pumpkin scream in the dead of night

HALLOWEEN 2020, libera (per) tutti

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    High Street è vestita a festa per Halloween: zucche intagliate, fuochi fatui a illuminare strade e bancarelle, attrazioni di ogni tipo per grandi e meno grandi (bambini esclusi, perchè a nessuno piacciono i bambini) (non è vero mi è stato detto che ci sono bambini, i sad, ed a quanto pare scorrazzano anche in giro per fare dolcetto o scherzetto: beware allora dai loro scherzetti, perchè sono bestie demoniache). In piazza è stato allestito un palco con una band che suona live; sotto al palco è possibile trovare una folla riunita a ballare, ma non temete!, la musica è magikamente trasmessa in tutta la cittadina, quindi non dovrete essere necessariamente in mezzo alla bolgia per godervi killing me softly. Ogni negozio di Hogsmeade ha un proprio stand personalizzato - i Tre Manici offrono assaggi di dolcetti e bevande a tema Halloween, Amortentia vi dona trucco horror per chi di voi si fosse presentato senza -, ma ne sono presenti anche di nomadi apparsi per l'occasione, come il famoso Melos Cramellatos che ogni anno vi allieta con meravigliose mele caramellate di ogni forma e dimensione . Per passare il tempo, potete allietarvi con un fantastico labirinto dal quale potreste non uscire mai, o offrirvi di sostituire il malcapitato di turno allo stand del free kiss, o perchè no!, giocare a colpire lo Snaso, prendere a pugni i sacchi per mostrare la vostra PoTeNzA, segnare negli anelli del Portiere, e partecipare al contest della zucca intagliata migliore. E se vi vengono in mente altre attrazioni, altri stand, non temete miei prodi, perchè qualcun altro ci ha pensato prima di voi, ed esse sono presenti.
    CHE LA SERATA ABBIA INIZIO!



    realdeal @polgygirlxoxo
    @qualsiasivostropg
    spero non lo venga a sapere nessuno lol
    31.10
    banchetti
    thanks to © © ©



    se siete come me, qua ritrovate i codici ihih RICORDO CHE è LIBERA A TUTTI, TWITTER O NON TWITTER, CIAO

    questa discussione rimarrà aperta anche quando, settimana prossima, apriremo la festa per i cool kids. se volete aprirne di separate per (infrattarvi cit) intimità, mettete come sottotitolo HALLOWEEN 2020, e specificate se sia libera o privata.
     
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    FINLEY LLOYD
    ex rawenclaw - 19 - socially awkward - fairy squad
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    I AM
    A NERVOUS SySTEM
    who you gonna call? KERMIT IN FIAMME
    una settimana prima...
    Finn non aveva mai partecipato spontaneamente a feste di quel genere - o meglio – ciò accadeva alquanto di rado. Questo perché alle feste Finn non si divertiva, rimaneva perennemente da solo in un angolino a fare il ragazzo da parete osservando la festa degenerare. Mai entrava di sua iniziativa nel vivo della festa e l’unica volta in cui vi aveva partecipato (non di sua spontanea volontà) era finita tragicamente. Eppure quella volta era diverso, anche nel peggiore dei casi non sarebbe stato da solo. Innanzitutto Ethan sarebbe stato presente almeno inizialmente, poi avrebbe dovuto incontrare un paio di persone ed era agitatissimo perché non aveva la benché minima idea di chi fossero. Aveva parlato con loro solo su Twitter e sembravano esser andati d’accordo ma chi l’avrebbe detto cosa sarebbe successo dal vivo? Ai messaggio di user @luvpotionist per sapere se sarebbe andato alla festa, aveva chiesto a Ethan se avrebbe partecipato alla festa e - come aveva immaginato – gli aveva risposto che aveva anche già un’idea per il vestito. Prevedibile. «perfetto perché devo farti conoscere qualcuno.» trattenne il sogghigno al pensiero di quanto sarebbe stato terribile quell’incontro. Lui e l’anonimo Nola si erano organizzati già da qualche giorno per mettere in atto il loro piano malefico. «sono sicuro che ti piacerà» Tanto quanto l’inferno. Peccato che Finn dovesse ancora vendicarsi per l’ultima festa. «quindi alla fine sei riuscito a fare amicizia con qualcuno?»
    «kind off»
    «avevo RAGIONE. HO SEMPRE RAGIONE.»
    «la persona che ti devo far conoscere non la conosco personalmente??? è un amico di... un mio amico???»


    ti prometto il primo ballo

    !!

    Il primo ballo. IL PRIMO BALLO. Cosa significava il primo ballo? Gli aveva solamente chiesto di non essere abbandonato nel bel mezzo della serata. Nola ogni tanto se ne usciva con certi picchi di audacia che ormai non gli credeva manco di striscio che fosse socially awkward. Aveva avuto quest'impressione sin dal primo messaggio che gli aveva inviato. Totalmente a caso, totalmente diverso dagli altri.

    i-

    che promesse audaci

    ci vedremo alla festa allora

    Quindi l'avrebbe fatto veramente. In una settimana avrebbe svelato la sua vera identità. A pochi eletti ma lo avrebbe fatto. Ad una festa. Incredibile come la vita ti portasse a fare certe scelte irragionevoli alcune volte.


    qualche giorno prima...
    Avrebbe dovuto capirlo. Avrebbe dovuto capire che la persona con cui aveva parlato tutto quel tempo era Dani. Era sempre stato lui. Non sarebbe stato un problema se avesse parlato con lui poco o niente, se non si fosse sentito abbastanza a proprio agio da aprirsi con lui. Lì era nato il problema. Aveva letteralmente parlato a Dani di Dani. Gli aveva raccontato della festa, di come si era sentito, della confusione che stava provando. Lo aveva definito angelico. ANGELICO. Maledetta la volta in cui Ethan aveva deciso che quella sarebbe stata un'ottima occasione per crearsi amici. Questa non era esattamente l'idea che aveva in mente. Avrebbe di gran lunga preferito rimanere solo come sempre piuttosto che trovare Dani su quell'app. Si stavano ignorando dall'ultima festa, quella dove era stato costretto a giocare al gioco della bottiglia e avevabaciatodani.
    Finn nemmeno sapeva dire perché si stavano ignorando o meglio, pensava fosse per via dell'imbarazzo generale per la situazione. Pensava sarebbe durata poco poi sarebbe tornato tutto alla normalità. Ogni volta che si ripeteva ciò, gli veniva in mente quel bacio e poi lui steso per terra con Ethan che gli diceva che era ora. E ogni volta che ci ripensava portava un braccio sugli occhi, come a cercare di nascondere qualcosa. Qualcosa sì, ma cosa? Aveva iniziato a chiederselo ogni giorno, era un punto fisso che non riusciva a scollarsi. Dopotutto non potevano ignorarsi solamente per quello. Okay, erano amici ma... non non aveva baciato solo lui e per quanto fosse stato imbarazzante non aveva evitato nessuno e forse perché non li aveva più incontrati però... Forse era stato perché Dani era sparito subito dopo senza degnarlo di uno sguardo. Si erano promessi che sarebbero rimasti amici ma sicuramente qualcosa era cambiato, forse era stato comunque troppo, un limite che non dovevano superare. O forse - ma questa era solo un'ipotesi che gli erano state suggerite - forse aveva provato più di quanto si sarebbe aspettato in quel bacio dato per gioco. Forse aveva paura di aver scoperto un nuovo lato di sé e ne era spaventato o forse era spaventato dal fatto che provava qualcosa di più di una semplice amicizia. Tutti quei forse gli stavano facendo scoppiare la testa. Prometti che non cambierà nulla? così gli aveva scritto quello che conosceva solamente come Nola e Finn... Oh Finn aveva dovuto promettere. Aveva dovuto promettere che non gli avrebbe smesso di parlare, che non sarebbe fuggito. Così Dani si era svelato, con una sua foto e un EHY. Era caduto dal letto quando aveva visto quella foto, la sua foto. Aveva chiuso Twitter, poi lo aveva riaperto, aveva cliccato sulla foto, poi l'aveva di nuovo chiusa. Era uscito dalla chat e aveva scritto allarmato a @whatatragedyx3. Aveva pensato di non rispondergli più e sparire, ma aveva promesso. Aveva promesso che le cose non sarebbero cambiate. Se fosse avvenuto di persona, Finn forse non sarebbe riuscito più a continuare una conversazione, avrebbe inventato una scusa e sarebbe sparito. Quella era la sua più potente forma di difesa: scappare. Eppure non era stato così difficile su quel social.


