTO?? Figurarsi, avrebbe continuato a fingere ignoranza e confusione: come tattica nella vita aveva sempre funzionato #jericho. [color]«padre jerry ha……..cambiato diocesi, non te l’hanno detto?»[/color] chi era padre jerry? Esisteva solo un vero parroco, ed era il satanista Abraham Shaw [color]«E CI SONO GLI ALIENI??? DOVE»[/color] si finse addirittura sorpresa, portando la mano alla bocca e guardandosi intorno [color]«in che senso noi? Io ho sempre vissuto in questa cittadina, non ti ricordi?? Ma sì, la ragazza con le trecce e il crocifisso sempre in mano»[/color] curvò le labbra nervosa, il sorriso più grande e falso della sua vita. Perché il ragazzo non si ricordava della sua presenza lì? Lancaster aveva detto di aver messo a posto tutto, mentre invece in quel momento si sentiva un’idiota per avergli creduto: non era un uomo affidabile, avrebbe dovuto capirlo.
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    Lo stava prendendo per il culo? Lo stava prendendo per il culo. Barbie fece ancora vagare gli occhi scuri dalla chiesa appena abbandonata alla ragazza di fronte a sé, la bocca aperta ma alcuna parola a formularsi sulla lingua. Abbassò il capo sul proprio petto, dove il foro dell’arma da fuoco si era ormai chiuso lasciando la pelle intatta e perfetta, il sangue l’unico dettaglio fuori luogo sul busto del falegname. Fra gli indubbiamente numerosi pregi di Barnaby, nessuno avrebbe mai citato una particolare intelligenza – ma non significava che fosse stupido o ritardato, malgrado le voci sul suo conto fossero tutt’altro che lusinghiere in proposito. E sapeva che qualcosa, in quella situazione, non tornava. Anche se non si fosse trattato di Darden e Gemes, visi già conosciuti tramite pellicole di una vita prima, avrebbe capito che a Bodie era accaduto qualcosa di drastico: non ricevevano mai visite.
    Mai.
    «penso che credano ancora alle streghe, k skiokkexxa» Faceva – faceva sul serio? Corrugò maggiormente le sopracciglia, la lingua a premere cocciuta sul labbro inferiore. Normalmente, si sarebbe limitato a scrollarsi nelle spalle e a sbattersene allegramente di quella novità, curioso ma non abbastanza da complicarsi l’esistenza immischiandosi in quelle altrui, ma come poteva ignorare…quello? «pensa, anche io ho dei parenti in inghilterra» Ma non mi dire. La guardò ancora, studiandola a palpebre socchiuse con la stessa intensità che un archeologo avrebbe impegnato a datare un pezzo appena dissotterrato di coccio. Poteva confondersi sull’identità di Logan? Senza dubbio. Poteva senz’altro essere un’antenata, o qualcuno che per puro caso le somigliasse – come Jayson e Stiles, da quel che narrava la Leggenda – ma non tornava comunque il fatto che il loro arrivo non avesse suscitato scalpore. Ho già detto Bodie, California? E state certi che pur abitando fuori città, le voci alle orecchie del Jagger giungevano tutte: comare in una vita, comare per sempre. «padre jerry ha……..cambiato diocesi, non te l’hanno detto?» Davvero, Logan? Sbuffò irritato portando una mano alla radice del naso, e l’altra sul fianco; quello sarebbe stato l’emblematico momento di un sentito monologo con cui, in un mondo ideale, avrebbe fatto le sue osservazioni riguardo l’impossibilità di quella sentenza, partendo dal punto cardine di a Bodie non cambia un cazzo, concludendo con il fatto che se avessero cambiato parroco, sarebbe stato uno dei primi a saperlo. Solo un anno prima, Barnaby l’avrebbe fatto; non era neanche interessato a capire, né a giustificare la propria posizione: sapeva di avere ragione, e tanto gli bastava a voler far sentire la propria voce in merito.
