i only understand like 9% of life

@little hangleton, libera

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    de 13th

    Non aveva senso.
    «non ha senso»
    Era impossibile.
    «è impossibile»
    Guardò con orrore il proprio riflesso sulla vetrina della tavola calda, gli occhi verdi spalancati e le lentiggini a spiccare sul volto pallido. Cauta, palpò le guance tonde e fece ciondolare i vestiti troppo larghi, roba che se si fosse trovata in un cartone animato (...si trovava in un cartone animato?) la mascella avrebbe spolverato il marciapiede.
    Cosa - «te l’avevo detto, che ti stavi comportando da ragazzina» il nanobastardo sorrise, chiudendo nel palmo quella che pareva a tutti gli effetti un innocente lacrima di quarzo, su cui Friday De Thirteenth la sapeva però più lunga: «ma fai sul serio?» le parole uscivano strane dalla bocca di Fray - ovattate, masticate male mentre cercava di (ri)abituarsi alla propria voce. Perchè quella che ricambiava la sua confusione dalla superficie riflettente, non era altro che la Friday De Thirteenth quindicenne che saliva sui banchi di Salem e organizzava rivoluzioni per ottenere un menù vegano (“ma tu non sei vegetariana” cosa vuol dire, non sono neanche un koala a rischio di estinzione ma se posso fare qualcosa lo faccio ????).
    quindicenne.
    Adolescenza.
    Tempi bui - ancor più oscuri perché credeva di aver superato quel dramma da più di dieci anni. Il passato è passato, gallina vecchia fa buon brodo, ecc ecc, no??? No. «cioè tipo» allontanò lo sguardo dalla mini Fray in favore di un lungo, ed intenso, sguardo smeraldo sul mago. «sul serio?» nel senso: per davvero? Kosmo rise, con tanto di testa reclinata all’indietro e gorgoglio finale come un Villain di serie B, tamburellando perfino - perfino - le dita fra loro. «tu che dici?» Niente.
    Lei non diceva proprio niente.
    Ma forse, era il caso di fare un paio di passi indietro.

    «TROVATO.» pigiò l’indice sullo schermo del computer (era touch? No: Friday era solo molto entusiasta) prendendo rapida appunti su uno dei (dieci, cento, mille) fogli volanti sulla scrivania, in preda alla febbre ispiratrice che negli anni l’aveva portata alle (peggiori conseguenze) migliori e fortificanti esperienze di vita. Finito di scrivere l’indirizzo, si lanciò sul pavimento ignorando la stilettata di dolore alle ginocchia, braccia alzate in segno di vittoria ed occhi chiusi…... e chiusi….e chiusi….chius- «fray?» «SONO SVEGLIA» spalancò le palpebre senza mettere a fuoco Mon, il quale la osservava con curiosità, e – principalmente – timore riservato ai folli. Nulla di nuovo sul fronte occidentale. Controllò di avere ancora il foglio fra le mani, lesse attentamente l’indirizzo: non era stato un sogno; non era stato un sogno. Si era solo assopita momentaneamente al gran finale - non aveva dormito quella notte, nè quella precedente - ma era tutto vero. «ce l’ho fatta.» un sorriso isterico contorse le labbra macchiate di caffè, stralunati occhi verdi fissi sul nulla. Erano mesi che cercava il mago truffatore il quale, diversi anni prima, aveva fregato sia lei che sua sorella con un gender swap terribile e di cui rimpiangeva tutto; quando aveva scoperto che Sandy, being Sandy, l’aveva semplicemente trovato, ne era stata quasi ammirata...perlomeno, fino a che suo fratello non le aveva detto il motivo, per il quale l’avesse cercato.
    Perchè Sunday De Thirteenth non era l’unico abbastanza disperato da cercare una soluzione facile, malgrado sapesse vi fosse sempre un prezzo da pagare; perché la disperazione e la mancanza di risorse arrivavano gratis ma t’indebitavano per la vita. Perchè non era giusto che maghi con un minimo di competenza in magie antiche, oscure, alchimia, quel che gli pareva, si facessero la bella vita sulle spalle di un’ultima speranza del malcapitato di turno. Il Tassorosso le aprì sugli occhi su una realtà che aveva cercato d’evitare troppo a lungo: era il momento di trovare Kosmo, e consegnarlo alla Giustizia. Poteva non approvare sempre i metodi o le cause, ma Fray credeva nel sistema giudiziario magico; credeva in infinite possibilità da dare al sistema perché potesse provare di essere dalla parte della gente, della società.
    Della libertà. E non era vero, ma era l’unico mondo che conoscesse; continuare a sperare era l’unica alternativa a perdere il senno.
    «ottimo lavoro» Importava che non sapesse chi Fray stesse cercando, o che il tono grondante di sarcasmo di Monday De Thirteenth suggerisse che non fosse affatto impressionato? Citando la Saggia: assolutamente no. Con il senno di poi, avrebbeavrebbe dovuto aspettare che sua sorella finisse le lezioni al castello, avrebbe potuto avvisare Jess, o le sue piccole reporter così che almeno sapessero cosa stesse facendo - ma.
    Ma. Ovviamente non fece nulla di quelle cose, ed altre che ancora avrebbe davvero dovuto fare, tipo una doccia. Un cambio d’abiti. Con zero (0) ore di sonno alle spalle, abiti da casa che avevano visto (ere) giorni migliori, una scarmigliata Friday De Thirteenth si materializzò nella cittadina magica dove aveva individuato il mago.