    qualche ora prima della festa
    Finn aveva deciso. Non sarebbe andato alla festa. Probabilmente non sarebbe andato neanche se non fosse venuto a conoscenza dell'identità di Nola, dopotutto gli accadeva spesso nelle ore prima delle feste. Le feste non portavano mai a niente di buono eppure aveva pensato che non sarebbe potuto andare peggio dell'ultima volta. «finn...» Finn non poteva vedere Ethan. Si era rannicchiato come un gattino sotto le coperte e non aveva intenzione di uscire di lì.
    «no non vengo, non cambio idea» disse Finn raggomitolandosi ancor di più in quelle coperte fino a che neanche una ciocca bionda potesse sbucare dalle coperte.
    «per una volta mi stavi piacendo» sentì la risata leggera dell'amico farsi più vicina finché non percepì il letto sobbalzare un pochino. Ora Ethan era seduto accanto a lui e già sapeva come sarebbe finita la situazione.
    «io ti piaccio sempre e da sempre» brontolò da sotto le coperte. Dopotutto era l'unica persona che c'era stata per lui sin da quando era un fagottino. A volte si chiedeva se non fossero amici per abitudine, visto che erano l'uno l'opposto dell'altro ma in un modo o nell'altro Ethan gli faceva capire come fossero solamente sue pare mentali.
    «u wish» disse prima di tirare le coperte rivelando il viso imbronciato del biondo. Sentendosi allo scoperto, Finn riportò la coperta ad avvolgerlo come un cappotto e poi la tirò anche sulla testa. Sarebbe stato un perfetto Kermit col cappuccio«cosa c'è che non va tortino con cuore caldo al cioccolato fondente?»
    «ew. cosa vuoi? oh- certo. se non vengo non puoi conoscere il ragazzo che ti ho promesso»
    «ero davvero preoccupato ma ora ho un motivo in più per buttarti giù dal letto e trascinarti alla festa»
    Finley non gli aveva accennato niente di ciò che era successo. Voleva evitare quello sguardo che gli era già stato rivolto dopo aver bevuto e aver parlato a sproposito dopo il gioco della bottiglia. Lo odiava quello sguardo, sembrava voler leggerti dentro e più di una volta aveva deciso di sfuggire a quello sguardo indagatore. Il problema era che questa volta era palpabile nell'aria che qualcosa non andasse. Sapeva di mostrarlo anche senza dover essere guardato negli occhi. Ansia. Paura. Non era mai stato bravo a nasconderle.
    «SU! cosa faresti senza di me...»
    «eviterei di fare figure di merda ogni giorno.» Si accasciò nuovamente sul letto.
    «non mi lasci altra scelta che buttarti giù dal letto.» E così aveva fatto. L'aveva buttato giù per terra, obbligato a vestirsi e l'aveva trascinato di peso fuori dall'appartamento per quanto lui si fosse impuntato o avesse cercato in tutti i modi di opporsi.
    Nel poco tempo che gli rimaneva prima di arrivare alla festa, la sua mente non si era minimamente fermata. Aveva aveva escogitato due piani: la prima era stata quella di cambiare costume all'ultimo - che aveva subito cestinato perché non aveva altro costume - mentre la seconda alla fine era stata quella di nascondersi da Dani ed evitarlo il più possibile. Il che avrebbe significato tenerlo sott'occhio tutta la serata ma almeno poteva contare su @whatatragedyx3 e @crewmate101. Se @crewmate101 si fosse presentato veramente con il pigiama di Charmander, avrebbe seriamente preso in considerazione di andarsi a cambiare il più in fretta possibile così non sarebbe stato riconoscibile ma... sarebbe stato veramente meschino da parte sua. Dani nel frattempo aveva capito chi fosse, da quei pochi messaggi che gli aveva inviato, aveva capito che non aveva alcuna via di scampo. Non era stato cauto abbastanza e ora doveva pagarne le conseguenze.
    senti

    io non so come comportarmi

    tu non sai come comportarti

    né io né te sappiamo cosa farcene di... tutto ciò

    io!! suggerisco una tecnica molto stupida

    non... pensiamoci

    voglio dire

    divertiamoci e basta

    non dobbiamo davvero parlarne

    com'era prima della festa

    e se sei tu, sai di cosa parlo

    Finn sapeva benissimo di cosa stesse parlando ma sapeva anche che non ce l'avrebbe fatta. Guardarlo negli occhi dopo tutto ciò che gli aveva scritto quando neanche lui era sicuro di ciò che provava, quando tutto ciò che vedeva riflesso in se stesso era confusione. Confusione su ciò che aveva sempre creduto essere, confusione su ciò che provava, confusione ovunque. Come avrebbe potuto far finta di niente? Non voleva andare alla festa per quello. Non voleva dover affrontare tutto ciò, non era pronto. Non temeva neanche un rifiuto, temeva che i suoi dubbi si confermassero. Sarebbe scappato. Oh sì se sarebbe scappato.

    alla festa...
    Okay non è così pessima. Il luogo era sì affollato ma era pieno di bancarelle. Aveva già adocchiato dolcetti di cioccolato e altri che non era riuscito a riconoscere inoltre c'erano abbastanza stand con giochi da soddisfare la sua competitività. Sarebbe potuto rimanere lì per ore. Voleva visitare ogni bancarella di quel posto, dare un voto da uno a diesci e provare ogni singolo gioco proposto e qualche dolcetto che aveva già attirato la propria attenzione. Era così grande il luogo che sicuramente sarebbe riuscito a scappare da Dani per molto tempo o almeno il tempo che gli bastava per prendere coraggio e rivolgergli la parola. «FINN!» Il suo cuore aveva smesso di battere sentendo gridare il suo nome prima di percepire le braccia dell'amico attorno al collo e vedendo una pannocchia entrare nel suo campo visivo. «ETHAN NON URLARE IL MIO NOME COSÌ. MI HAI QUASI UCCISO.» Ethan non sapeva cosa stesse succedendo nella mente del migliore amico, perchè da giorni fosse diventato ancora più nervoso del solito. Sapeva che qualcosa non andava, ma sapeva anche che era inutile chiederglielo, glielo avrebbe detto solo quando sarebbe stato pronto a parlargliene. «Oh insomma non fare il bambino. Volevo scusarmi e così ti ho comprato questa pannocchia.»
    «una... pannocchia?»
    «sì!»
    «FRA TUTTE LE DELIZIE CHE CI SONO QUI MI COMPRI UNA PANNOCCHIA?!»
    «è il rimedio della nonna! ormai te l'ho comprata quindi devi mangiarla.»
    Lo guardò come se fosse pazzo ma ormai era stata comprata e sarebbe sembrato solamente un inutile spreco non mangiarla. Diede il primo morso prima di avvisare il trio di essere arrivato alla festa e di avvisarlo quando sarebbero arrivati. Nel frattempo lui avrebbe fatto un giro di perlustrazione, annotando mentalmente il giro che avrebbe voluto poi fare successivamente.
    what is sentimenti @isawtheparadise
    @isawtheparadise
    non pensavo che kermit che prende fuoco potesse rappresentarmi così bene così spesso
    #TEAM
    KERMIT
    thanks to © © ©


    Scusate le numerose chat ma volevo darvi un po' di background e gli screen mi sembravano brutti quindi yay

    18 - [scherzetto - prompt] avete mai sentito parlare delle proprietà magiche del granoturco? /Ah no/? BEH! Ne ha! Il vostro pg ha mangiato una pannocchia (o qualcosa di derivato) intonso di tale magia e ora è sotto il suo effetto per 24 ore: non si tratta di un filtro della verità, non esattamente, ma lo spingerà a dire i suoi più sinceri sentimenti e pensieri senza freni sulla lingua.
     
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    Gideon McPherson
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    I know I'm gonna die of this
    who you gonna call? angelo picchiato

    Le giornate d'oro su twitter

    Espressione rilassata sul viso e telefono in mano, nella pausa tra un cliente e l'altro, la conversazione con MOSQUITO (@sciaff) aveva danzato su temi un po' cupi tipo la morte e quali fiori lui (MOSQUITO) gli avrebbe lasciato (« non sulla lapide, cioè anche ma non a breve, vabbè insomma »). Se non fosse stato sicuro su chi ci fosse dall'altra parte, avrebbe quasi pensato di star parlando con Willow. Ma fiori, bastava quella parola magica per aizzarlo - già si era trattenuto con sforzi sovraumani dal parlargli di insetti perchè non voleva che MOSQUITO lo appendesse - Gideon amava i fiori: oltre che bellissimi da vedere e variegati nelle loro specie, sapevano trasmettere un messaggio chiaro, anche per le persone più impacciate come lui, come entrambi. I fiori comunicavano qualcosa, senza che fosse necessario tirare fuori parole - che sarebbero risultate imbarazzanti a tutti gli effetti, lo sapeva bene - i fiori non imbarazzavano mai, facevano il loro sporco lavoro per chi sapeva cogliere il messaggio, non erano fraintendibili, non balbettavano, non facevano strani versi ne ridevano quando ahah non c'è un cazzo da ridere. Un po' come il caro vecchio twitter, star dietro uno schermo gli permetteva di appianare i suoi handicap sociali, twitter non lo avrebbe mai tradito mostrando le parti più vulnerabili di sè. Se non che

    Io ti regalerei un figlio bianco.


    Merda. Lo aveva tradito.
    Guance rosse per la gaffe, fece piovere maledizioni sul correttore automatico - ma quando mai il correttore del SUO telefono cambiava "giglio" con "fIgLiO"? Se non fosse stata una persona impacciata di suo, e con la coscienza sporchissima data dal fatto che avrebbe volentieri inseminato MOSQUITO (ske), ci avrebbe riso sopra e anche molto - a mente fredda, più tardi ci riderà su, ma non ora. NON ORA.
    « Ma in che senso . No, per favore. CANCELLA, ABORT. » Premette il pollice sul messaggio in attesa di un "Annulla invio" che non comparì, quindi riscrisse, flash.

    un giglio.


    « Chiaramente un giglio bianco, certo non un figlio. Come te lo regalo un figlio bianco?? »
    Willow ne sarebbe stata entusiasta, il traffico di esseri umani l'affascinava. A MOSQUITO un po' meno.

    Il giorno della festa

    « Ho preparato una cosa per te, per il costume di stasera. » Comparve alle spalle della Beckham tenendo in mano una boccetta nera come il suo animo. « Distillato di atropa belladonna! » Forse per la Beckham non avrebbe significato proprio niente, ma Gideon era convinto che le sarebbe piaciuto.
    « Serve a dilatare la pupilla, per dare un effetto ancora più creepy! » Perchè gli outfits che avevano pensato per Halloween dovevano essere perfetti e rispecchiare quanto possibile il loro rapporto un po' da cane e gatto, delle volte, e per parlare in termini Halloweeniani, Willow era il diavolo con l'accetta e Gideon, ovviamente, era un angelo (un po' falzo), malmenato dall'altra che gli aveva anche spezzato un ala. « Io completerò con... » chiuse gli occhi, e quando li riaprì, la Beckham avrebbe potuto vedere due iridi rosso sangue che avevano sostituito il suo colore naturale. I poteri dei metamorfomagi!! Non voleva che lei fosse troppo gelosa, due gocce di atropa e le sue iridi avrebbero assunto un colore nero naturalissimo! ALTRO CHE LE LENTI A CONTATTO DA BABBANI!
    « Non berlo e...non metterlo nel bicchiere di nessuno, è un veleno. » Stava davvero mettendo un potente veleno nelle mani della Beckham? Sì, sapeva che non era la morte che preferiva, quella per avvelenamento, troppo da donnette di altri tempi e lei voleva il sangue.

