you're so plastic and that's tragic

@better run, libera

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +5    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Neutral
    Posts
    111
    Spolliciometro
    +214

    Status
    Offline
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco
    «cosa significa che non puoi venire?» Iniziava a provare il primo fremito di terrore, Yale Hilton. Umettò le labbra, un gomito poggiato al bancone ed il telefono nascosto nel colletto della camicia per non far sentire alla De Thirteenth il dolente sospiro di rassegnazione. Odiava dire no - specialmente a una Fray – ma era un uomo d’onore (quando) e manteneva sempre (mai) la parola data. La demenza senile, tristemente, non la pensava come Yale riguardo il suo calendario impegni, così che l’ex Wampus, puntualmente, dimenticasse di avere altri appuntamenti per la data fissata. «mi disp-» «NEWHAVEN CEDRIC EDWARD GEORGE STEPHEN HILTON!!!» Deglutì ed alzò gli occhi al cielo, consapevole che fra i presenti (ciao davide) fosse il più propenso a dargli supporto morale ed empatico. Infilò un dito fra nel colletto, allentando la stretta improvvisamente claustrofobica dell’abito. Era abituato a far alterare le vagino-munite (ciao fergie) ma ciò non significava che ogni volta non temesse per la propria incolumità: insieme al sangue, mensilmente, perdevano un pezzo della propria anima. Risaputo. «quarto*» corresse in automatico, incapace di tenere per sé l’essere Extra TM. «MI AVEVI DATO LA TUA PAROLA» Possibile che nessuno le avesse mai detto che la parola di Yale Hilton non valesse un cazzo? Beh, non sarebbe stato Newhaven a smentirla: meglio credesse in un errore al quale era poco avvezzo, piuttosto che farle sapere fosse solamente una svampita testa di minchia. «lo so, e mi di-» «il gala è stasera, yale – STASERA! Che razza – che razza di FIGLIO DI BUONA DONNA!!!» Se non fosse stato d’accordo con lei, avrebbe trovato rude il fatto ch’ella continuasse ad interromperlo – avrebbe potuto farglielo notare, ma malgrado avesse un death wish, fra i cento e più modi che esistevano per morire non avrebbe mai scelto una donna arrabbiata. – ma per una volta decise di chiudere la bocca e lasciarla fare. Raramente si cacciava nei guai, se teneva le labbra serrate.
    Raramente: ma accadeva comunque, eh.
    «a non darmi ALCUN PREAVVISO?»
    «midispiace» soffiò tutto d’un fiato, prima che uragano de thirteenth potesse nuovamente interromperlo. Quando sentì di avere un minimo spazio di manovra, si sedette più comodamente sullo sgabello, e tentò – tentò – di spiegare. «ho preso un impegno mesi fa, fray, con il tizio che l’estate scorsa faceva il …» il? Corrugò lievemente le sopracciglia coprendo il microfono del telefono. «come si chiama il babysitter delle mazze?» Si vedevano subito gli sportivi in famiglia. Daveth Gallagher lo osservò con lo sguardo spento che supplicava il signore di ritrovarsi ancora in un campo di mine in Afghanistan – insomma, gli occhi dell’amore. «il babysitter delle mazze» ripetè, con il tono piatto che Yale aveva deciso essere un sintomo di meravigliato stupore, anziché più realistico scetticismo con aspirazioni suicida. L’Hilton gli fece cenno di continuare, le sopracciglia inarcate nell’invito a proseguire, ma Davide si limitò a fissarlo piatto e bello quanto Tavoletta. Yale scosse il capo e tolse la mano dal ricevitore. «tirocinio formativo» concluse polite, piegando le labbra verso il basso in sincero e sentito disappunto verso il suo pessimo consigliere. A quanto pare a Quo Vadis c’era l’affitto da pezzenti, perché i povery continuavano ad aprire negozi: i capitani biondi, le lanterne cinesi, e quello dove quella sera si sarebbe tenuta la festa a tema Texas dove aveva promesso di fare da guest star – il better run – e dove aveva dato appuntamento ad un Fan per la Giornata-Con-Un-Hilton. Aveva anche scoperto di conoscere la ex proprietaria (rip) nonché sorella del babysitter delle mazze da golf, anche se non sapeva quanto contasse nei Punti Amicizia aver visto un concerto di Pitbull insieme.
    Spoiler: tanto.
    «non puoi chiedere a qualcun altro? Sono certo che ci sia la fila per essere il tuo +1, fray, e conosci un sacco di gente famosa» lecchino level: fato-bellissimo durante le quest. «no, non va bene qualunque vip - non sono mica paris che si porta in giro kim per far numero – e no, non posso portarmi un povero come khloe con jordyn, hai visto com’è finita, no?» Se aveva visto? Ma se lui e Penn erano stati i primi a far girare le voci su Jordyn e Tristan, per poi scuotere il dito come Betta di fronte allo sguardo sh00k della Kardashian!!&& «E A CHI CHIEDO ORA?»Espirò, chiuse gli occhi massaggiando le palpebre abbassate. «hai provato a chiedere a jklowell? Va una bomba su twitter, in questo periodo» bonus: se doveva raccogliere soldi, era certo che la Lowell avrebbe terrorizzato tutti abbastanza da far svuotare ogni portafoglio entro la mezzanotte. «secondo me le piacerebbe» e quella era davvero una cazzata di dimensioni bibliche, ma c’erano la minima possibilità ch’ella potesse accettare, ed a quel punto poteva solamente contare sul suo innato (haha?) ottimismo. «dille che te l’ho chiesto io, siamo amiki» Così amici che, cinque minuti dopo la tragica conversazione con la rossa del Massachusetts, il telefono di Yale vibrò con un messaggio dalla sopracitata: la prossima volta che dai il mio numero a qualcuno, mi tocca ucciderti *emoji sunglasses* *emoji knife*.
    Bff4e, ve l’avevo detto.
    Si tolse il cappello da cowboy spettinando artisticamente i corti capelli nocciola, le dita a tamburellare sulla tesa. La prima esperienza della Giornata Con Fan non era proprio andata benissimo (ciao Pers) ma era un giovanotto pieno di Grandi Speranze, e sapeva che prima o poi il mondo l’avrebbe premiato con una (1) gioia – almeno una che compensasse la pena di doversi vestire come il ragazzo da copertina di GQ Bodie 1919. «davide, vai ad essere triste un po’ più in là, rovini l’atmosfera» Un vago cenno con la mano verso un posto lontano, ignorando con classe il tic nervoso delle dita dell’altro sulla pistola. Non sapeva neanche perché se lo fosse trascinato dietro, considerando che (…dubitava?) qualcuno volesse ucciderlo così, ad una festa texana qualunque – anche se avrebbe avuto una certa poetica ironia. – e fra i fiumi dell’alcool sotto marca, anche se avesse rivelato oskuri segreti della famiglia, nessuno ci avrebbe fatto caso. Oramai era semplicemente abitudine, come le videochiamate con shiloh per leggere i pancina hot del venerdì. Si sedette poi direttamente sul bancone, i piedi calzati da fashionissimi stivali a frange a dondolare da diversi centimetri dal pavimento. «cos’è?» domandò al suo fidato amiko di cui non ricordava il nome (ciao jeremy) adocchiando la fila di bicchieri riempiti fino all’orlo vicino a sé. «distillato di barbabietola; ricetta segreta dal 1919» ah ochei.
    «ah ochei»
    All your friends are Benjamins Call 'em but they won't show up
    yale
    newhaven hilton iv
    08.04.2019
    wampus
    werewolf
    cowboy