    «non ha un grande senso dell’umorismo» Friday stava ancora guardando la nuca di Kosmo mentre, in tutta tranquillità, quello si allontanava dalla scena del crimine. Le aveva concesso ventiquattro (24) ore per ritrovarlo, altrimenti sarebbe tornata ai banchi di scuola come Zac Efron in seventeen again, di nuovo intrappolata in un corpo che non era realmente il suo- non più. Spostò i (confusi) terrorizzati occhi verdi sul profilo di Sun, le cui mani giocherellavano con il suo telefono, e la sua bacchetta magica. Sapeva non si trattasse davvero di sua sorella-slash-fratello, ma non poteva fare a meno di provare un senso di tradimento nei confronti della faccia di Sun: come poteva farle quello. «come puoi farmi questo» Troy Bolton, che aveva perso le sue tette e la sua magia a causa di un paio di ricchi minchioni privi di logica – di cui una delle due, era letteralmente di fronte a lei – alzò un sopracciglio corvino. «non hai sentito cos’ha detto justin? What goes around comes back around» seguì il movimento del dito nell’aria a indicare un circolo del quale non voleva vedere una fine, l’oltraggio a colorare le guance di rosso. «RIDAMMI LE MIE COSE» tutte, dal suo catalizzatore magico alla sua età. Troy arricciò il labbro superiore, occhi chiari al cielo.
    «neeaah»
    neahh?
    Sorrise, ma non c’era nulla di amichevole nel bianco guizzar di denti della Hawkins. «ma voglio comunque darti una dritta, perché kosmo sta sul cazzo anche a me» scribacchiò qualcosa su una bustina dello zucchero che poco dopo lanciò ai piedi di una Friday quindicenne sull’orlo di un crollo psicofisico: nel tempo che Fray impiegò a leggere, e comprendere, la calligrafia della circense, quella se n’era già andata.
    Scemo chi legge.
    Non le restava che una cosa da fare: «AAAAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAA
    AAAAAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAA
    AAAAA»
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    «lascia che te lo spieghi un'altra volta, Leonard.» passeggiava avanti e indietro con le mani intrecciate all'altezza delle reni, maniche della giacca arrotolate fino al gomito. vestito di tutto punto, sandwich anidiot, i capelli castano chiaro pettinati all'indietro e le scarpe nuove a scricchiolare sul cemento. un appuntamento vero, quello, e come tale richiedeva una presenza impeccabile e un sorriso conciliante.
    quest'ultimo, forse, sulle labbra del mini-moonarie stonava più dei vestiti di marca e del gel per tenere a bada le ciocche ribelli.
    «l'adescamento di minori è una brutta, brutta cosa. sai cosa succede nelle carceri babbane a quelli come te?» «i-i-io non sono un babb-babbano.» eh ma che fatica. si fermò sul posto, la testa reclinata verso una spalla e le iridi verde acqua non più rivolte all'uomo, ma al ragazzo che lo stava trattenendo contro il muro, il quale annuì prontamente; quant'era bellissimo avere un braccio destro che ti leggeva nella mente??? un istante dopo Leonard prese a tirarsi schiaffi in faccia come se piovesse, gli occhi scuri sgranati e increduli ─ la situazione era precipitata troppo in fretta perché fosse reale. «guarda che è tutto vero, leo. e adesso fai attenzione please.» «grazie Pi, tvtb.» e soffiò un bacio a Posh sulla punta delle dita, prima di tornare a incrociare le braccia.
    «dicevo.. quelli come te non hanno vita facile in prigione. ed è lì che finiresti se un quattordicenne ti denunciasse alla polizia babbana per molestie. ti mancherebbero un sakko le celle singole di Azkaban.» quando eddie fece un passo avanti l'uomo tentò di tirarsi indietro incontrando la solidità di un muro che non gli dava scampo. ci aveva messo un istante di troppo a capire, e quell'attimo per lui era stato fatale. «voglio dire.. le cose che mi hai scritto in chat sono davvero raccapriccianti, leo. e l'appuntamento proprio qui, a little hangleton?» spinse infuori il labbro inferiore, quasi dispiaciuto. forse persino un po' offeso: si era aspettato quanto meno un alberghetto a ore con la tappezzeria gialla alle pareti, non un vicolo abbandonato insieme ai bidoni della spazzatura. VALEVA COSI POCO??? insane, blocked. «s-sei stato tu a scrivermi!!! mi hai mandato le foto!!» quindi insomma, non aveva ancora capito. «Pi, ma che tu sappia i pervertiti sono tutti così tardi?» sinceramente perplesso, eddie corrugó la fronte rivolgendo ancora una volta lo sguardo verso Posh, il quale si strinse nelle spalle altrettanto confuso. insomma, non è che ci volesse un genio. «certo che ti ho scritto io, leonard. e le foto che ti sei appeso in camera sono proprio del mio birillo. pensi che questo ti dia il diritto di saltarmi addosso? sono un bambino, ricordi?» almeno agli occhi dell'opinione pubblica #cos «quindi le cose stanno cosi: credevi di approfittare di un ragazzino indifeso e l'hai presa metaforicamente nel sedere. in fondo lo sai che te lo meriti.» gli batté una mano sulla spalla, mentre la mancina estraeva il coltellino a scatto dalla tasca della giacca.
    yes, quello con cui aveva minacciato mehan affinché si dichiarasse alla sua bella ♡
    «quello che puoi fare adesso è svuotare le tasche, lasciarci i soldi che hai e sparire prima che decida di castrarti sul posto.» avrebbe potuto chiedere a posh di convincere gentilmente l'uomo a farlo da solo, ma poi il divertimento dove sarebbe stato?
    attese paziente mentre un sempre più sudato Leonard lasciava cadere a terra galeoni, carte di caramelle, documenti e mazzi tintinnanti di chiavi, persino un sacchettino trasparente pieno di cioccolatini. «aaww, questi erano per me? troppo gentile. anche la bacchetta, Leo, poi puoi tornare nel tuo buco. tanto sai correre no?» quando il catalizzatore fu nelle mani di posh, il telepate diede una bella pacca sul sedere di leonard e quello schizzò via nitrendo proprio come un cavallino zoppo, lasciando lui e eddie a contare galeoni e zellini; un bottino mediocre, ma contava il pensiero. «stava già pensando di farlo ancora, lo sai?» stringendosi nelle spalle magre sandwich annuì, il pacchetto con i dolcetti poggiato sul palmo della mano «il lupo perde il pelo ma non il vizio. diamogli un'oretta per ragionarci su, poi lo andiamo a trovare a casa.» e quando le iridi chiare si sollevarono su posh, brillavano; per quanto sempre irritante e diabolico, baby eddie non si sfogava mai davvero con dick e barbie, al contrario: a loro - e a phobos - riservava uno dei pochi modi che conosceva di esprimere ciò che provava, tormentando le loro povere anime a giorni alterni e rovinando la vita a chiunque desse loro fastidio nei weekend. ma nel profondo, dove non batteva mai il sole, edward moonarie covava una dose di Kattiveria con la k maiuscola, un grumo nero e denso che sin da bambino aveva capito di dover liberare in qualche modo per evitare di esplodere. e quando la lasciava uscire provava una soddisfazione indescrivibile, senza paragoni. «sarà divertente! ah, ricordami di recuperare le mie foto, alcune erano venute proprio bene!» e si baciò la punta delle dita *chef kiss*, aprendo poi il sacchettino di plastica. «dici che ha corretto i cioccolatini con qualche droga?» «credo proprio di sì, eds.» «anche secondo me.» e si guardarono in silenzio per una decina di secondi, prima che il diciottenne decidesse di tendere il palmo rivolto all'insù per ricevere un dolcetto, lo stesso risolino satanico ('ihihihiihihihih') a sfiorare le labbra di entrambi prima di addentare contemporaneamente un cioccolatino. buoni erano buoni, niente da dire. «senti qualcosa? io non sento niente, ancora. poshi, vero che mentre aspettiamo mi porti un po' a cavalluccio?»
    doveva sbattere le ciglia?
    cedergli tutto il sacchetto di praline?
    o magari niente di tutto questo perché posh da bravo ragazzo qual era si stava già chinando per farlo salire in spalla, questi giovani d'oggi sempre disponibili! eddie gli si aggrappò rapido alla schiena stringendo le ginocchiette ossute attorno al busto del telepate, offrendogli un secondo cioccolatino tanto per gradire ─ cavallo goloso. «AAAAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAA + un numero imprecisato di A»
    la testa di eddie scattò improvvisamente all'indietro, guardingo nell'annusare l'aria come i suoi simili (le bestie), le orecchie tese; un urlo così agghiaggiande non lo sentiva dalla volta in cui barbie (freme) aveva visto LA foto appesa in bacheca. «sarà la pula? sembrava una sirena. magari stanno ammazzando qualcuno... ANDIAMO A VEDERE!!!» sempre sognato di fare il testimone in un caso omicidio! c'era solo da controllare bene l'ora, essenziale nel caso si venga chiamati alla sbarra in tribunale. svoltarono l'angolo al galoppo, uscendo dal vicolo abbandonato per trovarsi nella ridente strada principale di Little Hangleton, a pochi passi da una ragazzina con i capelli ramati apparentemente in preda ad un ictus. o ad una crisi isterica di quelle potenti. «buongiornissimo! (kaffééé?) tutto a posto?» smontó dal suo destriero (♡) avvicinandosi di un passo alla versione rimpicciolita di Friday ─ che per ovvi motivi non riconobbe: si erano mancati per un soffio, eddie e la de13, altrimenti se la sarebbe ricordata. «sei stata tu ad urlare o hanno accoltellato qualcuno?» già un po' deluso, il moonarie, nel non vedere attorno a loro alcun segno di accoltellamento, nemmeno il corpo contorto di tizio schiantato. sempre pensato che quel villaggio fosse una noia mortale. «ah, io sono Sandwitch. vuoi un cioccolatino?» uomo di altri tempi, eddie, smezzava sempre «tranquilla, non c'è droga dentro.» meh.
    e posh presentati da solo che sei adulto e vaccinato ♡