    Ma quel Barbie, che arrancava perfino nel pronunciare il proprio nome, non poteva più permetterselo. Di ritorno dalla guerra, spedito a calci nel culo in quella cittadina di merda, aveva semplicemente smesso di parlare, preferendo mordersi la lingua piuttosto che impegnarsi a mettere coerentemente una parola dietro l’altra. Era troppo pigro per cercare di combattere le balbuzie, o per ignorarle; quel Barbie, nell’udire la spiegazione della Fay, avrebbe di gran lunga preferito darle una pacca sulle spalle fingendo di essersi sbagliato, piuttosto che affrontare una qualsivoglia discussione.
    L’avrebbe fatto, se solo il viso della giovane non fosse stato così, fottutamente, sbagliato in quel posto. Rasentava l’assurdo e graffiava ogni principio di Barnaby Jagger, spingendolo a mantenere un severo contatto visivo con la mora. «in che senso noi? Io ho sempre vissuto in questa cittadina, non ti ricordi?? Ma sì, la ragazza con le trecce e il crocifisso sempre in mano» La mascella si spalancò d’istinto in sorpresa, sopracciglia arcuate ed una mano ad infilarsi distratta fra le ciocche della spettinata chioma bruna. Si sforzò ad inspirare dalle narici ed a placare il folle battito cardiaco, i denti ad affondare nella lingua bagnandola di sangue e saliva. Non ebbe neanche il tempo di deglutire, prima che quei tagli non fossero che ricordo. «n-n-non mi p-prendere p-per il culo» chiuse gli occhi e drizzò la schiena, il braccio sollevato ad indicare ancora il petto di lei. «n-non sei di b-b-bodie» non ammise repliche nel riaprire gli occhi, premendo il dito sul proprio busto. «ed io n-non s-s-sono di bodie» Che non c’entrava un cazzo, ma gli faceva leggermente girare le palle sapere di essere stato mandato nella tana del lupo bendato, mentre altri vivevano la loro vita scialla sotto la protezione di solo Dio sapeva quale incantesimo. Mai detto quanto odiasse i maghi? Beh, ora lo sapete. «g-g-guaritore» tornò con la mano puntata verso di lei. «s-s-strega» Cercò di sembrare più convinto di quanto realmente non fosse, fasciando voce ed espressione di una sicurezza che, in verità, non aveva - il lato positivo era che se avesse ciccato, beh, vaffanculo, tanto era già uno psicopatico per tutti, un nome in più sulla lista non avrebbe fatto alcuna differenza. «ora c-che siamo t-tutti concordi» chi. Ma quando. Su cosa. «accantoniamo le p-puttanate che p-puoi offrire alla c-compagnia del p-p-paguro» liquidò la questione con un cenno della mano, chiudendola poi a pugno sul fianco. «e d-d-dimmi c-c- »azzo culo HARRY STYLES. «c-come siete arrivati q-qui? p-perchè» oh ma perché nessuno l’aveva avvisato? DAI CHE CAZZO, COSA STAVA SUCCEDENDO. Si sentiva come il bambino escluso alle partite di calcio che, dai compagni, veniva sempre chiamato per ultimo per unirsi in squadra. «b-basta c-c-cazzate» e per enfatizzare il concetto, mimò un paio di forbici e tagliò l’aria fra loro.
    Forse hai ingurgitato troppe cocaostie, Barbie.
    Meh. Non da escludere. Eh vabbè, era andata così.