    Alla festa

    Non era affatto in ansia per quella festa, aveva appena ingerito due flaconi di pozione calmante che avevano fatto il loro dovere (placato l'ansia ma lo avevano anche sovraeccitato?? com'era possibile? forse era colpa della canna che gli aveva passato Mac??), e solo allora aveva iniziato a prepararsi. L'idea che avrebbe incontrato persone con cui aveva chattato nei giorni precedenti adesso gli sembrava meno assurda, meno traumatica, meno imbarazzante, meno tante cose brutte e pro tante cose belle. Aveva tante domande, Gideon, del tipo:
    1) chi diavolo era what is sentimenti (@isawtheparadise), il suo twitter Valentine?? Era curiosissimo, davvero.
    2) E poi a e s t h e t i c (@aestheticsmynam) avrebbe portato i dolcetti promessi? E soprattutto, lo avrebbe davvero portato a mangiare sushi?
    3) Chi era la cotta di @mylifeis_pain?
    4) Chi erano i chose u (◕ᴗ◕✿) (@doublewtrouble) e bambi (@1breakthroughs)? L* shippava da morire!
    5) . magic (@bibidibobidi11) era riuscit* a convincere gli amici ad andare alla festa con l*i?
    6) Chi era nola (@luvpotionist) che aveva avuto una cotta per lui senza mai dirglielo??
    7) iSnake (@skatesnakes) avrebbe ottenuto il limone che voleva?
    8) Chi era stonange (@stonangers)? Gli era sembrato avessero molte cose in comune, avrebbe retto la paura del sangue ad una festa in cui ce ne sarebbe stato parecchio? (e magari ANCHE SANGUE VERO)
    9) Perchè non aveva incontrato Perses su twitter? Si era camuffato tanto bene o non era stato lui attento nello scovarlo?
    10) Ma soprattutto perchè l'account OBLIVIOUS (@oblivion_twt) lo aveva accolto nel gruppo con una gif che rappresentava un tipo che cadeva a terra fulminato? SAPEVA CHE SI TRATTAVA DI LUI O ERA SOLO UN CASO? (giuro, guardate click)

    Però, aveva riconosciuto Narah, per esempio. O meglio, si erano riconosciuti a vicenda. Non vedeva l'ora di vedere il suo outfit per quella serata!! Tra l'altro no spoiler per l'abito di Perses ma non vedeva davvero, ma davvero l'ora che lo vedessero.
    Cartellino con kermit in coma ben in vista, con tanto di nickname: non aveva niente da nascondere, con la sua dose di pozione calmante a scorrere nelle vene si sentiva un drago.
    Si era diretto ad High Street insieme agli amiki (Willow? Perses? CHI C'E'?).
    Si era lasciato catturare dalle bancarelle esposte lungo la via, spostando lo sguardo estasiato su ogni decorazione. Aveva lo stomaco sottosopra dalla felicità.
    Lo sguardo cadde su un tipo vestito da Kermit...in fiamme e non gli fu difficile ricordare il commento letto su twitter da isawtheparadise, sempre che fosse lui, e che qualcun altro non avesse avuto la stessa idea??
    « CIAO TWITTER VALENTINE! CIAO TOP FRIEND » Cosa? Cosa. Non sapeva per quale motivo, ma l'account in questione, la persona era risultata suo...twitter valentine? secret crush? PRIMO trai suoi top friends? WHY? E quindi che fai, non lo saluti se lo riconosci?? Certo, non ne vedeva il volto, quindi poteva davvero essere chiunque, ma...a vederlo nella sua calzamaglia verde, non sembrava un vecchio acido che mangiava i bambini come invece gli era sembrato su twitter. CHE SORPRESA!!
    Che emozione, Halloween.
    « Voglio bere. » (Gideon non ne hai bisogno, va bene così) annunciò poi agli amici, « ma non adesso, DOPO adesso facciamo il labirinto?? » #no
    Halloween era l'unico giorno dell'anno in cui Gideon McPherson accoglieva di buon grado le cose spaventose senza rischiare l'infarto. E poi, sinceramente, dopo i clickers a lezione, poteva affrontare TUTTO.
    BOULEVARD @boulevardofbro
    @whatatragedyx3
    si sta come a dieta, nel frigorifero le torte
    #TEAM
    kermit in coma
    thanks to © © ©


    Arriva a High street con gli amici (se sei amico e vuoi andare con lui AGGIUNGITI) Saluta Finn immaginando sia isawtheparadise per il commento su twitter.
    E' vagamente allegro


    Edited by visions of gideon - 2/11/2020, 19:17
     
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    Nathan Shine-Clythorne
    20 - ex hufflepuff
    In this town,
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    Everybody's waiting
    for the next surprise (ah. ah. ah. no.)
    who you gonna call? (not really) phantom of the opera
    «Sìsì, ti ascolto – dovrei ritirare un completo – no mamma non parlavo con te.» Posò la mano sul microfono del telefono per cercare di attutire almeno un po' le parole, perfettamente conscio che sarebbe stato comunque inutile: Jenna Shine aveva orecchie ovunque, specialmente quando si trattava di suo figlio. Ma poteva sempre provarci, no? «Sì, quello lì... già, proprio quello da conte Dracula hihihihi» lanciò una risata nervosa in direzione dell'uomo dietro il bancone; non aveva tutti i torti, certo, ma sperava proprio che il proprietario di quel completo non venisse a conoscenza del paragone. E pensare che non era neppure un costume di Halloween. «Sì mamma, sono ancora qui. Sto...» cosa stava facendo, di preciso? «- svolgendo delle mansioni molto importanti.» Non era una vera balla, alla fine, dai. Era comunque una task molto importante, tipo pulire i filtri dell'ossigeno o sparare ai meteoriti – task che tutti consideravano inutili ma servivano comunque per arrivare alla fine del gioco prima che l'impostore uccidesse tutti. Secondo lui nessuna task era superflua, e quel pensiero poteva essere applicato anche al suo nuovo lavoro: se Quinn decideva che lui, in quanto assistente, dovesse andare ad Hogsmeade a ritirare i suoi panni nella tintoria magica (perché non si fidava degli elfi del castello), Nathan avrebbe fatto esattamente quello. Un uomo particolare, il Quinn, ma a Nathan stava abbastanza simpatico; forse perché lo conosceva da poco? Mh, impossibile dirlo. Non gli sembrava così male anche se... beh, ad onor del vero, nelle ultime settimane lo aveva beccato più di una volta a bere, nel suo ufficio, insieme a Campbell e, alle volte, persino il Vice Preside; li aveva origliati – per sbaglio! - e sentiti parlare di una qualche gita in un villaggio magico. Super cool, aveva pensato, prima di sentirli ridere maleficamente. Ma si era probabilmente immaginato tutto, magari stavano solo facendo le prove per la nuova recita scolastica? Forse Henderson era riuscito a incastrare anche loro! Mitico!
    «Amore, ci sei ancora?»
    «Certo... certo... Chissà come sarebbe andata, la gita (spoiler: male.), se lo domandava mentre ringraziava con un cenno del capo il mago che gli consegnava il completo di Richard Quinn e mentre ascoltava distrattamente sua mamma - e, tra parentesi, non aveva idea di cosa avesse detto negli ultimi cinque minuti; qualcosa a proposito di Halloween e di una festa dove portare le gemelle? Fortuna che almeno loro non avevano traumi legati a quella festività. «Ma non sono sicura di farcela. Lo sai che Halloween per me è sempre molto dura.» Oh no, oh no. Mission abort!! «Porta alla memoria... troppi ricordi...» e la sentiva, la voce di sua mamma spezzarsi sotto la pressione di tutti quei ricordi, appunto. «Tuo papà... e *sob* la nostra... p-prima volta...» Oh. No. «Ma-» «...quella notte...» please don't go there, please, «quando ti abbiamo concepito!!» Aaaaand, she went there.
    Roteò gli occhi al cielo, con veemenza, mentre percorreva il ponte che lo avrebbe riportato al Castello. «Mamma, per favore. Sono venti anni che mi ripeti la stessa identica storia.» E forse lo avrebbe fatto per altri venti, rassegnati Nathan. «Hai ragione, amore mio, hai ragione.» La udì chiaramente soffiarsi il naso, mentre tentava, invano, di ricomporsi. «Hai programmi per quella sera? Qualche festa a cui andare? Degli amici con cui vederti?» Una domanda di rito, Jenna glielo chiedeva più o meno tutte le volte che riuscivano a sentirsi, sempre preoccupata che suo figlio non partecipasse attivamente agli eventi sociali; ma Nate lo faceva, a suo modo e senza la puttanaggine che sua madre aveva dimostrato a suo tempo, ma lo faceva. Eccezion fatta per quella particolare festività. «In realtà...» dovrò passare i prossimi mesi, forse anni, ad aiutare studenti in terapia, probabilmente ma questo non lo disse perché non poteva ancora sApEre, «probabilmente andrò ad una festa, ma niente di che!» mentì, più per quieto vivere con Jenna che altro. Non aveva davvero intenzione di andare a nessunissima festa. Forse un giro veloce a Hogsmeade, perché era pur sempre sabato sera!, ma niente di più. Poi continuarono a chiacchierare fino a che, raggiunto il cancello della scuola, Nathan dovette riagganciare; Hogwarts era bellissima, ma non supportava la tecnologia, era risaputo. Non era comunque un tipo troppo attaccato alle cose materiali, lui, non quando negli ultimi anni aveva visitato almeno una dozzina di posti diversi dove il wifi non sapevano neppure dove fosse di casa, o dove il telefono consisteva ancora in due bicchieri legati da uno spago. Una persona particolare, lo Shine, sotto molti punti di vista, capace di farsi interminabili maratone a LoL ma incapace di usare Facebook.