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    de 13th

    Avrebbe dovuto accettarlo che quella oramai fosse la sua vita. Avrebbe dovuto stilare una lista delle cose più assurde che potessero capitare ad un essere umano, renderla più assurda, e piazzarsela sopra la testata del letto così che fosse la prima cosa sott’occhio al mattino, e l’ultima con la quale andare a dormire: ah, si sarebbe quindi detta dandosi una pacca sulla spalla; e l’ottanta per cento delle volte sarà pure colpa tua, pensa - il restante venti era equamente diviso fra Wendy e Sandy, ma non scaricava tutto il fardello sulle loro spalle. Checchè ne dicesse quel corpo striminzito e sottile, Friday era <u>un’adulta, ed in quanto tale sapeva prendersi le proprie responsabilità.
    «perchèèèèèèèè» gridando la propria frustrazione al cielo con tanto di drammatiche braccia allargate ai fianchi? Esatto. Quello era esattamente il genere di responsabilità che Friday De Thirteenth era disposta ad affrontare. Cioè, capiva perché in un certo qual modo potesse essere in parte colpa sua, ma non era stata lei a farsi tornare adolescente: doveva pur contare qualcosa, no?
    (no) «kosmo, torna indietrooOoO» supplicò, in un soffio disperato non diverso da quello del vine rivolto al biscotto affondato nella tazza di latte. Come...back. Niente. La sceneggiata non aveva funzionato, e Friday De Thirteenth era ufficialmente stata abbandonata al suo destino. Aveva bisogno di almeno quattro minuti (per la canzone di Madonna e Justin? you betcha) per essere triste, poi avrebbe attivato i Meccanismi che, contrariamente all’opinione pubblica, le permettevano di funzionare come una persona vera. Fray faceva parte della percentuale di popolazione più creativa, quella in grado di trovare sempre una soluzione ai problemi: la domanda non era come, ma quando (cit) perché di rado riusciva a vedere i risultati in tempi ottimali. Ce la faceva sempre, eh, ma per i progetti più impegnativi aveva bisogno di...tempo.
    Tempo che in quel momento non aveva. Si sentiva un uovo al limitare della data di scadenza senza formaggio grattugiato in casa per fare una frittata da riciclaggio. Con la coda dell’occhio, avrebbe potuto giurare di vedere una testa biondo cenere chinarsi sulla sua spalla e sussurrarle inquietante qualcosa che ben s’adattava alla sua attuale situazione: “una tragedia”.
    Ma aveva sempre avuto un’immaginazione fervida, quindi non si preoccupò di voltarsi per constatare che non ci fosse nessuno; e questa era la breve storia di come Hyde Joyce Crane Winston riequilibrò il proprio karma lasciando una ragazzina a piangere da sola sul marciapiede di una desolata Little Hangleton: troppe buone azioni ne richiedevano altrettante piccole cattive. Per il bene dell’universo.
    «buongiornissimo! (kaffééé?) tutto a posto?» era arrivata ai tre minuti e mezzo di disperazione, Friday De Thirteenth – la fase con le ginocchia al suolo e le mani premute sulle guance, sguardo puntato sul nulla mentre tutta la sua vita le scorreva davanti agli occhi come diapositive – ed attese ancora i trenta secondi a completare il ciclo, prima di reclinare il capo in direzione del suo interlocutore. «sei stata tu ad urlare o hanno accoltellato qualcuno?» per la sua immensa, epocale!, fortuna, il suo interlocutore era un ragazzino. Certo, chi si aspettava di attirare con l’aspetto da quindicenne ed una crisi di panico in corso, un adulto responsabile? Era più probabile la investisse un unicorno. Gli adulti erano troppo impegnati con le loro cose da grandi per preoccuparsi dei ragazzi a bordo strada. Quel pensiero la rese triste per due intensi battiti di cuore, prima che lo sguardo verde mettesse a fuoco il ragazzo al fianco del biondino. «posh?» era quel posh? Quello che aveva cercato di rubare alla cena di beneficenza di Penn Hilton? l’ex rampollo dei Gates? Portò una mano al petto facendo guizzare lo sguardo dall’uno all’altro, scattando in piedi con un'agilità che non possedeva oramai da una decina d’anni. «sono friday de thirteenth» picchiò con ferocia il palmo sul torace. «FRIDAY!!! DE!!! THIRTEENTH!!!» corrugò le sopracciglia al cioccolatino “non c’è droga dentro”, labbra arricciate ed un cenno di diniego. Il fatto che avesse dovuto specificarlo, bastava ed avanzava per non accettare la proposta. Era Wendy quella che accettava caramelle dagli sconosciuti; Friday acquistava farina al posto di cocaina (e viceversa: been there done that) e comprava oche al mercato nero che si rivelavano essere pasticche. Eh! «la giornalista! friday de thirteenth» ripetè, perché magari se l’avesse detto più lentamente, avrebbero alzato le mani in giubilo e le avrebbero chiesto un autografo: dai, non potevano non conoscere friday. «dovete credermi» sembrava pazza? Perché un po’ la era, ma si sentiva anche perfettamente giustificata. Allungò le mani sulla maglietta del ragazzino più basso scrollandolo come un tamburello, spiritati occhi verdi a cercare comprensione. «e aiutarmi. Un mago basso e brutto mi ha rubato dieci anni di vita» si rese conto di star scrollando un bimbetto, e si fermò rassettandogli i vestiti come la Badger che non era. «abbiamo dei trascorsi. una volta mi ha rubato la vagina. per anni» annuì arcuando le sopracciglia. «e se non lo trovo entro ventiquattro ore, devo rifarmi tutta l’adolescenza» cercò disperata lo sguardo di entrambi. «nessuno dovrebbe riaffrontare la propria prima volta due volte» i veri traumi di Friday De Thirteenth.
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    gates

    «dici che ha corretto i cioccolatini con qualche droga?» e serviva chiederlo? «credo proprio di sì, eds.» e proprio per questo, non appena si erano messi ad esaminare la refurtiva, gli occhi del gates avevano iniziato a brillare alla vista del sacchetto trasparente.
    Che ci poteva fare, del resto: era un ragazzo a cui serviva davvero poco per esser felice. Abiti firmati, moto da corsa, feste pazzesche, tanti soldi in tasca e.... nope, aveva perso un po' tutto. Così, da un giorno all'altro: si era ritrovato con la capacità di legger la mente, un conto in banca svuotato e senza una casa dove stare. E proprio a causa del suo portafoglio vuoto che si era unito ad eddie in quelle imprese: rubare ai depravati era un buon modo per guadagnare senza sentirsi in colpa, soprattutto visto che il gates aveva perso ormai tutte le sue conoscenze di rikki alle cui feste avrebbe potuto imbucarsi per rubare - penn non l'aveva più perdonato dall'ultima volta, ed aveva diffuso la voce tra tutta la casta vipz.
    Lo faceva star bene, sapete? non se lo sarebbe mai aspettato, ma far qualcosa di utile alla comunità lo rendeva più felice, soprattutto perchè apprezzava un sacco i metodi del suo compagno d'avventura: del resto twat aveva iniziato l'addestramento per diventare uno dei minions di jericho, posh si era trovato il suo insegnante così poi avrebbero potuto fare i veri psycho insieme e scambiarsi tutti i tips che avevano imparato!!1! «anche secondo me.» beh, bisognava forse aggiunger altro? si guardarono per un po', ma in realtà non c'era bisogno di parole: DROGA GRATIS!!! Addentarono il cioccolatino nello stesso momento, e poi aspettarono.
    Un secondo
    Due secondi
    Cinque secondi
    Venti secondi...
    «nah, che delusione» un pedofilo con cioccolatini veri nello zaino?? ma nemmeno il suo mestiere sapeva fare, assuuuurdo «..mi porti un po' a cavalluccio?» La risposta possibile era una sola: sì. L'aveva capito dal primo momento in cui aveva incontrato il ragazzino, il fatto di essersi imbattuto nell'incarnazione di satana in terra, e non appena giunto a quella conclusione aveva sentito di dovergli esser fedele ed imparare da lui tutti i trucchi del mestiere (cosa? cosa), considerando un vero onore l'esser stato reclutato nella sua gang. E poi gli piaceva l'idea di essere il suo destriero infernale (cosa? cosa pt.2)
    Nemmeno il tempo di caricarselo in spalla e fare qualche squat di riscaldamento - ci teneva a metter su i muscoli!! tanto valeva sfruttare ogni momento - che [insert urlo agghiacciante here] «...hanno ucciso leonard prima di noi??» ci sarebbe rimasto davvero male, se qualcuno si fosse inserito così dal nulla a rubare loro il lavoro: quel pedofilo era una loro responsabilità!!
    Svoltarono l'angolo, posh già pronto a ritrovarsi davanti un corpo irriconoscibile a causa dei colpi presi ed una pozza di sangue enorme....