    ciao allora
    yale attende un suo fan per la Giornata Con Un Hilton al better run. c'è la festa a tema texas, quindi vestitevi da cowboy come lui!!!!! fine
     
    .
  2.     +5    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Special Wizard
    Posts
    354
    Spolliciometro
    +560

    Status
    Anonymous
    Sinclair ormai era abituato ad essere gettato nella fosse del leone dai suoi figli, a loro importava solo che si trovasse una nuova bella k simpa, non che finisse tipo in compagnia di un serial killer. Sinclair si sentiva come la protagonista trentenne e zitella dei film americani, con intero entourage dietro a sistemargli trucco e parrucco e a fare da cheerleaders. Gli mancava solo un chihuahua e un segreto principe azzurro, per il resto sembrava essere l’uomo perfetto per il ruolo «siete sicuri di non voler andare voi? » glielo chiese per l’ennesima volta, sperando che quella volta la risposta sarebbe stata diversa rispetto al solito scuotimento di testa «ma certo che no??» Isaac gli lanciò uno sguardo oltraggiato, quasi avesse parlato di uccidere Van Lindova – cose che, tutto sommato, non gli sarebbe così dispiaciuta. Il fatto che avesse vinto una giornata con un Hilton per un qualche allineamento delle stelle gli pareva surreale, perché proprio lui poi? Sinclair non era quello che si sarebbe potuto definire un fan, era solo capitato nella live instagram sbagliata al momento decisamente sbagliato, quegli aggeggi di Satana facevano tutto da soli «texas, poi? Le persone sono pazze in texas » rabbrividì sotto la giacca super kitch [foto], si ricordava quando in America gli avevano fatto cavalcare un toro meccanico nella sua gioventù: aveva ancora le cicatrici «sapete quale Hilton mi è capitato?» sperava Penn, Niamh ne parlava continuamente, sostenendo che che fosse la migliore tra loro – un po’ come la Kourtney delle Kardashian. Anche se, rifletté scettico, la Barrow non era la più affidabile delle persone. Spostò lo sguardo nello specchio, non sapendo nemmeno bene dove dirigere la sua attenzione: quello che aveva addosso era un miscuglio di stampe e colori vomitati dalla mente spaventosa di di Stiles e Connor. La giacca – che avrebbe dovuto essere il pezzo forte – lo faceva sembrare un mandriano, e i jeans avevo così tante frange che pareva più un uccello che un uomo. Se possibile, gli stivali da cowboy e il lazo legato alla cintura erano gli accessori peggiori, presi direttamente dalla collezione SS Bodie 1919. «yale, quello che sta con la figlia della brangelina» sperava vivamente che sarebbe venuto da solo, non pensava di poter affrontare una seconda celebrità da solo. I suoi giorni da Sebastian Quinn erano finiti, non viveva pià per please le folle, tanto meno mettere su un’espressione compiaciuta per sopravvivere nell’aristocrazia mangiamorte. «secondo voi se la porta dietro? Sin devi chiedere un selfie» da quello che aveva capito, Beh era un grande fan dela famiglia Brangelina, e stava cercando di completare la sua collezione di selfie con la gente famosa. L’Hansen annuì, assumendo l’atteggiamento paterno che tanto lo caratterizzava «e va bene, beh, ma solo se avrò tempo» infilò le mani nelle tasche dei jeans, flexando come un vero vippino avrebbe fatto davanti allo specchio «è ora di andare, yeehaw» aveva la sensazione che qualcosa quella sera sarebbe cambiato, come la sua relazione con il Texas per esempio.