    Con i piedi dondolanti, seduto su uno dei lettini, Nathan alzò lo sguardo nocciola su quello altrettanto scuro della ragazza di fronte a lui. «Quindi che mi racconti?» «E' tutto pronto per la gita?» Posero le domande insieme, nel loro solito modo imbarazzante (ma a livelli molto cute) e risero. «Prima tu,» la esortò lui, mentre le allungava un piattino con mezzo tramezzino poggiato sopra. Succedeva spesso che i due passassero le pause insieme, specialmente quando la special aveva pochi studenti sdraiati su quei lettini (cosa che sarebbe cambiata molto presto hihihi ciao studenti traumatizzati) o quando Quinn non trovava per il suo assistente strani incarichi da affidargli; quel giorno di fine Ottobre era una di quelle volte. La invitò quindi a porre la sua domanda, alla quale rispose con un cenno della testa e un sorriso che non diceva molto; non voleva lasciarsi sfuggire dei dettagli (che pandi non aveva.) ma sapeva che sarebbe stata un'avventura! «Secondo me sarà molto divertente!!!» #EINVECE #TRAUMI #-30PS «Invece i tuoi preparativi per il costume come procedono?» l'aveva sorpresa a canticchiare una delle canzoni del musical, qualche settimane prima, quindi sapeva vagamente da cosa si sarebbe travestita alla festa; non aveva chiesto dettagli, però, un po' per tenersi la sorpresa e un po' per non essere eccessivamente molesto #troppotardi Ascoltò con interesse Narah raccontargli dei preparativi, e delle sue due amiche special, e del modo in cui si stavano preparando per la festa già da settimane; era bello sentirla parlare, ascoltarla e notare, molte volte, le gote arrossarsi per qualcosa che forse non avrebbe voluto dire, o che forse reputava troppo (personale? Privata? Eccessiva? A Nate, onestamente, non importava, le piaceva scoprire qualcosa di lei anche attraverso quelle piccole verità cedute con imbarazzo) e poi alla sua domanda («tu hai deciso cosa farai?») rispose con un sorriso spontaneo e vero, informandola che «per la prima volta in anni, la prospettiva di affrontare Halloween non mi sembra così imbarazzante.» Le aveva, ovviamente, raccontato il suo disagio interno per quella festa sin dal giorno che era stato inviato su questa terra – letteralmente. - quando sua madre vestita da panda e suo padre vestito da pirata, avevano deciso di darci sotto nel Bagno dei Prefetti di Hogwarts; glielo aveva rivelato nascondendo il viso dietro le mani, rosso fino alla punta dei capelli, ma estremamente divertito da tutta la situazione. Parlare con Narah era semplice, e Nathan sentiva di poter essere onesto e genuino con lei, più di quanto già non fosse di solito. La cosa lo faceva sentire in mille modi diversi; gli faceva provare mille cose diverse.


    «Ma come funzioni» @ la vita, generalmente, ma in quel momento Nathan parlava col suo telefono. Non aveva ancora capito come utilizzare quel nuovo modello, troppo tecnologico per i suoi gusti, e decisamente troppo nuovo per riuscire ad utilizzarlo a pieno in una serata come quella. «Ops, scusa.» mormorò alla persona che era andata chiaramente a sbattere contro di lui, più per un riflesso che per altro; non la vide davvero, e quella fece altrettanto correndo via nella notte nel suo costume da... boh, qualsiasi cosa scelgano i giovani di oggi come travestimento. Lui non avrebbe mai scelto di travestirsi di sua spontanea volontà, lo aveva fatto più per non farsi beccare dagli studenti hihihi dopo la gita non era certo che gli volessero bene. Sicuro qualcuno odiava i professori – credo? Chi lo sa. Di certo odiavano “il fato”, quotato, sì. - ma era facile presupporre che odiassero anche lui, essendo l'assistente e tutto. “Non è stato divertente nemmeno per me”, pensò, “ho davvero sentito quell'Avada Kedavra.” (credo? Va beh, era un attore, ci sta sia che fosse vero, sia che fosse una recita. #wat) (com'è difficile nOn SaPeRe) Mosse ancora qualche passo prima di rendersi conto che camminare mentre si stava al telefono era pericolosissimo!! Doveva dare il buon esempio ai suoi (suoi?) alunni!! Così decise di prendere posto su una delle panchine e alzare la maschera che gli copriva metà viso per dedicarsi meglio allo smartphone, decisamente troppo smart e ben poco phone. Che fine aveva fatto il suo bellissimo 3310 Samsung S6? Beh, qualcuno (spoiler: Richard Quinn) aveva deciso che fosse giunto il momento per Nathan di imparare ad affrontare il lago ghiacciato, senza dargli un preavviso, e lo aveva gettato nel Lago Nero mentre fingeva di rifilargli una delle sue MassimeTM. Sciocco da parte di Nathan fidarsi, ma gli piaceva davvero apprendere le cose dal Quinn!! E niente, era finito nel lago con tutti i vestiti, telefono compreso. Arci si era offerto come accompagnatore, un paio di giorni dopo, venendo a conoscenza dell'incidente, e gli aveva elencato tutti i pro (molti) e i contro (pochi) dell'ultimo iPhone. Nate non poteva permettersi l'ultimo iPhone e così l'assistente di Arti Oscuri l'aveva indirizzato verso valli (più abbordabili) più verdi. «Tranquillo, non è così diverso dal tuo!» E invece.
    Promemoria:
    - non fidarti del Quinn in riva al lago;
    - non fidarti di Archibald Leroy dentro Mediaworld.

    Finché si trattava di utilizzarlo per chiamare o condividere foto su instagram o utilizzare whatsapp, Nathan ce la poteva fare; ma altri tipi di social erano... beh, troppo per lui. Amava il confronto diretto, lo Shine, e parlare faccia a faccia con le persone. Aveva tentato di dare una possibilità a Twitter ma a) la timeline di quell'app infernale era peggio dell'agenda del suo capo! impossibile stargli dietro; b) non aveva ancora capito come rispondere o retwittare, né quando bisognasse fare l'una o l'altra cosa; c) nove volte su dieci dimenticava di controllare le notifiche – disattivate perché erano tRoPpE; d) che vuol dire “cancellare una persona”?!?!; e) entro le mura del castello non funzionava la tecnologia, figurarsi la rete wifi, e arrivava sempre troppo tardi a rispondere ai messaggi o alle /cose/ più in generale. Odiava non poter rispondere subito alle persone, così come non adorava particolarmente il fatto di non sapere chi ci fosse dietro gli account – era buono, sì, ma non coglione e sapeva benissimo che in giro potevano incontrarsi loschi individui. Non era molto meglio fare amicizia IRL?! Gli era successo tante volte di incontrarsi con altri scrittori di fanfiction, ai tempi che furono, ma wat?pad era stata la sua unica piattaforma social per anni e aveva imparato ad utilizzarla in ogni modo e maniera. Twitter? Beh... pandi Nathan non avrebbe mai capito davvero come farlo funzionare. Quindi, alla fine, un po' per le difficoltà, un po' per le sue altre preoccupazioni (lEzIoNe), un po' per il disuso, finì persino col dimenticarsene; non la reinstallò sul nuovo smartphone. (tratto da una storia vera.)
    Ma ora che era tornato col pensiero al social, si domandò distrattamente come stesse il suo bro. Non ricordava il nickname, né sapeva il suo nome, ma forse c'entravano i Green Day? O qualcosa del genere, chi lo sa. «Se è destino...» e lui, Vista o non Vista, ci credeva nel fato. Se fosse stato destino, se quell'amicizia nata in maniera molto random era destinata a realizzarsi davvero, avrebbe incontrato “bro” in qualche altro modo. Dal vivo, magari? Ma non quella sera e invece. perché quella sera aspettava una Heather («McNamara?» ovvio che per lui Narah fosse una Heather McNamara.)
    E possibilemente anche Citra. Please Nah, portati Citra.
    hello, it's me. @_hellogoodvibes
    /I'm sorry, I failed/
    here comes the sun turururu
    #TEAM
    kermit
    thanks to © © ©



    Un post lunghissimo e per la maggior parte /inutile/ se non per darmi la scusa di scrivere un po' di Jenna çç
    La parte fluff mi ha aiutato a superare il trauma #percossocomeunagrancassa quindi grazie Nah.
    Per il resto............ piango e rido da giorni. Quante possibilità c'erano? NO DICO. QUANTE?
    #howisthismylife

    Ne approfitto per scusarmi per aver abbandonato Twitter dopo ~due giorni; avevo un secondo account ma penso di aver fatto 1 post? Non vi dico chi era, però, bye.
     