    .... ah no, era solo una ragazzina.
    Tutta intera, fortunatamente.
    Si chinò per permettere ad eddie di scendere - non prima di avergli preso dal sacchetto che aveva tra le mani un altro cioccolatino - e lasciò a lui l'ingrato compito di chiedere cosa fosse successo. «tranquilla, non c'è droga dentro.» posh, intento a mangiarne uno, si indicò la bocca e poi alzò il pollice in su per farle capire che non c'era nulla da temere: se ci fosse stata qualche sostanza l'avrebbero già avvertita sia lui che eddie. Finì di masticare e mandar giù il boccone - era stato educato bene, non parlava mica con la bocca piena - e stava per presentarsi anche lui quando.. «posh?» ??? «...sei una fan?» okay, dopo i laboratori aveva perso un bel po' di followerz, ma restava comunque famoso e vantava di una discreta fan base: a giudicare dall'età della ragazzina, rientrava perfettamente nel range.
    Ma allora forse... si era messa ad urlare perchè l'aveva visto da lontano???? E non aveva avuto il coraggio di avvicinarsi ma era scappata???? «sono friday de thirteenth» ??? «FRIDAY!!! DE!!! THIRTEENTH!!!» gli dispiaceva davvero ma.. «non ricordo tutti i vostri nomi, scusa??» cioè erano tante!!! come poteva conoscere ognuna di loro per nome e cognome!!!! sperò solo non appartenesse alla categoria di quelle strane con i kink /particolari/: più di una volta alcune avevano tentato di tagliargli un ciuffo dei suoi splendidi ricci per tenerlo come ricordo. «la giornalista! friday de thirteenth» .... qualcosa non quadrava
    «frAY???» l'unica giornalista al mondo ad avergli chiesto come fossero andate effettivamente le cose con suo padre, e a non aver scritto storie assurde ed al limite del plausibile per giustificare il suo allontanamento dalla famiglia?? «QUELLA FRAY????» ...com'era possibile.
    La fray che conosceva lui era adulta?? di certo non in piena pubertà??? «..un mago basso e brutto mi ha rubato dieci anni di vita» ah ecco, ora sì che si spiegava tutto «abbiamo dei trascorsi. una volta mi ha rubato la vagina. per anni» per un attimo al ragazzo venne voglia di conoscerlo: chissà se poteva chiedergli di rubare il pene a suo padre, sarebbe stata la vedetta perfetta per il modo in cui l'aveva trattato «e se non lo trovo entro ventiquattro ore, devo rifarmi tutta l’adolescenza, nessuno dovrebbe riaffrontare la propria prima volta due volte» «...e questo è un male?» non l'aveva mai capita, garrison gates, l'avversione del mondo nei confronti dell'adolescenza: per lui era stata e continuava ad esser pazzeska, l'unico punto triste che riusciva a trovarci era il fatto che fosse destinata a finire. Ma il ragazzo era nato con geni da paura e la fase awkward in pubertà non l'aveva mai attraversata: non li capiva, i ragazzi normali, perchè non aveva mai avuto i loro stessi problemi «comunque CERTO TI AIUTIAMO!!» e a quel punto si girò vero eddie, in cerca di conferme «la aiutiamo vero??» del resto era lui il capo della gang. Posh non aveva nemmeno bisogno di legger nella mente della ragazzina per crederle: si fidava di fray, e poi era l'unica giornalista gentile che avesse mai conosciuto, non poteva perderla così!!1!
    E magari in cambio del loro aiuto, una volta tornata alla sua età anagrafica, avrebbe potuto scrivere un articolo su posh così da salvare almeno un po' quello che rimaneva della sua fama distrutta? così da riguadagnare un minimo di fiducia nella cerchia dei vipz??? Aveva bisogno delle loro feste, così come aveva bisogno del lusso per vivere: non si era ancora rassegnato all'idea di doverne fare a meno definitivamente :c
    disappointed to discover that
    life ain't all burritos & strippers
    chlorine
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    «posh?»
    ma che comportazione era quella???
    Eddie inarcò un sopracciglio, masticando con deliberata lentezza il secondo cioccolatino (iniziava a sentire un vago formicolio alla lingua, ma forse si trattava solo di autosuggestione: voleva davvero, davvero! che ci fosse della droga dentro), visibilmente offeso dalla nonchalance con cui baby fray lo aveva appena ignorato per rivolgersi al Gates.
    la scelta aveva una sua logica, considerato che in apparenza (sempre) l'adulto™ tra i due era posh, ma Edward Moonarie non aveva mai seguito la logica in vita sua; molto meglio accigliarsi, sbuffare un po', pestare i piedi. e non metaforicamente: se proprio doveva vivere come un bambinetto del cazzo allora aveva anche tutto il diritto di fare i capricci. sollevò lo sguardo limpido alternando tra fray e «...sei una fan?» e il suo adepto, rimanendo perplesso su quest'ultimo «ma che, sei famoso e non ne lo dici? » Madonna questi giovani, che bestie infide. per fargli capire che ce l'aveva a morte con lui, Eddie gli sfilò via il sacchetto con i cioccolatini da sotto il naso, cacciandoselo in una delle tasche della giacca elegante «dopo facciamo i conti» che, nello specifico, per posh significava raccontare ogni singolo dettaglio della sua vita dal momento della nascita a quello che stavano vivendo, il tutto possibilmente correlato di foto.
    amava gli album di foto, Eddie, soprattutto quando includevano scatti imbarazzanti e compromettenti, come quelli che aveva creato lui: uno per Barbie ("stares into the void e altri orizzonti "), uno per dick (" Title of our sextape"), uno per Phobos ("bobo night fa sempre centro "); stava giusto lavorando su quello di Lil Dick Jr, con una serie di foto in sequenza già ribattezzata "singhiozzi d'autore".
    «sono friday de thirteenth. FRIDAY!!! DE!!! THIRTEENTH!!!» tutto chiarissimo. anzi no, per niente: non se li ricordava mai i nomi, l'ex Serpeverde; quel friday de13 urlato a gran voce non gli faceva scattare alcun interruttore nel cervello, segno evidente che anche in forma adulta non si erano frequentati abbastanza perché Edward potesse affibbiarle un soprannome. solo cosi riusciva a tenere le fila delle sue conoscenze, un po' come rob. quando reclinò la testa sulla spalla, sandwitch lo fece con sincera curiosità, la bocca invasa dal sapore di cioccolato e- whiskey? oh, Léonard. «la giornalista! friday de thirteenth» un'informazione che lo aiutava molto poco, nello specifico: le uniche riviste che leggeva il Moonarie erano Focus («ehi lil dick, lo sai come fanno a raccogliere lo sperma dei cavalli?? MIO DIO MA VALE TANTISSIMO! apriamo un business! »), il Cioè («quindi se mi faccio il bidet con la coca cola non rimango incinto? interesting») e, naturalmente, Polgy Girl.
    «frAY??? QUELLA FRAY????» e capite che se la conosceva anche posh, lui stesso lettore accanito del giornalino per pre adolescenti ai primi amori, allora la cerchia si stringeva «quindi scrivi sul Cioè? adoro la vostra rubrica dei cuori solitari, umorismo di alto live-l-l-l-o» e no, non stava diventando come Barbie: era colpa della rossa che lo stava scuotendo come un tappeto appeso al sole, le dita disperatamente affondate nelle sue spalle «a-a-anche meno c-c-ucci» che modi particolari per provarci; Eddie comunque apprezzava eh! preferiva il metodo subdolo, la strategia dello stalker, l'insinuarsi nella vita della sua vittima in modo permanente, ma anche le maniere forti in certi casi avevano il loro perché. «e aiutarmi. Un mago basso e brutto mi ha rubato dieci anni di vita» ma pensa.
    «un tizio con la demenza senile? » chiese, corrugando la fronte liscia mentre fray gli sistemava il bavero della giacca «a me ne ha tolti quindici. ma va a momenti» quali momenti, non era dato saperlo. ormai si trovava in quel limbo meraviglioso da un anno e ancora non aveva trovato uno scherma per le trasformazioni; meglio, era king che lo aveva cercato senza successo. Eddie se n'era abbastanza fregato sin dall'inizio, anche se in un paio di occasioni il ritrovarsi improvvisamente quattordicenne non lo aveva reso troppo felice. Pulsioni da adulto + pene da pre adolescente = bene ma non benissimo. «abbiamo dei trascorsi. una volta mi ha rubato la vagina. per anni. e se non lo trovo entro ventiquattro ore, devo rifarmi tutta l’adolescenza» quindi stavano davvero parlando con una persona adulta? c'era una badger nascosta in quel metro e cinquanta di ragazzina con le lentiggini? conviveva con il se stesso più giovane da un po', ormai, ma non aveva davvero idea di cosa volesse dire ritrovarsi di fronte alla versione mini di un essere umano ormai cresciuto; si vedeva dall'interno, Eddie, conscio dei cambiamenti solo a livello superficiale, ma in quel momento poteva gustarne a pieno gli effetti. drammatici, almeno nel caso di fray.
    «cioe, fammi capire, è una cosa permanente?» frugò nella tasca interna della giacchetta, tirandone fuori una normalissima penna a sfera; sul palmo della mano, con la calligrafia sfilacciata e frettolosa di un adolescente scrisse: - ruba vagine, - fotte a tempo indeterminato (come me hahah), - gli piacciono le ragazzine???. poi le iridi verde chiaro tornarono sulla de13, osservandola con attenzione da capo a piedi «comunque CERTO TI AIUTIAMO!! la aiutiamo vero??» che posh fosse un cucciolo d'uomo, quello Edward l'aveva capito dall'inizio, e forse era lo etesso motivo per cui se li teneva stretto: come da ragazzino con Phobos, il Moonarie aveva bisogno di qualcuno che bilanciasse la sua mancanza di empatia con il genere umano, una sorta di meccanismo di sopravvivenza primordiale. e poi gli piaceva quel faccino, il il modo in cui al ragazzo si illuminavano gli occhi dopo uno scippo ♡
    «bah, tanto fino a stasera non abbiamo da fare» e con /abbiamo/ questa volta intendeva lui: posh poteva andare a bighellonare con i suoi amiki, ma eddie aveva un Richard Quinn da molestare al termine delle lezioni, in qualunque forma il Fato™ avesse deciso di farli incontrare. «facciamo cosi» e unì i palmi delle mani, appoggiando la punta delle dita contro il naso in un gesto di estrema concentrazione «adesso andiamo a recuperare le foto del mio bigolo a casa di Léonard, non vorrei gli venisse in mente di venderle su ebay» non si sa mai con questi pedofili «poi lo pestiamo e dopo andiamo a cercare questo ladro di vagine» e questa volta Eddie sorrise, abbassando finalmente le mani. era di nuovo felice, gli sgarri di qualche minuto prima già dimenticati; lo metteva sempre di buon umore l'idea di poter dare una lezione a qualcuno, fosse anche una persona che non conosceva.
    che poi se fosse stato lo stesso vecchio con la demenza senile che aveva maledetto lui e king vuoi mettere la soddisfazione? «tranquilla» mani avanti, nel notare l'espressione perplessa di fray «leonard se lo merita» le botte, non il suo bigolo.