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    logan fay
    Non le stava credendo manco per il paguro, glielo si leggeva in faccia. Non capiva come facesse a sapere che tutto quello che gli stava dicendo erano cazzate, i bodiotti si sarebbero dovuti bere la sua storia senza porsi pià di tante domande esistenziali. Assottigliò lo sguardo sul ragazzo, perdendo l’aria leggera e gioviale che aveva cercato di mantenere per le apparenze – basta, ora si era rotta il cazzo. «n-n-non mi p-prendere p-per il culo» che era più o meno ciò che stava facendo da dieci minuti «n-non sei di b-b-bodie» sollevò il sopracciglio al dito accusatore, cristo santo che aveva fatto di male nella sua vita? Dubitava che, preso com’era dal momento, Capellone la lasciasse replicare. «ed io n-non s-s-sono di bodie» cosa………voleva dire? Quello che pensava lei? Ormai era così disperata a trovare altri come lei che sarebbe anche stata disposta a credergli. E se si sarebbe rivelato uno psicopatico, avrebbe sempre potuto cancellargli la memoria – da qualsiasi lato la si osservasse, la situazione si volgeva sempre a suo favore. Come piaceva a lei. «g-g-guaritore» quel guaritore? E se quello che diceva era vero, all- «s-s-strega» ma cristo santo. Fu in quel momento che perse la pazienza e scattò in avanti, piazzandogli il palco sulla bocca, la sua semi nudità l’ultimo dei pensieri della Larson «stai zitto» non lo sapeva che la gente finiva al rogo per quelle cose? Non aveva mai visto un documentario su Salem?? Lo prese per un braccio e lo trascinò poco gentilmente più in là, in un luogo appartato dove potevano parlare senza essere in piena vista «cosa ti dice che io sia una strega?» lei poteva percepire il gay vibe nella gente, chissà che per Capellone non fosse lo stesso mai in versione mago. In ogni caso, non si fidava, c’era più in quel ragazzo di quanto lasciasse trasparire.
    Non poteva essere un bodiotto, era diverso da loro, lo si percepiva a miglia di distanza. Ma se non era un bodiotto, cos’era? Era quello che stava cercando di capire, e per avere risposte sapeva che doveva lasciar cadere quel teatrino. «accantoniamo le p-puttanate che p-puoi offrire alla c-compagnia del p-p-paguro» comunque, lei ci aveva provato a mantenere le apparenze. Eh vbb sks Lancaster, uno fa del suo meglio. «e d-d-dimmi c-c- » proprio un cretino con 14 cr «c-come siete arrivati q-qui? p-perché. b-basta c-c-cazzate» Darden si passò la mano in faccia, già stanca di quella situazione, ma perché a lei. L’aveva sempre saputo di essere una calamita per casi umani. «facciamo che ti racconto la storia breve» anche perché se no non avrebbe capito la metà di quello che le usciva di bocca «sono capitata qui per sbaglio, dopo che è stato usato un congegno mistico così che non finisse nelle mani sbagliate. Vengo dal futuro, e mi sono già rotta le palle del far west» sarebbe anche andata nel dettaglio, ma non si fidava di quel ragazzo, né per dirgli qualcosa in più nel Nos e del Cro né per rivelargli che non era l’unica viaggiatrice nel tempo. Certo, aveva parlato al plurale prima, ma che prove aveva? «invece qual è la tua storia? nessuno viene a bodie perché gli piace» piegò la testa di lato per osservalo meglio, in lui c’era decisamente qualcosa che non le tornava.
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    Barbie, uomo di mondo, sapeva per esperienza che non bisognasse mai fidarsi di qualcuno che esordiva con ti racconto la storia breve; in un contesto simile, poi, dubitava sinceramente che potesse esistere una versione corta che potesse avere senso alle sue orecchie – a meno che, in fondo, la perdita di sangue ed il fumo non avessero realmente intaccato la sua già labile sanità mentale, causando un allucinazione più allucinata del solito. Ammonivano i giovani all’uso della droga e dall’alcool, ma mai che accennassero ai tentativi omicidi dei contadini! Tsk. Incrociò le braccia sul petto e la osservò inarcando un sopracciglio, perfino picchiettando impaziente il piede per terra. Darden Larson non poteva comprendere l’atteggiamento passivo-aggressivo del Jagger, ed il Guaritore preferiva di gran lunga ch’ella (chiunque…ella fosse? Si sentiva ancora un po’ confuso in proposito) lo reputasse l’ennesimo rozzo pastorello che ruttava al banco dei pub gridando alla DONNAH DI PORTARGLI UN’ALTRA PINTAH piuttosto che rivelarle che, ipoteticamente, poteva essere sua madre.