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    mehan tryhard
    losers - 18 - cdcm assistant - hugger
    QUA DIREI
    UNA QUOTE
    DI ALMENO QUATTRO RIGHE
    EDDAI
    who you gonna call? green crewmate

    IMG-20201102-144308

    madonna se era una balla.
    nella vita reale, senza la protezione dello schermo, mehan tryhard non era in grado di mascherare (la follia) le sue emozioni, il che gli aveva sempre impedito di mentire come un normale essere umano. cominciava a sudare freddo, si impappinava anche parlando a monosillabi, piu semplicemente smetteva di funzionare; non sapeva essere tranquillizzante se non era tranquillo luo per primo, non era di nessuna consolazione per un amico in pena se soffrivq per primo. fare buon viso a cattivo gioco non esisteva, nella vita dell'ex grifondoro, e anche giocare a poker era per forza di cose escluso.
    ma su twitter? oh, twitter.
    twitter era un luogo magico dove nessuno poteva vederlo sudare, e se what is sentimenti si mostrava restio alle sue dimostrazioni d'affetto, meh poteva mascherare (molto poco) la sua parte psycho promettendo di non fare il molesto, SENZA CHE QUALCUNO LO SCOPRISSE. ovviamente non era vero, perche essere fisico e molesto, un vero abbracciatore nato, era insito nella natura stessa del tryhard, motivo per cui gia dopo aver scritto quel messaggio cosi inaudito si era sentito in dovere di spingere la sua sedia con le rotelle all'indietro per raggiungere la scrivania di nicky e abbracciarla a tradimento quasi facendole volare di mano il telefono. quella era la loro quotidianità, ormai.
    «sapete cosa?» chiese, osservando con attenzione la propria immagine riflessa nello specchio, entrambe le mani impegnate a sistemare gli occhiali protettivi sulla testa «non vedo una beata mazza» duh. a quanto pare nemmeno behan aveva una visuale completa su quanto stava accadendo attorno a lui, perché sollevò il pollice con un sentito «stai benissimo bro!», ma dandogli le spalle - e chissà cosa stava guardando, probabilmente l'attaccapanni. «grazie bro! anche tu sei bellizzimo, però siamo da questa parte » e sventolò le braccia avvolte nella tuta verde mela finché il fratello non capì di doversi girare, con uno scricchiolio plasticoso che mehan era certo li avrebbe accompagnati per tutta la serata. «cavolo, cosa avrei dato per avere uno sturalavandini» con un sospiro malinconico che gli fece appannare tutta la visiera come la mascherina gli occhiali di freme quando porta fuori winston a novi lugubre, l'ormai ex grifondoro si spostò di lato lasciando a nicky lo spazio davanti allo specchio, badando bene a guardare Hunter negli occhi mentre metteva in atto la sua lamentela drammatica. «ancora con questa storia? ne abbiamo solo uno e ci serve, anzi dovreste comprarlo anche voi! »
    *gASp! 1! *
    la mano di meh salì rapida al cuore, lo stesso brevissimo lasso di tempo necessario a nicky per ruotare su se stessa nella tuta da crewmate e fare lo stesso gesto, le bocche di entrambi spalancate per lo shock. vivevano insieme da due mesi, ma le loro priorità comuni erano gia chiare: il risparmio prima di tutto. poco importava se poi spendevano soldi per le minchiatine più inutili (#tiger), se potevano fare i tirchi con le cose da badger (e poi /prenderle in prestito/ dall'appartamento di hunter e beh senza mai più restituirle #cartaigienica #zerbino #straccicucina #spugne #tendine) «non dire queste cose, stiamo andando ad una festa e non voglio arrivarci depresso» sempre a spaccare gioie, oh!!!!! quindi si va? si va

    It's close to midnight
    And something evil's lurking in the dark
    Under the moonlight
    You see a sight that almost stops your heart


    eula quant'era difficile ballare Thriller in un costume da crewmate. ma mehan tryhard non si lasciava scoraggiare dalle avversità, al massimo le affrontava piangendo - ma le affrontava. «'cause this is THRILLAAAHHH, THRILLAAARNAIT
    and no one's gonna save you from the beast about to sTRikE! 1!»
    nemmeno lo sapeva, mehan tryhard, quali triggers avrebbe potuto attivare quella canzone se solo uno dei bimbi perduti, o mac, o gideon, o chissà quanti altri studenti traumatizzati lo avesse sentito cantare a squarciagola, ma ancora nelle vicinanze non aveva notato nessuno di loro. l'intenzione dell'assistente era quella di trovarli tutti (domarli e nel buio incatenarli), ma a suo tempo. mentre con i losers camminava per le strade di hogsmade, facendo passare caramelle a forma di zucca attraverso la visiera aperta del passamontagna verde che gli nascondeva volto, mehan tryhard aveva in mente (thriller) una missione di primaria importanza: consegnare il pacco. conservato con cura per giorni sotto il letto, con tanto di carta arancione e fiocco nero per rimanere in tema, un bigliettino a forma di pipistrello a dondolare attaccato al nastro; diceva solo per kermit, bro e meh era certo fosse sufficiente.
    «you know it's THRILLAAAAAHH THRILLAARNAIT
    you're fighting for your life inside a killer thriller tonight, YEAH UOH UOHHH»
    con una piroetta un po' pretenziosa si ritrovò a capicollare su una signora anziana di passaggio che puntualmente lo mandò a cagare «scusiiii e buon halloween!!!» ma, la vecchia gli aveva appena fatto il dito medio? rude. «ma voi riuscite a vedere dove mettete i piedi? » la domanda del gemello capitava a fagiolo, considerato che quella era gia la terza persona contro cui meh andava a sbattere «assolutamente no bro» si appese al braccio del fratello, tenendo halley dalla parte opposta (quindi usandola come stabilizzatore), masticando la quarta e ultima caramella a sua disposizione: è una tragedia - cit. «ma andiamo gia al fiendfyre??? voglio far vedere a mac il costume.. e un'altra cosa a perses» un altro sospiro sognante (se avete pensato male siete scostumati come quelli - io - che vedono threesome nei disegni innocenti di ari) «e distribuire gli adesivi» tutti quelli che aveva generosamente stampato per la kasta gatti; ne portava uno anche lui, appiccicato alla tuta verde, ben visibile.
    non ebbe comunque modo di sentire la risposta dei compagni, perche tra la folla una voce camuffata gli giunse infine alle orecchie «ehm.. amico gatto?» *gASp2* mehan si voltò in slow motion, osservando il kermit in fiamme attraverso la visiera aperta (che rendeva abbastanza facile riconoscere l'ex grifondoro nonostante la bardatura completa) sentendosi improvvisamente prudere le mani bisognose di abbracci - calm the fuck down tryhard. «aMIkO keRMit??1?1?» aaaaaahhhhhhh!!!!!!

    crewmate⚠️ @crewmate101
    @isawtheparadise
    questa è una maledizione allora
    #TEAM
    cats
    thanks to © © ©