    Sinclair conosceva bene il Better Run, la sua proprietaria l’aveva trascinato lì più volte di quante gli piacesse ricordare, sempre a una serata più mistica dell’altra. Gli ci vollero dieci minuti per ambientarsi all’ambiente western, decisamente tutto troppo esagerato per lui, peccato che da quel che vedeva non assomigliava abbastanza ai film di Hannah Montana perché apprezzasse. Eh, raga le cose basilari. Non gli erano state date particolari indicazioni per il suo incontro con Mr Hilton, se non che sarebbe stato al bancone – ma sticazzi? Lui voleva info più terra terra, tipo cosa avrebbe dovuto fare con lui, se potesse almeno parlargli? Non conosceva molte celebrità, ma la maggior parte erano gelose dei propri spazi, l’Hansen pregava che quella serata non si sarebbe rivelata un fallimento. Non fu difficile avvistare il giovane miliardario, dalle foto che aveva visto doveva essere proprio lui quello seduto sul bancone e kavolo se era più fiko dal vivo; Sinclair si stava sentendo un po’ in soggezione, e a malapena riusciva a trattenere l’impulso di chiedergli consigli su come curare la barba. Fece per avvicinarsi alla sua figura leggendaria, tutti i consigli dei suoi meravigliosi figli a replay in testa, bloccandosi poi proprio sotto di lui- e ora? Preso da un momento di ispirazione si tolse il cappello da cowboy, poggiandolo al petto «howdy» eh boh, si sentiva già in soggezione, nonostante avesse trent’anni in più dell’altro «sono qui per la giornata con un fan? Anche se non so cosa dovrei fare, non mi hanno detto granché» cercò una risposta nelle iridi brune dell’Hilton, conscio che fosse il più esperto tra loro «quello lì è con te?» con un cenno del capo indicò Davide, un ragazzo biondo poco lontano che lo stava fissando come se intendesse staccargli le palle. Ah, ochei.
    sin
    clair
    hansen

    08.04.19 - better run
    1989 - hyrokinesis
    psychowiz - rebel
    Nothing else ever seems to hurt like the smile on your face
    When it's only in my memory, it don't hit me quite the same
    tumblr_m7w2n46Pdl1r6o8v2 PRAY YOU CATCH ME - Beyoncé

     
    .
  3.     +4    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Neutral
    Posts
    111
    Spolliciometro
    +214