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    de 13th

    «frAY??? QUELLA FRAY????» Se avesse avuto effettivamente dieci anni in meno, non solo nel corpo ma anche nello spirito e sulla carta d’identità, avrebbe anche potuto baciare Garrison Gates per quella rIvElAzIoNE, ma fra i suoi kink non c’era l’age gap, e si limitò a stringere le braccia attorno al ragazzo e sospirare sollevata. «you beautiful child, may god bless you» Si vedeva dallo sguardo sveglio che Posh fosse un uomo di cultura, come poteva non riconoscerla! She clap was clap there clap allo scandalo PRIMOGENITO GATES per scoprire la Verità TM dietro il viaggio spirituale per ritrovare sé stesso in Nicaragua! Era anche abbastanza certa di aver ricevuto, in un punto non meglio precisato della sua linea temporale d’esistenza, un messaggio dal ragazzo riguardo uno dei suoi test (forse la patata piace a tutti, ma come? ovverosia il quiz per capire quale tipo di portata a base di patata fossi: fritta o al forno? Ripiena o bollita? Cose che dicevano tanto sul carattere di qualcuno) ma non potendoci mettere la mano sul fuoco, preferì omettere e sorridere al ragazzino, auto convincendosi di conoscerlo da tutta una vita, e che quello fosse (eye emoji eye memoji eye moji) destino. Cosa c’era di male? c’era che «se devo scegliere un’età a cui tornare, certamente sarebbe post diploma: addio adolescenza, benvenuti attimi di effimera speranza in cui il mondo non ha ancora responsabilità ed è pieno di sorprese!» insomma, prima che suo fratello continuasse a sparire ed ogni testata giornalistica bocciasse i suoi articoli perché non avrebbero superato la censura: duh. «spero non sia permanente e questo sia solo un terribile scherzo» incrociò le braccia sul petto, un broncio pronunciato sul volto mentre gli occhi verdi scivolavano sul ragazzino biondo. Loro non potevano saperlo, ma a quell’età era l’esatta copia (XD) di sua sorella Thor, e davvero non voleva offrire alla sorellina un’altra opportunità per farle fare qualcosa ch’ella non aveva sbattimento di fare: been there done that. «la aiutiamo, vero?» Lo sguardo carico d’ottimismo della De Thirteenth si rivolse, confuso e speranzoso, sul bambino, rimbalzando poi interrogativo dall’uno all’altro. Non sapeva Posh si fosse dato al baby sitting, e non voleva essere causa di problemi con la famiglia del bambino caso mai avessero fatto tardi. Al contempo, non poteva non accettare la proposta d’aiuto: ci era dentro, come si soleva dire, fino al colon, ed aveva davvero bisogno di una mano. «bah, tanto fino a stasera non abbiamo da fare» Il viso di Fray s’illumino di (h-) immenso, un gridolino estasiato mentre saltellava trionfante sul posto.
    Il proseguimento della frase, invece, la fermò sul posto con tanto di sopracciglia corrugate, e bocca semi aperta. «voi cosa» quale – in che senso foto del bigolino. «chi è leonard e perché ha una foto del tuo -» pausa. Non poteva davvero intendere…? Quello che Fray pensava intendesse, era un bambino per l’amor del cielo!, quindi si censurò strizzando le labbra fra loro. «coso.» qualunque cosa fosse. «perchè dovreste pestarlo.» volse il capo in direzione di Posh, disappunto in ogni tratto del viso. «non abbiamo tempo per questo, dobbiamo andare.» serissima, afferrò il braccio di entrambi ed iniziò a camminare. Ma per andare dove.
    Estrazione casuale: 9.
    Ok. «piazza della vittoria» cosa? «intendevo: dobbiamo andare ad high street, ho trovato...questo» mostrò la bustina di zucchero che le era stata lanciata dalla ragazza poco prima che sparissero. «magari qualcuno alla testa di porco lo conosce? dobbiamo» trigger, occhi a brillare: era pur sempre un agente della CIA. «indagare.»
    Ne andava, quasi letteralmente, della sua vita. «ALL’AVVENTURA» ash (posh) pikachu (eddie) e misty: gotta catch em all.
    You put it back together
    Don't let it fall apart again
    somebody
    the chainsmokers
    Sick Boy