    se la passeggia cantando thriller con i losers, poi incontra finn ♡


    Edited by smart|mouth - 2/11/2020, 20:58
     
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    somewhere else
    or somewhere in between
    Some days I don't feel a thing at all
    who you gonna call? miguel
    «fatto!!»
    Parecchio, ma quella era un'altra storia.
    Sorrise sotto le dita delicate di Melvin Diesel, incrociando il suo sguardo con una serenità che concedeva davvero a pochi. Avrebbe potuto essere ipocrita e dire che ci fosse qualcosa di speciale nella Altair, nel modo in cui rideva di gusto o gli stropicciava i capelli, ma il motivo per cui McKenzie, come un qualsiasi tossico che si rispettasse, bramasse il tocco della ragazza, era perché si trattava dell'unica - Dio, l'unica - in grado di togliergli tutto: il terrore, l'ansia, la rabbia più gassosa ma permanente. Letteralmente, non nel metaforico e astratto senso che qualunque legame avrebbe potuto implicare. Lo assorbiva tenendolo in prestito il tempo che bastava a concedergli di respirare, e farlo una seconda volta desiderandone una terza, e nelle giornate particolarmente negative, lo sostituiva con qualcosa di bello, spalmandogli un sorriso sulle stesse labbra su cui poi posava le proprie in un gioco vecchio come il mondo. Per quanto non volessero, e per quanto facessero credere il contrario illudendosi loro in primis, erano entrambi soli - confusi, incompresi - e laddove McKenzie aveva bisogno della rassicurazione emotiva che tutto andasse bene, Melvin necessitava di quella fisica: non c'era nulla di sessuale per ovvi motivi (ma non per mancanza di tentativi da parte della empatica, anche se era certo al...75% scherzasse; «ancora gay, uh?»), era solo...conforto? Un patetico, e triste, apprezzarsi a vicenda? Non si giudicavano né si facevano domande; si capivano pur essendo agli antipodi, forse proprio per quello, e si rispecchiavano l'uno nelle cicatrici dell'altro: Melvin fingeva di non vedere i lividi dell'Hale, e Mac di non accorgersi dello sguardo vuoto che talvolta lei rivolgeva ai muri od il tappeto.
    «miodiocomeseicarino AAAA skzjks!!!» Corrugò le sopracciglia, incapace però di togliersi il lieve sorriso compiaciuto dalle labbra. «sei tu che sei bravissima» Ci voleva davvero così, maledettamente, poco per far felice Vin, che gli si strinse il cuore a vederla coprirsi il volto con le mani per schiacciarsi un sorriso nei palmi. C'erano momenti in cui pareva più giovane della sua età, una bambina nel corpo di una giovane donna, ed altri, come quello che seguì la risata cristallina e felice, in cui c'era qualcosa di terribilmente e crudelmente adulto, nello sguardo smeraldo di lei. «sono bravissima in tante cose.» inarcò un sopracciglio sentendo le labbra tirare un sorriso denso, così denso, che ancor prima di aprire bocca sapeva avrebbe rimpianto tutto quello: il sentirsi leggero, e stupido, e giovane e felice. Era effimero e falso come l'immagine sfocata su uno specchio appannato, ma scelse di assecondarsi ed assecondarla comunque, le dita a scivolare sul triangolo di pelle nuda sul suo fianco: «bravissima, uh? quasi quasi...» ammiccò e la tiró verso di sé, sorridendole dal basso dello sgabello sul quale era seduto da quasi un'ora.
    Lei lo fissò. Lui ricambiò lo sguardo fino a che anche Vin non cedette, sorridendogli allegra e sorniona. «e poi dicono a me che sono quella stupida.» gli schiccheró la punta del naso spingendolo all'indietro, e Mac rise. Rise, e rise, e rise, e non si sarebbe accorto di aver smesso di farlo, se lei non avesse iniziato a tamponare dolcemente le guance per evitare che poco divertite lacrime sbavassero il trucco. C'era un perché? in quel gesto, che Vin non demandò ad alta voce, ed un non lo so disperato nella mano di Mac a stringere la sua. Mi capita spesso, avrebbe potuto dirle, e non sarebbe stata una bugia. Non dormo da giorni, avrebbe potuto confessare, e non sarebbe comunque stato falso.
    Ma neanche vero.
    E come lo spiegavi a qualcuno che ti capitava spesso, e non dormivi la notte, e che le persone fossero cattive e avessero sempre da aprire bocca per sfoggiare denti e mordere, e che volessi tornare a casa ma una casa non la trovassi, e che andava meglio e andava peggio e non sapevi come, e che respirare non fosse affatto una cazzata, e che quando uscivi da quella porta c'erano una Bri ed un Hans ed un Twat a spezzarti il cuore e non sapessi fottutamente perché, e che guardando Joni pensavi al giacchetto ricamato che avevi abbandonato in sala comune perché non avevi ne coraggio ne motivo di darglielo pur sapendo fosse per lei, e che guardando Livy perdevi due battiti anziché uno, ed i rumori i rumori i rumori - click, click, cazzo di click - li senti i rumori e -
    «posso vedere ora?»
    La voce di Harper Hale. Sempre, sempre, Harper Hale, per cui avrebbe voluto essere più normale, più equilibrato, più se stesso. Era un sentimento costante in McKenzie, qualcosa di cui si dimenticava solamente quando giocava a quidditch con gli altri, ma in quei giorni sentiva...sentiva che qualcosa non andasse. In lei, in lui, in loro, nel bisogno costante di stringerle la mano e tenerla nella propria tasca. Fu proprio quello che fece in quel momento, intrecciando le dita alle sue e portandole alle labbra per lasciarci un bacio che dicesse quanto mai fosse stato in grado di dirle: ci sto provando. Non era molto, ma era tutto quello che potesse offrirle.
    Perché come glielo dicevi a qualcuno, di non voler morire ma non saper vivere? Non facendolo, e provando il contrario ogni giorno.
    E mentre si era distratto, come un adolescente qualunque, a riflettere sulla tristezza della vita, era passato del tempo: quanto non avrebbe saputo dirlo, ma abbastanza perché Melvin prendesse il Cofanetto, e lo aprisse trionfante.
    Lilith riuniti: oh no.
    McKenzie, non presente a quella tragedia ma conoscendo perfettamente quella davanti a sé: oh no.
    Melvin Diesel, anima pura ed ignara, sorridendo il sorriso più bello del mondo con l'innocenza di un Nathan il giorno della gita che li avrebbe uccisi tutti: «DAI MAC LA METTI UNA SPILLA?» E cosa potevi dire di fronte allo sguardo speranzoso dell'empatica, sentendo vibrare le spalle di App in una risata silenziosa, mentre Persessinclairdellacasatadiserpeverde ti osservava giudicante da decine di spillette? «sono in ritardo devo andare a lavoro»

    Ci mancavano solo i gadget. Aveva sorriso ignaro della gides pensando fosse una cosa...carina? Tenera? Innocente? Poi era stato messo all'angolo da una dozzina di gides stan, qualche berses, ed un paio di garah, e la sua vita era cambiata.
    «ma da che parte stai»
    «NON MI ROVINARE LA SHIP»
    «SfaSciAfAmIgLiE»
    [It con la lacrima sul viso.jpeg]
    E se il Corvonero era rimasto provato da quell'esperienza, provate ad immaginare le emozioni quando la prima mano gli era scesa sulla spalla, l'aveva stretta, e gli aveva dato il suo supporto.
    Ma per cosa.
    Ed erano iniziate le voci. Come se già non fossero strane le dicerie su quello che accadeva negli spogliatoi dei Corvonero (il suo preferito era "Willow e Mac hetero for each other" I mean what che meraviglia), erano iniziate strane teorie del complotto che vedevano Mac (Mac. McKenzie. McKenzie Leighton Hale.) Protagonista di peculiari avventure a fascia protetta con uno, l'altro, o tutti insieme. Si sentiva scisso fra ansia ed isteria, terrore e azzardo, il chiudersi in convento o iniziare a dare vere ragioni perché si parlasse di lui.
    Fra Levi e Percy.
    Ma alla fine era solo un Mac, con i capelli tinti nuovamente del suo colore naturale per passare inosservato, e l'ansia a tenerlo sveglio perché EH PERCHÉ COSÌ ERA LA VITA NON AVEVA UN PERCHÉ VA BENE. «JEREMY MA COSA C'ERA IN QUELLA CANNA AHAHAHAH»
    Ovviamente non c'era nessun Jeremy, forse neanche una canna - magari manco Mac. Con magari intendevo che ci sperava davvero, l'Hale, almeno quindici ore al giorno, ma come avrebbero detto i francesi, oui oui baguette (nda: mai fidarsi delle lezioni di francese online).
    «cancella e riscrivi cancella e riscrivi» continuava a non funzionare, lui basito. Con il cappuccio amaranto ben tirato sulla testa riccia, rideva da solo sperando che gli altri lo scambiassero per (un autistico) entusiasmo di halloween, mentre in realtà era solo ad un soffio di fiato dalla follia: sperava di non incontrare Hans, perché sapeva che in quelle condizioni non avrebbe resistito a titillargli il buco (mlml) sulla fronte. Che sapeva non ci fosse, l'aveva guardato bENe, ma come avrebbe detto il bambino Psycho del centro estivo di Sara, se lo shentiva. Doveva toccare per provare, e non era proprio qualcosa che potevi chiedere ad un semi sconosciuto: "scusa, posso? Toccarti la fronte? Vibe check?? Haha" haha proprio. A volte batteva il cinque a Twat e pensava "deve approfittarne finché ha una mano per farlo": forse doveva smetterla con la droga. «MK SENTO UN PHOBOS» perché stava perdendo la testa haha minchia
    Che ridere.
    Finse di avere un auricolare perché la gente lo stava iniziando a guardare male. Beh che dov'era la novità. Da quando aveva avuto il coraggio di usare davvero Twitter, aveva passato più tempo a ridere da solo che a fingersi normale: aver trovato Gideon invece di aiutarlo l'aveva mandato ancora più in crisi (perché poi se lo vedeva ridere, ricominciava a ridere anche lui) e whatatragedy lo faceva sempre sorridere come una scolarella (ma esiste questa parola? Ho molti dubbi) in amore. Aveva sentito un sacco di gente assolutamente a caso, fatto pessime figure, rimpianto ogni momento della sua vita, ma aveva anche!! Costruito!!! Dei legami!!! E FATTO COME UN COC(C)O AVREBBE INCONTRATO WHATATRSGEDY HAHAH WHAT A TRAGEDY.
    «non faceva ridere» si rattristò molto, sventolando i volantini ai passanti mentre si dirigeva al fiendfyre per iniziare il suo turno. «me ne vado» se ne andò come un ninja.
    «tu non eri qui prima» un ninja che andò a sbattere contro qualcuno facendo colare volantini ovunque: «percezione: 1» sus

    MOSQUITO @sciaff
    @smallknive
    very embarassed about everything i've ever said please forget it! thanks
    #TEAM
    kermit
    thanks to © © ©



    volevo illudervi con un post vero ma rimedio subito. Mac non fa niente (niente) sbatte contro qualcuno alla fine caso mai vi servisse un (Polly: abbraccio. AW!) Prompt per iniziare? Ma in realtà è solo di passaggio VI SI BECCA AL FIENDFYRE SI STA LASCIANDO I VOLANTINI FATTI DA LIA!!!&&& lia pg vero
     
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    «hail paimon» così, le veniva spontaneo sussurrarlo ogni qual volta le passavano affianco Ash o Dude (che, onestamente, non si era mai cagata in due anni ad Hogwarts e ora sembravano uscire dalle fottute pareti come dei clicker selvatici) senza un vero motivo apparente.
    O meglio, così lasciava credere: Gabe ricordava. E se fino alla fine, fino alla fine, aveva creduto e sperato si trattasse di un'allucinazione di gruppo, quando l'atmosfera aveva iniziato a scaldarsi con riti satanici in antiche chiese e deliri onirici di un Aidan Gallagher che ci avevamo provato (seh facile da dire quando LO FACCIAMO NOI E CI RIUSCIAMO) (l'aveva trovato terribilmente offensivo soprattutto perché era stato il Ketchum a suggerire l'ovvio.) (In che senso non poteva ricordare le conversazioni ma solo le sensazioni? Aveva provato emozioni che nessun Totti e nessun demone potevano toglierle: come avrebbe detto ramazzotti, impresse nella mente) e i suoi compagni avevamo finalmente pagato il pegno della loro esistenza morendo, aveva un po' sognato potesse essere tutto vero.
    E invece aveva aperto gli occhi in una Hogwarts più noiosa che mai. Per riequilibrare il karma, aveva tirato un pugno sulla spalla di Dani in a totally bro dude homie prom cumpà sei stato una merda ti odio way, e...niente. le sue giornate erano filate come mozzarella sulla pizza, segnate da momenti random della giornata in cui trascriveva sul taccuino perle che sentiva dovessero venire annotate per essere ricordate ai posteri. proprio in quel momento, mentre camminava al fianco di Fitz e Nah, annotò:
    And they were christian
    Oh my God they were christian.
    Richiuse il taccuino e alzò lo sguardo sul trash della fiera di paese. Vedete perché poi le mancavano demoni, mostri con orifizi dentati, e scale che si rompevano facendo volare dude e rendendo così giustizia al mondo? Non c'era nulla di entusiasmante in quelle bancarelle. Rimpiangeva tutto della mancata gita a Tottington, ma non la sensazione di potere di essere sopravvissuta a parte dell'apocalisse dando così ragione a Darwin. Ke avessero lasciato altri cinque minuti, sarebbe diventata besty di Paimon e il mondo starebbe stato suo.
    Ma vabbè era andata così.
    [It con la lacrima]
    «mi stai dicendo che quel fucker di Dani, per giunta, ha finto di non riconoscermi su Twitter?» eh le botte che ti meriti però. Era una notizia.cosi triste che quasi sperava di non trovare Stardust così da non rattristare anche lei: che merda di lavoro da detective avevano fatto. «l'oltraggio.» amici amici e poi dovevamo lasciarti spaventapasseri.