    Status
    Offline
    prelevi? // i panic at a lot of places besides the disco
    Portò alle narici uno dei bicchieri allineati al proprio fianco, un’occhiata sbilenca al barista. Non vedeva mezzo motivo al mondo per il quale qualcuno dovesse bere distillato di barbabietola, ma chi era lui per giudicare? Senza contare che l’Hilton era sempre in prima fila per provare cose nuove, sinceramente convinto che prima o poi una di quelle cose sarebbe davvero riuscita a passare il Test (già scarsa) Aspettativa; avrebbe potuto essere la sua nuova bevanda di (poca) salute. Scrollandosi nelle spalle, avvicinò alla bocca il liquido trasparente, la lingua a scivolare oltre l’orlo di vetro per coglierne appena il gusto.
    Mh, «ci ho provato.» decretò solenne, poggiando nuovamente il bicchiere dove l’aveva trovato perchè cos’era l’igiene (e poi dai, c’era chi i bicchieri usati da Yale Hilton li comprava su ebay: quello era omaggio della casa!), ingollando i conati della non troppo piacevole bevanda centenaria. «in tempo di guerra, si accontentavano davvero di poco» «nel 1919 era già finita, la guerra.» gngnGN, che meticoloso, oh. Era arrivato il pluri laureato di storia. Liquidò la faccenda con uno stizzito gesto della mano, allontanando i negative vibes con un basso grugnito. «non ti avevo chiesto di essere triste un po’ più in là? sciò» Sapeva che prima o poi avrebbe superato il limite del limite, e Davide Gallagher gli avrebbe sparato davvero, ma fino a quel momento si sarebbe goduto il viaggio fino all’ultimo, esasperato, centesimo. Cioè, non è che l’altro lo facesse per beneficenza, veniva pagato per sopportare Yale: se non fosse stato fastidioso e seccante, non sarebbero stati soldi equamente guadagnati.
    Giustizia.
    «howdy» Lanciò un’ultima occhiata di ammonimento (leggasi: tanto, se non hai davvero intenzione di uccidermi, non puoi farci un cazzo) a Daveth, ruotando poi un brillante sorriso e gioviali occhi blu sull’uomo appena giunto. «yeEEEEEEHAW» allungò una mano per batterla contro quella del cowboy nel famoso saluto segreto dei texani, quello che prevedeva battute sconce ed a sfondo denigratorio e sessuale, che per l’occasione avrebbe evitato, e l’imitazione di un lazo finale, che invece non fece mancare. Allegro, Yale Hilton, lo era anche senza fingere, esuberante quanto chi agli zuccheri non sapeva dare un limite. «qual buon toro la porta da queste parti?» perché il vento era cosa sconosciuta, in quel del Texas, ma sugli animali da cavalcare non li batteva nessuno *wink wink*. «sono qui per la giornata con un fan? Anche se non so cosa dovrei fare, non mi hanno detto granché» ERA IL SUO UOMO! Portò entusiasta le mani alle guance, saltando dal bancone per poter avvolgere un braccio attorno alle spalle dell’altro. Ti prego, Dio dei cowboy, aka egregio signor Texas Ranger, fa che non sia un Perses. «sei qui per me!» e felice lo era sul serio, perché si accontentava davvero, davvero di poco, Newhaven; poteva sentire la positività emanata dalla coppola cowboy (perché noi tutti crediamo fosse una coppola rivisitata) come ondate di calda accettazione, comprensione, e amore paterno. «quello lì è con te?» Non ebbe bisogno di voltarsi per sapere cosa, o meglio chi, potesse aver dipinto gli occhi scuri dell’uomo di sincera preoccupazione: Daveth Gallagher faceva quell’effetto. Ma NoN gLi aVeVa dEtTo Di AnDaRe uN Po’ Più In lA?? [screeching inside] Portò una mano al mento, labbra strette fra loro ed occhi blu a scivolare oltre le proprie spalle sul nero profilo del suo body guard. Ma pensa te se fra tutte le cose che poteva succhiare, doveva essere esperto nella gioia di vivere: assurdo. «più spesso delle mie mutande» vero; non aveva un ottimo rapporto con i vestiti, l’Hilton, che li teneva indosso giusto lo stretto necessario a non essere denunciato. Di davide non riusciva a liberarsi con altrettanta facilità – e sì, ci aveva provato. «ma non avere timore, è un cucciolone» lo salutò da lontano, perché abbastanza certo che se si fosse avvicinato per stringergli le guance nei palmi, gli avrebbe staccato almeno (almeno) un dito. Come gli aveva ripetuto più volte, fare la guardia del corpo non significava che il corpo dovesse essere integro.
    O vivo. «morde solo quando glielo chiedo, winkwink» ma magari, e invece manco quello. Dubitava però che al suo fan interessassero le frustrazioni sessuali di Yale Hilton, motivo per cui, prima che Davide decidesse di rovinare il suo sogno di gloria, lo trascinò lontano dall’altro con non curanza. «come ti chiami? cosa fai nella vita? Posso darti del tu?» non voleva ancora dirgli che, in realtà –
    non ci fosse assolutamente nulla da fare, ed il divertimento consistesse solo nel passare del tempo con Yale. Ci teneva a tenerlo ottimista almeno altri cinque minuti.
    E sì, aveva ancora i war flashback dall’altro Sinclair, fategli causa.
    All your friends are Benjamins Call 'em but they won't show up
    yale
    newhaven hilton iv
    08.04.2019
    wampus
    werewolf
    cowboy
     
    .
2 replies since 14/4/2019, 21:23   232 views
  Share  
.
Top