    FRIDAY: 0 cash


    ora vi spiego come (non) funzionerà questa role:
    per trovare indizi (di che genere? improvviseremo; /indizi/) estrarremo per ogni post un numero da 1 a 32. ho trovato questa fantastica lista di imprevisti del monopoli: il primo che arriva a 500 euro vince aka trova il Nostro Womo.

    1. andate sino al largo colombo: se passate dal via ritirate 500 euro.
    2. andate in prigione direttamente e senza passare dal via.
    3. avete tutti i vostri stabili da riparare:pagare 60 euro per ogni casa e 250 per ogni albergo.
    4. fate 3 passi indietro (con tanti auguri)
    5. andate sino a via accademia: se passate dal via ritirate 500 euro.
    6. versate 50 euro per beneficienza.
    7. andate alla stazione nord:se passate dal via ritirate 500 euro.
    8. multa di 40 euro per aver guidato senza patente.
    9. andate fino al parco della vittoria.
    10. matrimonio in famiglia:spese impreviste 375 euro.
    11. uscite gratis di prigione, se ci siete: potete conservare questo cartoncino sino al momento di servirvene (non si sa mai!) oppure venderlo.
    12. maturano le cedole delle vostre cartelle di rendita, ritirate 375 euro.
    13. la banca vi paga gli interessi del vostro conto corrente, ritirate 125 euro.
    14. andate avanti sino al via.
    15. avente vinto un terno al lotto: ritirate 250 euro.
    16. dovete pagare un contributo di miglioriastradale, 100 per ogni casa, 250 euro per ogni albergo che possedete.
    17. andate in prigione direttamente e senza passare dal via.
    18. ritornate al vicolo corto.
    19. è maturata la cedola delle vostre azioni: ritirate 60 euro.
    20. rimborso tassa sul reddito: ritirate 50 euro dalla banca.
    21. avete vinto il secondo premio in un concorso di bellezza: ritirate 25 euro.
    22. scade il vostro premio di assicurazione: pagate 125 euro.
    23. uscite gratis di prigione, se ci siete: potete conservare questo cartoncino sino al momento di servirvene(non si sa mai!) oppure venderlo.
    24. avete vinto un premio di consolazione alla lotteria di Merano: ritirate 250 euro.
    25. andate fino al via.
    26. pagate una multa di 25 euro, oppure prendete un cartoncino dagli imprevisti.
    27. siete creditori verso la bancadi 500 euro, ritirateli.
    28. avete perso una causa: pagate 250 euro.
    29. andate in prigione direttamente e senza passare dal via.
    30. è il vostro compleanno: ogni giocatore vi regala 25 euro.
    31. avete ceduto delle azioni: ricavate 125 euro.
    32. pagate il conto del dottore: 125 euro.

    come giustifichiamo imprevisti e /cose/ on gdr, visto che non stiamo davvero giocando a monopoly? ad cazzum. se avete domande sapete dove trovarmi. lets do this. also, potete andarvene quando volete ovviamente xdxd
     
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    gates

    «ma che, sei famoso e non ne lo dici? » ...ma in che senso. Se gli avessero dato uno zellino per ogni volta in cui aveva ribadito di essere un vipz e di avere ancora un forte fanbase su instagram e tiktok, per quanto lo ScandaloTM gli avesse fatto perdere consensi, il ragazzo sarebbe tornato ricco nel giro di pochi giorni, ed avrebbe potuto finalmente andare a comparsi l'ultimo modello di occhiali versace. Ma, ahimè, nessuno gli regalava soldi così a gratis o gli credeva quando diceva di esser famoso!!1! «ma se ti ho raccontato un sacco di volte delle mie poshette!!!» perchè sì, era quello il nome con cui si facevano chiamare le sue fanz, ma evidentemente eddie non aveva capito e l'aveva preso per un grande estimatore di borsette??? il che, effettivamente, il ragazzo era, ma questo è tutta un'altra storia. «dopo facciamo i conti» ???? «ok?????» era piuttosto confuso, e soprattutto non era pronto ad un discorso simile: spiegare i termini da gen z ai boomer era così complicato!!!
    Anyway, tornando a fray: il ragazzo ricambiò con gioia l'abbraccio perchè awwww, era sempre bello riceverne!!! ancora di più dalla sua giornalista preferita!!!!!! per prima cosa perchè, anche quando riportava scandali, non lo faceva mai in modo rude, ricordandosi sempre ciò che al contrario molti suoi collegi sembravano proprio non sapere, e cioè che alla fin fine parlavano sempre di esseri umani!!1! e poi posh amava i test, proprio a livello spirituale, e quelli della de13 erano senza dubbio tra i suoi preferiti. E poi ascoltò le sue parole con sincero interesse, perchè era sempre super stupito dalle persone che amavano il post diploma, le considerava un po' creature mistiche??? lui non ci voleva pensare proprio, al giorno in cui si sarebbe diplomato, anche perchè avrebbe significato a) dover ammettere di non esser più super giovane e addio sconti studenti e b) ritrovarsi da un momento all'altro senza più un tetto sopra la testa. Magari... magari aiutando fray e trovando quel mago con demenza senile, il gates avrebbe potuto implorarlo di rubargli la sua vecchiaia futura così da poter rimanere ggggiovane per sempre!!!! TEEN 4EVER, che sogno mamma mia, avrebbe venduto pure la sua anima o, ancora di più, la sua collezione di catene d'oro, per poterlo realizzare. Saltellò soddisfatto quando eddie accettò di aiutarla, non curante del fatto che... well, visto da un occhio esterno poteva sembrar strano che un adolescente seguisse gli ordini di un bambino ma hey, posh non pensava (punto.) mica alla cosa, lui riusciva a vedere nel moonarie solo il capo della gang e un esempio da seguire e da cui imparare tanto, all'aspetto fisico non ci faceva proprio più caso. Comunque lasciò a lui il duro compito di spiegare a fray la situazione con leonard, limitandosi ad un'alzata di spalle ed un «gli piacciono i birilli dei piccoli, quindi se lo merita» quando lo sguardo della donnaslashfinta-ragazzina si posò su di lui: stavano compiendo una buona azione!!1!
    «non abbiamo tempo per questo, dobbiamo andare.» si girò verso eddie e gli lanciò un messaggio telepaticamente: "ti prego facciamo quello che dice altrimenti ci renderà la vita un inferno" Poteva non infliggere loro ferite fisiche, ma quelle che poteva fare con le sue parole, pubblicando un articolo contro di loro, sarebbero state decisamente più dolorose!!! quindi posh non aveva alcuna intenzione di farla attendere troppo e rischiare di farla rimanere male. "passiamo dopo da leonard, tanto sarà a casa ad affogare la sconfitta nell'alcol" e poi tornò a rivolgersi a fray, un entusiasta «VIA!!!» con tanto di braccio alzato come la tipica posa di mario bros quando iniziava un nuovo livello!!1! «ma sicura non sia cocaina?» le persone la chiamavano spesso zucchero ma... insomma «se vuoi assaggio io» era deluso i cioccolatini di leonard non avessero ancora fatto effetto, quindi sperava che almeno quella polverina fosse davvero magika???
    E comunque fecero solo pochi passi verso high street, prima che... «no aspettate» tiro dado: 25 «ho dimenticato il borsello» eh già, non era poi così conveniente comprarli se poi il ragazzo continuava ad usarli come borse e, piuttosto che fissarseli in vita, li teneva in mano per farli ondeggiare mentre camminava - eh quanto amava farlo - e poi finiva per poggiarli sempre a terra e dimenticarseli «torniamo indietro» tornarono indietro.
    disappointed to discover that
    life ain't all burritos & strippers
    chlorine
    twenty one pilots
    Trench


    POSH: 0 cash
    tiro dado: 25 [andate fino al via.]
     