    Insomma. Non era l’attrezzo più affilato della cassetta, ma non era neanche una pizza a pappagallo smussata. «sono capitata qui per sbaglio, dopo che è stato usato un congegno mistico così che non finisse nelle mani sbagliate. Vengo dal futuro, e mi sono già rotta le palle del far west»
    Ah. Ah beh. Perfettamente senso. Barbie aprì la bocca per intervenire, ma la richiuse ed alzò un braccio per grattarsi la nuca. Non era forse quello che voleva sentirsi dire? Che non fosse pazzo, e Darden provenisse realmente dal futuro – dando così un contesto a quella stupida ed insensata lettera che aveva ricevuto sei anni addietro?
    Meeeeeeeeeeeeeeeh, no; avrebbe preferito un’avvincente storia sugli alieni ed il lavaggio del cervello da parte delle truppe nemiche – perlomeno l’avrebbe capito. Okay, forse non era nuovo alla faccenda viaggi nel tempo, ma non significava che avessero più senso. Il Jagger non era il tipo da porsi domande esistenziali, o da mettere in dubbio le assurdità dell’esistenza: era o non era in grado di farsi ricrescere arti come la coda di una lucertola? Ma in quel caso, sfortunato e sperava unico, la situazione era delicata. «un c-c-congegno» ripetè, aggrottando le sopracciglia e spostando la propria attenzione ad un punto imprecisato alle spalle della ragazza. «dal f-f-futuro, uh» spostò il peso da un piede all’altro, inspirando dalle narici ed annuendo fra sé. Si strinse quindi nelle spalle, lasciandosi cullare passivamente dall’ennesimo MA CHE CAZZO della sua vita: era sopravvissuto ventitré anni non capendo cosa minchia stesse succedendo, immaginava di poter resistere almeno un altro paio di minuti – o mesi, o anni: se ne sarebbe fatto una ragione. Alla sua domanda, spostò le distratte iridi brune verso di lei, mordendo pensoso l’interno della guancia. Si scrollò come un cane dal pesante pelo bagnato, facendo scivolare distrattamente la mano dove il sangue, ormai secco, incrostava la pelle dello stomaco. «n-niente di che,» sono cresciuto in un Istituto per Bambini Speciali, arrivo da una mistica Missione partita nel 2043 per salvare il mondo con altra gente random – tutta gente che conosci, per inciso; probabilmente anche il tuo barbiere è un 2043. Sono scappato, ho fatto il falegname a Londra, ho conosciuto la donna che avrei dovuto sposare se – ahimè! – non fosse morta con nostro figlio in grembo mentre «ero al f-f-fronte» la osservò reclinando il capo sulla spalla, gesticolando vago. «g-guerra, hai p-p-presente. Gente c-che s-spara, m-m-morti, p-poesie di vario g-genere» sorrise sardonico e leggero, sporcando di pessimo umorismo gli anni peggiori della sua vita. E più aveva cercato, più aveva cercato di salvare il culo ai propri commilitoni, più loro l’avevano allontanato perché non era come loro. «a quanto p-p-pare s-s-sopravvivere a una f-f-fucilata n-non è r-roba per t-t-tutti, la g-g-gente iniziava a f-farsi d-d-domande» e lui aveva smesso di nascondersi, alzando un dito medio a tutte quelle merde che in trincea attendevano di morire come topi in trappola, sciallandosela invece fra granate e pallottole volanti. «q-quindi s-s-sono stato esiliato in q-questo fantastiko l-lido di s-s-s» mmmmm. Umettò le labbra secche e strinse i pugni, formulando lento la parola nella testa. «stronzi.» Sorrise trionfante, lasciando che il resto fosse deducibile da sé: era stato preso di mira fra gente civilizzata, figurarsi fra contadini che ancora sfregavano i capezzoli con il muschio perché, a loro dire, aumentava la fertilità. «f-f-fine» sfregò le mani fra loro ed allargò le braccia, la bocca piegata verso il basso. «t-tocca a t-t-te: q-quanti s-s-siete?» così, eh. Possibilmente voleva una lista con nomi e cognomi, così da essere preparato a chi avrebbe potuto incontrare fra una fuga strategica e l’altra. «e s-s-soprattutto: q-q-quale f-f-futuro?» Indicò con un cenno del capo un luogo più appropriato per quel genere di conversazione, ossia l’unico locale (eccetto il bordello) esistente a Bodie Lugubre: «un whisky p-p-per i tuoi p-p-pensieri» Un giorno quando avrebbero usato il modo dire o forse si usava già? non googlerò un penny per i tuoi pensieri; a Bodie, gli hamish dicevano una cipolla per i tuoi pensieri.