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    Cora era solita "adottare le persone". Questo succedeva nella stragrande maggioranza dei casi. Vedeva qualcuno di molto simile a lei? ADOTTATO. Vedeva qualcuno in difficoltà a mostrare i propri sentimenti? ADOTTATO. Vedeva qualcuno suo opposto? ADOTTATO. Le persone che Cora decideva di non prendere sotto la propria ala protettiva erano ben poche rispetto alla sua grande cerchia. Nella maggior parte dei casi poi, nessuno sapeva di essere sotto la sua ala protettiva ma a lei piaceva pensare che poteva fare la differenza almeno in qualcosa. Twitter era stata una fonte fondamentale per ampliare la sua cerchia. Aveva scritto a tantissime persone. I social - specialmente Twitter - per lei erano sempre stati una fonte di salvezza, solo lì riusciva a scatenare completamente la sua parte esuberante che solitamente teneva un pochino rinchiusa per non travolgere e spaventare nessuno. Di persona si riservava più quella parte materna ed adulta mentre sui social liberava dalle catene quella più fanciullesca. Era divertente ogni tanto vedere come avrebbe agito diversamente dai social alcune volte. Twitter era stato un esperimento divertente, soprattutto perché nessuno la conosceva e lei non conosceva gli altri. Cora si era divertita tantissimo con Twitter. Aveva fatto amicizia con molte personcine stupende, aveva organizzato gli Hunger Games delle ship che erano uno dei suoi sogni nel cassetto e la maggior parte delle persone aveva partecipato sia proponendo coppie che commentando i risultati. Aveva ricevuto molti messaggi in dm che l'avevano ringraziata per quel giochino che li aveva divertiti e li aveva tenuto compagnia in un momento di noia. Aveva poi convinto un gruppo di persone a vedere The Owl House anche se era stato praticamente impossibile guardalo contemporaneamente agli altri. Cora era sempre anonima, su ogni social al quale si iscriveva. Nessuno sapeva chi si nascondesse dietro ai suoi numerosi account, con nomi assolutamente diversi per non ricollegarli in alcun modo a lei. Non negava di aver paura di uscire allo scoperto per la prima volta dopo tanto tempo ma allo stesso tempo era entusiasta e non riusciva a stare ferma neanche un attimo. Suo padre non l’avrebbe mai fatta partecipare ad una festa del genere – e in generale a nessuna altra festa – per quello il vestito da Luz era perfetto. Non si distanziava molto dal suo essere, la parrucca la poteva mettere anche una volta fuori di casa, se fosse uscita abbastanza in anticipo e lei aveva ben organizzato tutto, quindi era pronta.

    alla festa…
    «e questo è perché amo l'autunno» saltellò allegra fra la folla, i bambini che le sfrecciavano attorno pronti a fare dolcetto o scherzetto. Inutile dire che quello fosse il periodo dell’anno che preferiva. «zucche, halloween, the e dolcetti, un buon libro e i colori dell'autunno» tanto bastava a renderla felice. Era un’anima semplice lei. Coraline aveva avvisato chiunque che avrebbe partecipato alla festa nelle vesti di Luz, con tanto di gif o foto in allegato per non sbagliare. Voleva incontrare tutti!! ma non era certa che tutti volessero incontrare lei quindi aveva solo avvisato della partecipazione ma non aveva obbligato nessuno ad incontrarsi, a parlare o altro con lei, anche se non avrebbe rifiutato un saluto a nessuno. Spostò lo sguardo tutt’intorno, cercando di scorgere fra la folla che si stava creando, qualche viso familiare o qualche costume che le era stato svelato o ancora, qualche targhetta con su scritto il nick di Twitter. Lei aveva optato semplicemente per la spilletta con Kermit che beveva il the e un bell’annuncio su Twitter con il suo costume. Sinceramente? Non vedeva l’ora di incontrare chiunque si fosse proposto per fare l’Amity della sua Luz e sicuramente avrebbe chiesto almeno UNA foto perché era un evento così memorabile che sì, pretendeva una foto ricordo.
    Non ci volle molto per incappare in un volto conosciuto, visto che un Gideon selvatico gli passò giusto vicino. «ciao gid!! ma dai eri tu bauli, non ti avevo riconosciuto!!» Si slanciò ad abbracciarlo, anche se si era prefissa di rimanere calma e non importunare la gente, ma era contenta di star ritrovando anche suoi amici fra le persone con cui aveva interagito su Twitter. Gid condivideva metà dei club in cui era anche lei, partendo dal flower power per finire al u tried dove cucivano di tutto e di più ma una fra le loro pietanze creazioni preferite erano calzini. «io sono i chose u!!» disse mostrando la spilletta, nel caso non ricordasse chi fosse quell'account. Ma ripensandoci non era neanche l'unica con quella spilletta, quindi sarebbe stata piuttosto inutile come segno distintivo. Che cos'era lei per Twitter? «quella degli hunger games? la shipper delle lumity che ha dato via alla maratona the owl house?? quella dei buongiorno la mattina ad orari improponibili????» Quest'ultima opzione la faceva stare proprio male. Ricordare l'orribile momento in cui la sveglia faceva la comparsa nei momenti clou dei sogni. La cosa più sconcertante era che poi doveva anche alzarsi dal letto e prepararsi mentre camminava tipo zombie, con gli occhi ancora chiusi perché le costava troppa fatica aprirli. La mattina per lei era tragica, ma dopotutto doveva andare a lavorare quindi non poteva fare altrimenti. «woow ma sei un angelo... caduto dal paradiso?» No, non ci stava provando la Krum, stava ancora prendendo lezioni di flirt, non era arrivata ancora a certi livelli, si stava solamente riferendo al vestito.

    i chose u (◕ᴗ◕✿) @doublewtrouble
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    pian piano cora passerà da tutti per abbracciare tutti!! non avete scampo.