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    «ma se ti ho raccontato un sacco di volte delle mie poshette!!!»
    guarda come cambiava le carte in tavola quel piccolo ingrato.
    «e non mi pare di averti mai giudicato, giusto? non ti ho forse regalato una borsetta per il tuo compleanno???» Eddie era perplesso, per svariati motivi: la convinzione di posh che il moonarie ascoltasse davvero quanto gli veniva detto era molto tenera e dolce, al limite di un'ingenuità comunque molto gradita ─ gli piacevano così, i suoi piccoli criminali, un po' rimbambiti; anche il non essere al centro dell'attenzione lo confondeva molto, quando di solito non doveva sforzarsi troppo (lo spirito della ChaosBringer era sempre con lui), e baby fray quei riflettori glieli stava facendo sudare. dopotutto, non poteva saltarle in spalletta con le braccia strette sotto la sua gola come faceva con Barbie quando non lo cagava per più di dieci minuti, altrimenti la sua reputazione di gentiluomo (ne ha una? davvero???) andava a farsi benedire.
    «voi cosa.. chi è leonard e perché ha una foto del tuo -» si strinse nelle spalle, il ragazzino, entrambe le sopracciglia ad arcuarsi «pene?» «coso.» ma certo «perchè dovreste pestarlo.» in che senso, scusa ─ serviva un motivo per picchiare qualcuno di santa ragione? unreal. «la foto.. anzi, le foto gliele ho mandate io. e le rivoglio, sono parecchio artistiche» annui, sollevando le iridi verde acqua sul volto di Posh cosi che anche il ragazzo confermasse: oh, era tutta roba in HD, coloro nitidi e inquadrature da professionista, non certo scattate con in pessimo cellulare di vecchia generazione! «gli piacciono i birilli dei piccoli, quindi se lo merita» disgusting, am I right? «siamo come batman» non quello apparso fuori dal Congresso a Washington, però «gli eroi di cui questa città ha bisogno» sure. si mise in bocca un altro cioccolatino corretto whiskey, il labbro inferiore improvvisamente sporto all'infuori quasi fosse in procinto di mettersi a piangere; mancava solo il lieve tremore del mento, a completare l'opera, poi era perfetto «ma non quelli che merita, bu-huuuu, ashtag brucewaynepiagnone» oh, Eddie tifava per il Joker, fategli causa.
    stava ancora fingendo di piagnucolare, da bravo ex membro del Drama Club (ehi Henderson, ma può ancora partecipare? for science) quando Fray lo afferrò per un braccio trascinandolo via nel bel mezzo di un'interpretazione da Oscar «piazza della vittoria. intendevo: dobbiamo andare ad high street, ho trovato...questo» ah, vabbè, si trattava chiaramente di «cocaina? I'm familiar» «ma sicura non sia cocaina?» «awww, poshino» great minds gets together, si sapeva. e quella era proprio la chaotic energy nella quale a Edward Moonarie piaceva sguazzare, in qualunque forma o dimensione si trovasse: cioccolatini alcolici, pervertiti da punire, ragazzine da salvare, gioco dell'oca, cocaina, strano vecchi con il fetish per le vagine e altre cose così, assolutamente random; meno ci si capiva, per il mangiamorte, e più gusto c'era, tipo tuffo nell'ignoto. «best day ever!» ripeteva il bambinetto ogni santo giorno, e lo sarebbe stato davvero se il Garrison non avesse rallentato tutti e tre con il suo (tiro di dado spastico) borsello. ora, quante volte gli aveva detto di tenerlo quanto meno a tracolla come una signorina per bene? «torniamo indietro» «perche non usi un sacchetto di plastica come fanno tutti?» dove con tutti Eddie si riferiva praticamente a nessuno, lui compreso: girava quasi sempre con il portafoglio (di altri) nella tasca dei jeans, proprio dove ora teneva quello di Leonard, mentre i documenti... ma chi usa più i documenti oggi giorno? per qualunque altra necessità ─ fazzoletti, caramelle, canne, chiavi di casa, et simili ─ smollava tutto nelle tasche o nei borselli della sua gang. o di beh. o di dick. di Barbie si fidava poco, le canne sparivano sempre. «mi piace come mi fa sentire! » libera interpretazione di rob, ma tanto sappiamo tutti che è cosi «touché»
    non durò comunque molto, la loro avanzata trionfale: il Dado del Destino li mise ben presto di fronte al male di tutti i mali, l'unica cosa certa oltre alla morte ─ il fucking esattore delle tasse. perché che il tipo spuntato da chissà dove a sbarrargli la strada ce l'aveva scritto in fronte, il suo lavoro di merda. «signore» per ovvie ragioni Mr. Agenzia delle Entrata si rivolse all'unico /adulto/ poco badger del trio, but at what cost «ha pagato la tassa 41bis comma 6 per il rifacimento stradale cosa sto dicendo patata fritta 33% soldi gioco dell'oca 30cm di piede?» parole a caso, perché Eddie dopo tassa nun c'aveva più capito un cazzo. non che avesse smesso di ascoltare, ma nella mente risuonava solo quel termine osceno e terribile: un'offesa gravissima. «non abbiamo uno spiccio, sbirro infame» a parte i soldi di Leonard, ma Edward non aveva mai pagato le tasse in vita sua e quei bigliettoni se li era guadagnati mostrando il bigolo, so.. «rifattelo con questo, il manto stradale» ancora aggrappato al braccio di baby fray, sandwitch portò il piede destro all'indietro come un Holly Hutton qualunque in procinto di segnare il gol della vita, e dall'alto del suo metro e sessantadue scarso di ferocia e chaotic energy finí per colpire Mr. Agenzia delle Entrate negli zebedei; quasi non si accorse di Posh che lo tirava su di peso ficcandoselo sotto il braccio come una baguette, proprio nell'istante in cui con quei dentini aguzzi stava per mordere la mano all'uomo piegato in due, dolorante. da li in poi era tutto in discesa (no.)

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    tiro dado: 16. dovete pagare un contributo di miglioriastradale, 100 per ogni casa, 250 euro per ogni albergo che possedete.

    soldi che non hanno quindi CHAOSBRINGANO!
     