    Barnaby Jagger aveva deciso di trovare una quadra personale. «offro io» sorrise e liquidò la faccenda con un vago cenno della mano: k bll poter sembrare rikko e fiko, quando la verità era invece che, una volta entrato, tutti avrebbero usato Fune Di Fuga tornando nella catapecchia di fango dove vivevano pur di scappare dalla nefasta presenza dell’Anti Cristo!
    Ah, quanto amava i turisti.
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    healer | 23 y.o.
    jesus slash satan
    21.12.1917 | h. 12:15
    do people think you're
    strange? do you?
     
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    logan fay
    Logan Fay, nonostante l’aspetto da allegra campagnola, non era un’idiota. Non era una grande fan della tattica del farsi piccola e innocua di fronte a una minaccia, ma sospettava che per il Jagger non fosse così, che la balbuzia celasse spesso e volentieri ciò che si nascondeva dietro le iridi castane. Non le piaceva il modo in cui la stava osservando, così similare a quello di una persona che conosceva bene, che la Larson dovette prendersi un momento per spostare lo sguardo altrove. Cos’aveva fatto di male per farsi perseguitare anche lì? Voleva solo dimenticarsi della sua vita passata, conscia che non l’avrebbe mai più riavuta indietro, e invece continuava a vedere le facce dei suoi cari ovunque - eh quando il Destino ci teneva a prenderti per il culo. «a quanto p-p-pare s-s-sopravvivere a una f-f-fucilata n-non è r-roba per t-t-tutti, la g-g-gente iniziava a f-farsi d-d-domande» osservò la pelle sul costato (facciamo finta che fosse lì) che si era rimarginata, come se non fosse mai stata sfiorata – aveva sentito parlare degli healers e dei loro poteri, ma di certo non li aveva mai visti all’opera. Che cosa magika, quasi quanto la vita falsa di Pamela Prati. «beh, cosa pretendi da gente che non ha nemmeno internet» si strinse nelle spalle, ormai rassegata alla stupidità dei bodiotti e in senso più ampio dell’umanità. Certe cose non le accettavano nemmeno cento anni nel futuro, figurarsi lì. TIPO LE LESBICHE. Ok, doveva pur dirlo, perché si sentiva davvero frustrata all’idea di non poter baciare una bella ragazza senza essere bruciata sul rogo – ma come avrebbe fatto a vivere? Tanto valeva che si facesse suora, la sua sorte sarebbe stata la stessa «t-tocca a t-t-te: q-quanti s-s-siete?» ma cosa gli sembrava, una guida turistica del futuro? E che cazzo, lei stava pensando a un limone duro con qualcuno e l’altro osava distrarla con domande a cui avrebbe preferito non rispondere. Non c’era più religione per gli anziani, lei glielo diceva sempre a Mabel «e s-s-soprattutto: q-q-quale f-f-futuro?» la mora tirò un sospiro esasperato, arrendendosi all’evidenza: non avrebbe mollato manco per il cazzo. Dovette mettere da parte le sue fantasie per un momento, e solo perché Barbie le offrì da bere, l’unica pekkato che le era permesso oltre al mangiare la carne durante i venerdì di quaresima. Incredibile di come una volta entrati nel saloon tutte le anime ai tavoli si dileguarono, qualcuno scappando dalla finestra e altri puntando loro delle croci addosso «se questo è l’effetto che fai sulla gente ti porterò ovunque, odio fare la fila» va’ che si era trovata un nuovo amico, e finalmente anche con i fiocchi: parlava poco e faceva levare la gente dal cazzo. Si accomodò a uno degli sgabelli che c’erano al bancone, iniziando a scrutare sospettosa la vetrinetta degli alcolici – ma che roba era? Stava soffrendo internamente, la Larson, dov’era la sua vodka, i suoi cocktail con gli ombrellini? Maledetti bodiotti, pure il loro alcool era merda «prenderò un whiskey? Tanto avete solo roba di merda» eh, qualcuno doveva pur dirlo al barman. Neanche si preoccupò di registrare la sua espressione sorpresa, uau ma le donne sapevano parlare!!!, girandosi invece verso il Jagger «allora, per rispondere alla tua domanda, siamo una dozzina? All’incirca, non mi sono messa a contarli come le pecore» onestissimo, anche se ora che aveva tutto quel tempo da sprecare avrebbe anche potuto considerare la cosa «quale futuro? In….che senso quale futuro» corrugò le sopracciglia, concentrate a decifrare le parole del ragazzo, quando- OMG non ci poteva credere
    L’aveva sempre saputo
    ERANO IN UNA SIMULAZIONE #droga
    Veniva da un universo parallelo!!!!!!!! ESISTEVANO GLI AU !!!!
    Madonna raga, che botta di vita che le salì all’improvviso «tu- tu sei diverso dagli altri; vieni da un universo parallelo? Dal futuro?» tanto non c’era neanche più il cameriere ad ascoltarli, perché non rivelarle tutta la sua vita skottanteh??? «e non mi raccontare cazzate, io ti ho detto quello che volevi sapere» e poi non si mentiva alla mamma, eddaje.
    guns hidden under our petticoats
     
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    «se questo è l’effetto che fai sulla gente ti porterò ovunque, odio fare la fila» severo, ma in qualche modo giusto. Barbie curvò le labbra verso il basso ed inarcò le sopracciglia, spostandosi appena prima di venire travolto dalla Mandria in fuga alla vista del Nemico: ce l’avevano così tanto con lui, e poi permettevano alle evil russian di vivere la loro vita con sciallezza solo perché avevano le tette.
    Non che li biasimasse, ma trovandosi dalla parte lesa, vaffanculo. Salutò con un cenno del capo Yelena, che come ogni volta sembrava sul punto di prendere un fucile da sotto il bancone, e sparargli un colpo alla gola. Voi direte: perché? La risposta era molto semplice: molestie sessuali era una delle rare donne di quel di Bodie a non apprezzare le sue avances. Lo so, incredibile - non c’era davvero più rispetto.