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    de 13th

    Pensavate che la situazione non potesse peggiorare? Si vede che la matematica non fosse mai stata il vostro forte: troppe incognite in una sola equazione. Friday De Thirteenth, la giornalista i cui articoli venivano rigettati da ogni testata giornalistica, e di cui venivano pubblicati solamente i trafiletti di attualità ed i quiz, tornata adolescente e con un oscuro passato alle spalle fatto di peni (il proprio) ragazze (sandy. Sandy era la ragazza) e magia arcana (kosmo); Edward Moonarie, l’eterno bambino (talvolta, come in quel caso, letteralmente) con il classico complesso del no toughts head empty che lo portavano, a suo dire, alle decisioni migliori nella vita, e che invece tendevano a lasciare cicatrici indelebili su tutti coloro sfortunati abbastanza da finire fra le sue grinfie, con figli minorenni sparsi in giro per il mondo magico di cui non sapeva l’esistenza; e Posh.
    Posh era Posh. Tanto bastava.
    «ma sicura non sia cocaina? se vuoi assaggio io» «cocaina? I'm familiar»
    Fray corrugò le sopracciglia, gli occhi verdi a rimbalzare dubbiosi e interdetti da Posh a Eddie. «garrison» spostò la propria attenzione sull’adulto della situazione, un cenno con il capo allo sgagnetto biondo. Che insegnamenti dava ai bambini? GUARDALO Lì, prima mandava foto del proprio birillo ai vecchi, e poi parlava di cocaina?? Iniziava a credere poco alle voci che lo vedevano a spasso per l’Aetas con Bangkok Hilton – o almeno, sperava non fossero vere: Penn, i did not raise you like that.
    (penn: ...mi hai cresciuta…? No, ma cosa c’entrava.)
    «non pensavo sarebbe mai arrivato questo momento» quello in cui doveva essere quella responsabile, che premeva sul freno anziché lasciarsi cadere a peso morto sull’acceleratore, ma «modera il linguaggio» cenni con la testa che non erano affatto subtle, perché Friday De Thirteenth era tante cose, ma non certo imperscrutabile, sempre verso il biondino; a scanso di equivoci, lo puntò anche con l’indice. «ed è una bustina di zucchero da bar...perchè qualcuno dovrebbe riempirla di cocaina?» una domanda a cui si rispose da sola con un sospiro, uno sguardo rassegnato, ed un vago movimento della mano nell’aria di fronte da sé. «eugene jackson, bde, been there done that, avete ragione» l’aveva letto su Polgy, e Polgy diceva sempre il vero.
    ERA CARICA! CALDA PERSA! PRONTA PER IL LORO VIAGGIO ALLA SCOPERTA DI LORO STESSI ED IL RITROVAMENTO DELLA SUA (non troppo…) GIOVENTù PERDUTA!
    «no aspettate. ho dimenticato il borsello»
    «BUMMER» si lamentò, arricciando il naso ed assestando un pugno al braccio del telepata.
    «perche non usi un sacchetto di plastica come fanno tutti?»
    «conosciamo “tutti” diversi» ma da dove arrivava quel bambino. Lo stava ancora osservando, studiandolo senza battere le palpebre e con le labbra in una linea dura e riflessiva, quando accadde.
    Autorità.
    Tasse da pagare.
    MA NON LO VEDEVA CHE ERANO SGAGNI. Poi come si permetteva, pensava di fregarli con una tassa immaginaria solo perché sembravano bambini dimenticati dai genitori?
    «skus? Guardi che -» era saputa, lei. Ed aveva aperto bocca con tutta l’intenzione di polemizzare, come tanto le piaceva fare, e discutere fino a che non li avesse lasciati andare all’ammissione che avesse ragione, o con un sospiro arrendevole perché stanco di sentirla parlare – vinceva in entrambi i casi, quindi il motivo non le importava particolarmente.
    Ma il bambino biondo decise di tirare un pestone all’uomo.
    Fray perse ogni colore dalle guance, mentre quello alzava lentamente lo sguardo su di loro.
    «come….ti...permetti…..» I saw this movie and it did not end well. «sono l’eStRaTTORE DELLE TASSE» e prima che potesse (infilarsi sotto il braccio di posh e farsi portare in fuga come una baguette anche lei, che diamine) defilarsi, venne afferrata dal Signore dei Soldi. «PESTONE» Si allontanò di qualche passo stringendola ancora per un braccio, prima di iniziare a dondolare sul posto scuotendola come una maracas. «pEsToNE!!!!» e fra una vibrazione e l’altra – Fray era un po’ ammirata – le infilò delle manette. DELLE MANETTE!!! A LEI??? MA DOV’ERA IL SUO AVVOCATO?? Oltraggiata, mentre quello - «PESTONEEEEEEEEEEEEEE» - continuava il suo monologo, gliene diede un altro sul piede opposto, ed iniziò a correre. Non era facile correre con delle manette ai polsi, ma non sarebbe stata la prima volta (cosa? Cosa) «IO NON CI VADO IN PRIGIONE SENZA PASSARE DAL VIA, FUGA» e come uno struzzo, fuggì.
    You put it back together
    Don't let it fall apart again
    somebody
    the chainsmokers
    Sick Boy



    FRIDAY: 0 cash

    2. andate in prigione direttamente e senza passare dal via.

    . incommentabile, cerchiamo di non finire mai in gruppi quest insieme

    /// ora vi spiego come (non) funzionerà questa role:
    per trovare indizi (di che genere? improvviseremo; /indizi/) estrarremo per ogni post un numero da 1 a 32. ho trovato questa fantastica lista di imprevisti del monopoli: il primo che arriva a 500 euro vince aka trova il Nostro Womo.

    1. andate sino al largo colombo: se passate dal via ritirate 500 euro.
    2. andate in prigione direttamente e senza passare dal via.
    3. avete tutti i vostri stabili da riparare:pagare 60 euro per ogni casa e 250 per ogni albergo.
    4. fate 3 passi indietro (con tanti auguri)
    5. andate sino a via accademia: se passate dal via ritirate 500 euro.
    6. versate 50 euro per beneficienza.
    7. andate alla stazione nord:se passate dal via ritirate 500 euro.
    8. multa di 40 euro per aver guidato senza patente.
    9. andate fino al parco della vittoria.
    10. matrimonio in famiglia:spese impreviste 375 euro.
    11. uscite gratis di prigione, se ci siete: potete conservare questo cartoncino sino al momento di servirvene (non si sa mai!) oppure venderlo.
    12. maturano le cedole delle vostre cartelle di rendita, ritirate 375 euro.
    13. la banca vi paga gli interessi del vostro conto corrente, ritirate 125 euro.
    14. andate avanti sino al via.
    15. avente vinto un terno al lotto: ritirate 250 euro.
    16. dovete pagare un contributo di miglioriastradale, 100 per ogni casa, 250 euro per ogni albergo che possedete.
    17. andate in prigione direttamente e senza passare dal via.
    18. ritornate al vicolo corto.
    19. è maturata la cedola delle vostre azioni: ritirate 60 euro.
    20. rimborso tassa sul reddito: ritirate 50 euro dalla banca.
    21. avete vinto il secondo premio in un concorso di bellezza: ritirate 25 euro.
    22. scade il vostro premio di assicurazione: pagate 125 euro.
    23. uscite gratis di prigione, se ci siete: potete conservare questo cartoncino sino al momento di servirvene(non si sa mai!) oppure venderlo.
    24. avete vinto un premio di consolazione alla lotteria di Merano: ritirate 250 euro.
    25. andate fino al via.
    26. pagate una multa di 25 euro, oppure prendete un cartoncino dagli imprevisti.
    27. siete creditori verso la bancadi 500 euro, ritirateli.
    28. avete perso una causa: pagate 250 euro.
    29. andate in prigione direttamente e senza passare dal via.
    30. è il vostro compleanno: ogni giocatore vi regala 25 euro.
    31. avete ceduto delle azioni: ricavate 125 euro.
    32. pagate il conto del dottore: 125 euro.

    come giustifichiamo imprevisti e /cose/ on gdr, visto che non stiamo davvero giocando a monopoly? ad cazzum. se avete domande sapete dove trovarmi. lets do this. also, potete andarvene quando volete ovviamente xdxd
     
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8 replies since 8/4/2020, 14:42   384 views
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