    Trovati qualcuno che ti guardi come Darden guardava gli alcolici: cose molto tumblr 1k19. Ne seguì lo sguardo fingendo di essere interessato ai nomi delle etichette, malgrado il Jagger andasse a risparmio (monetario, energetico: tutto quel che implicava il minor sforzo possibile di qualunque genere) e si limitasse da sempre alla S-s-sbodie (la sbobba di Bodie). Confidava che il marciume di quel liquore fosse abbastanza per bypassare il metabolismo troppo veloce da Guarigione; non funzionava, ma non potevate biasimarlo se continuava a provarci. «prenderò un whiskey? Tanto avete solo roba di merda» Oh, ma non le andava bene un cazzo? [lesbian in far westiano] Arricciò il naso guardandola scettico, volgendo poi un’occhiata di scuse a Yelena: «t-t-turisti» si strinse nelle spalle come se quella fosse una conversazione usuale fra loro, e Bodie pullulasse di frotte di turisti quotidianamente. La gente che finiva nella cittadina della California, principalmente, si era persa o cercava campi di grano in cui bombare: benvenuti a Bodie, dove la gente tromba fra le barbabietole, e non succede un cazzo d’altro tutto l’anno! «allora, per rispondere alla tua domanda, siamo una dozzina? All’incirca, non mi sono messa a contarli come le pecore» una dozzina??? E COSA CI FACEVANO LI. KE VOLEVANO. Stick to the status quo.mp3. Annuì fingendosi d’accordo malgrado pensasse che sapere quanti fossero piombati nel passato, fosse il minimo per un briciolo di convivenza civile (ma ki 6 barbie, se lo tenne per sé) e come se l’idea di essere accerchiato da gente del futuro non lo facesse andare fuori di zucca. Nel dubbio, tenne la bocca sigillata così da impedirsi di strillare il proprio frustrato terrore.
    Ok.
    «quale futuro? In….che senso quale futuro» boh, non erano come i cinesi? Non ce n’erano tanti, nella sua epoca? Prese tempo gesticolando cose a caso a Yelena, indicandole prima una bottiglia e poi l’altra in modo assolutamente fortuito. «b-b-boh d-dicono c-c-che il m-mondo f-finirà nel d-d-duemila, c-c-che ne s-so» mentì con classe, annuendo infine alla deadpan russa che gli sbattè sul bancone la Sbodie. Lo amava, lo sapeva. Iniziò a sorseggiare la morte liquida come Kermit del meme, alzando perfino il mignolo per godersi ogni millilitro di quella lenta e dolorosa tortura medievale; se non fosse stato quasi immortale, sarebbe morto affogando nella Sbodie al «tu- tu sei diverso dagli altri; vieni da un universo parallelo? Dal futuro? e non mi raccontare cazzate, io ti ho detto quello che volevi sapere» di Darden Larson.
    MA KI
    LUI? FUTURO?
    HAHA «haha» una pacca sulla spalla della ragazza, il capo a scuotersi swishando il ciuffo bruno. «il v-v-vostro english humor n-non v-v-vi lascia m-mai» grande cit ripresa il secolo successivo da bug guru lory del santo. «oh m-m-meo d-d-deeeo» battè le mani fra loro guardando nel proprio palmo un orologio da taschino che non aveva, alzandosi nel mentre, nudo e bello come mamma (ciao!) l’aveva fatto, dallo sgabello. «è t-tardissimo, d-devo andare a m-mungere le m-mucche» o meglio, a guardare Floyd mentre mungeva le mucche, uno dei suoi passatempi preferiti oltre a spiare i rallenty no homo dei vippini.
    A ognuno i propri passatempo. «s-se avete b-bisogno di q-q-qualcosa» contattatemi? Ma ke dite. «c-chiedete a yelena» smak a turuturututti, e si tornava a cercare casa, dato che l’ultima gliel’avevano bruciata.
    Una fantastica normalissima giornata del cazzo a Bodie, California, 1917, con contorno bonus di gente proveniente dal futuro e non addotta dagli alieni o brainwashata dal Kazakistan (ourageous.mp3): yay ma in deadpan.
    barbie / barnaby jagger
    once: sander momma's boy
    healer | 23 y.o.
    jesus slash satan
    21.12.1917 | h. 12:15
    do people think you're
    strange? do you?

    beh direi anche che è il momento di chiuderla ihih ADDIO BODIE E CIAO MAMMA
     
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8 replies since 22/12/2017, 02:11   471 views
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