    dopo sistemo lo schema role scusatemi
     
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    melvin diesel
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    «sarà così divertente!» Melvin Diesel battè le mani euforica osservando l'impeccabile trucco applicato a Lau, le mani poi sporte perché la ragazza le battesse il dieci. Era felice? Sembrava felice? Credeva di essere felice? Non avrebbe saputo discernere realtà da percezione neanche se avesse voluto, e per inciso, non era né mai era stata intenzionata a farlo. Era nata con l'empatia, la capacità di sentire tutto e sentirlo tutto, e funzionava da spugna emotiva in qualunque ambiente ella venisse immersa, strizzando il di più della propria indole ottimistica e romantica irradiando positività come una piccola luna tascabile: difficile notarne l'euforia in pieno giorno, ben amalgamata nel resto della luce, e impossibile farne a meno quando l'oscurità dilagava. E come la luna girava attorno alla terra, la Diesel si era fatta da sempre satellite errante di chiunque fosse saturo di buio per cercare d'illuminarne almeno una parte, girandogli attorno fino a trovare l'angolazione più adatta. Ahimè, non tutti (Persessinclairdellacasatadiserpeverde) apprezzavano le sue modalità, ma quando mai una titubanza era stata motivo di recessione per la bionda? Era o non era la sorella di cuore di Jamie Hamilton? (Jamie: non era) LA ERA! E se era riuscita a conquistare Jamie facendo sì che il cronocineta aprisse il suo cuore a qualcuno all'infuori di se stesso (Jamie: non l'hai fatto.) nessuna sfida era impossibile per lei.
    Quando Twitter si era, finalmente!, popolato di persone a portata di mano e non solo a continenti di distanza, aveva trovato un cielo dove brillare in compagnia di altre stelle, veri e propri soli, buchi neri, e ...la sua stella gemella.
    Non sapeva chi fosse spa(ghetto), ma non le importava: sapeva che fosse un'anima affine, e che se gliene avessero dato la possibilità, il loro sarebbe sbocciato in un amore profondo. (Disclai-me-r: per Vin tutto era una forma d'amore - e non solo non distingueva un affetto dall'altro, ma pure la percezione stessa di platonico e carnale tendevano a sfumarsi e fondersi. perfino quello che amore non era, agli occhi della Diesel, lo diventava). La sua mente, per quanto fosse stata forgiata per farlo, non era progettata per pensare male delle persone: si lasciava usare ed abusare contenta del mero essere cerotto temporaneo, perché il tempo misurava l'amore solo se gli concedevi il potere di farlo. Melvin concedeva tante cose, ma a nessuno di decidere come dovesse vivere la propria vita. Per quanto sbagliata, e malsana, e malata, e oh Vin non funziona così, era la sua vita, e l'empatica anche nelle dita serrate alla gola - e le mani troppo larghe, e le bocche troppo fameliche, e il dolore, e i soldi sporchi di sangue e reati peggiori - aveva trovato del meglio. Era tutto quello che conoscesse, capite? Solo una stupida puttana che si era intestardita a vivere cercando ogni modo per non farlo.
    «come stiamo?» si chinò al fianco di Acid, il suo Pitbull argentato, vestito per l'occasione da gatto (era halloween, e quello era l'incubo di acid), e nel chinarsi il lungo mantello azzurro si aprì rivelando quello che (non) indossava sotto: un babydoll stretto da far male, tessuto setoso e lucido, con parti tagliate ad arte - e si vedeva!! Il sangue sotto !!!- e piccole balze sulle cosce; le giarrettiere, immancabile accessorio per l'occasione, erano di un blu acceso, e...niente, basta. Fine del suo outfit, se si escludevano il choker appeso al collo, e quello in tasca che aveva preparato appositamente per il suo besty (non pers, spaghetto) (...ma ne aveva anche uno per pers, non si sapeva mai). Il trucco, in cui era maledettamente brava per maledette ragioni, consisteva in una base semplice che sottolineava appena la forma degli occhi, ma la vera magia avveniva con le luci giuste: la vernice fluorescente altrimenti invisibile mostrava un esagerato sorriso cucito, e due "x" sugli occhi.
    Si rialzó richiudendo il mantello, anch'esso rovinato e macchiato di sangue, e sorrise a Lau. Aveva diverse missioni per quella sera, fra cui trovare spaghettuccio, ricordare a Persessinclairdellacasatadiserpeverde che gli voleva bene (glielo ripeteva un paio di volte al giorno, non si sapeva mai), far conoscere Acid a iSnake, ballare con despaMICIo, dare un abbraccio fortissimo a I chose u, e quello che più la triggerava: «my life is pain» una frase che non pensava avrebbe mai detto, ma che pronunciò con solennità assottigliando le palpebre. Vin amava l'amore, ma più di quello, amava le sfide. Non le interessava vincere, la parte divertente era partecipare, ma non poteva mai fare a meno di accettarne una. Ecco perché rubó il cartello dei free kiss, e se lo appese al collo: challenge accepted.
    «sei tu?» battè languida le palpebre in direzione di Gideon, e senza attendere risposta, si alzò sulle punte e lo baciò delicatamente. No? Ok, prossimo. «passa una bella serata!!!!» DEI CREWMATE!! Mehan?? Si sprimacció le guance fra le mani, e pur sapendo non fosse lui (dai l'avrebbe riconosciuto!!) gli diede un bacino sulla guancia, perché stava con zia Erin e la famigghia era sacra. Poi: «tu sei quello che non capiva il mio "che carino"!!!!» QUANTE EMOZIONI!! Sapeva non fosse mylifeispain, ma già che c'era, gli strinse il costume da kermit fra le mani e lo attirò a sé per baciare anche lui, perché era sempre un buon momento per condividere affetto!! E quello non era forse l'assistente del prof quinn (#dilf, ovviamente Melvin l'aveva già puntato - dick non Nathan) Quello che provolava con narah h24? VA BE! «NON MI RICORDO COME TI CHIAMI!!!» Hashtag onesta, e (sara sr @ nah: pls non altro drama abbiamo già dato alla festa per questo e NO NON IMPARO DAI MIEI ERRORI OK SONO TUTTI BACI PURI NAH BACIA ANCHE TE SE VUOI!!!&) «ma la tua vita è dolore?» diede anche a lui un rapido e disinvolto bacino senza impegno, salutandolo con la manina e augurandogli una bella nottata.
    Ma dov'era.
    Vabbè mentre aspettava: «I CHOSE UuuUuuUuuUuU» e si fiondó sulla giovane per stritolarla felice.


    ! @copyfel
    @meladoodle
    [reads your palm] hey this line here means you think people who read your palms are really hot
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    Melvin bacia tutti!!!! Letteralmente. E poi stritola cora!!! VI ATTENDIAMO TUTTI AL VARCO AMICI
     
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    cEmhTIQ Lui davvero shockbasito.
    Possibile che in un mondo con sette miliardi e mezzo di persone, di diplomate, con un fratello, la lacrima facile ed il lavoro in un locale chiamato bde non ce ne fossero altre???? Era bastato chiacchierare con mosquito per pochi giorni e tac, eccolo venir smascherato. Il tryhard non aveva preso tutta quella faccenda dell'anonimato così sul serio (altrimenti non si sarebbe messo a dare in giro così tante informazioni personali) ma allo stesso tempo... non pensava di esser così riconoscibile?? Forse era stato quel retweet sul san valentino a smascherarlo, ma @sciaff era stato tanto gentile da non tirarlo in ballo, anche se ormai la disavventura dei gemelli tryhard era un evento di dominio pubblico. Superata la confusione iniziale, in ogni caso, il ragazzo tirò un sospiro di sollievo scoprendo che il simpaticissimo ragazzo con il quale stava chattando non era un maniaco o uno stalker - di quelli proprio psycho: uno ai livelli di cris lau non gli sarebbe dispiaciuto! - ma MAAAAC!!!! Era stato così carino parlare con lui!!! E, dopo aver scoperto le rispettive identità, antiche questioni rimaste in sospeso (tipo: la finale di quidditch) erano state risolte, behan gli aveva augurato buona fortuna per la gita a tottington e... niente,(aveva portato sfiga) poi non si erano più sentiti perchè beh era pessimo a portar avanti le conversazioni - sia per messaggio che irl - anche se gli dispiaceva un sacco!!
    Sperava davvero di incontrarlo quella sera e salutarlo dal vivo!! E magari chiedergli alla fine come fosse andata la lezione?? Behan, don't
    «ma voi riuscite a vedere dove mettete i piedi?» non era certo una novità, per il tryhard, non riuscir a far due passi di seguito senza inciampare, ma con quel costume era davvero... un altro livello: aveva accolto con super entusiasmo la proposta di travestirsi da crewmates, e subito aveva urlato "BIANCO!!!!!1!" per accaparrarsi il suo colore preferito e poter sfoggiare in testa la borsetta a forma di ciliegia, quella in cui di solito teneva i croccantini di epic fail ma che, per quella speciale serata, aveva fissato al suo casco con due rotoli interi di scotch e da cui avrebbe potuto estrarre caramelle da donare ai suoi amiki in ogni momento. E poi quel travestimento era ottimo per il coviddi, molto più sicuro di qualunque mascherina. Okay, la vista appannata era un piccolo problema ma... c'era sempre la mano di nicky a cui potersi appendere!!1! L'amica l'aveva già salvato ben tre (3) volte dal cadere, ed erano arrivati lì da soli dieci minuti «assolutamente no bro» awwww, almeno non era il solo!! «ma andiamo gia al fiendfyre??? voglio far vedere a mac il costume..» !!! «anche io!!» normalmente non l'avrebbe entusiasmato l'idea di entrare in un locale, ma quella sera era diverso: era halloween!!!! «e un'altra cosa a perses» ??? «bRO?!?» magari aveva capito male, doveva aver capito male!!! «ed ERIN????» ma soprattutto «LA GIDES?????» non poteva giocargli scherzi del genere oh, il cuoricino del tryhard non avrebbe retto!!! Suo fratello però non si degnò di rispondergli, perchè fermato da un kermit, che sfortunatamente behan a causa del casco non vide nè sentì, e così continuò dritto per la sua strada, ancora sconvolto dall'affermazione di meh «DICCI COSA DEVI FAR VEDERE A PERSES!!!!!» urlò, sfortunatamente al vuoto «NON MI PIACCIONO QUESTI SEGRETI» aveva rispetto per la privacy dei losers, ma troppo era troppo!!!
    Già aveva dovuto trattenersi dal proporre a nicky di guardare insieme the owl house, tristissimo di vederlo da solo e non in compagnia della sua migliore amica anche se era certissimissimo (100%) fosse lei sus bugo - se lo sentiva proprio nel kwore, da quando l'aveva trovata nella chat di gruppo dedicata al cartone - e... ora ci si metteva anche suo fratello con le cose nascoste??? Possibile che solo lui fosse rimasto limpido come un bicchiere d'acqua naturale,?!?!? «hunter controllami il polso pls» la serata era appena iniziata, e lui già sentiva l'infarto in agguato.
    Meglio non pensare a quando avrebbe visto ty!! cosa? cosa.
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    non fa assolutamente nulla: arriva ad high street con i losers, si appende a nicky e meh per non cadere, chiede ad hunter di controllargli il battito perchè si sente già morire


    Edited by beh‚ whatever - 3/11/2020, 19:55
     
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    spoiler: era uno dei suoi amici.
    aveva trascinato ty davanti alle porte d'ingresso del castello, in anticipo perchè non voleva arrivare in ritardo all'appuntamento e rischiare di perdere la sua nuova amika: era stata così gentile con lei ad invitarla!! quando aveva scritto il tweet sulla festa di halloween, la hawkins non si era aspettata che qualcuno rispondesse sul serio, ed invece sia la ragazza in questione che boulevard (che era intenzionata a trovare quella sera e ringraziare dal vivo) si erano mostrati così carini e disponibili!! voleva già bene ad entrambi, anche non avendoli mai conosciuti di persona o avendoci poi parlato così tanto: non era molto brava, a chiacchierare per messaggio, soprattutto perchè era così difficile scrivere in inglese - quasi più di parlare!! - e per questo motivo preferiva di gran lunga far amicizia direttamente di persona! Nella sua lista di incontri quella sera ovviamente c'era anche @whatatragedy, che era stata così carina e di supporto!!, @SusBugo, di cui voleva assolutamente conoscere il gufo!! e @mylifeis_pain, la sua pazienza e disponibilità nel spiegarle i meme era davvero impagabile. E fu solo grazie a quest'ultimo che, quando gli hawkmore furono raggiunti da hans e bri, la ragazza si sentì come il meme di spiderman, pronta a puntare il dito contro l'amica perchè «O EMME GI» cioè??? ma quante probabilità c'erano???? «ma allora sei tu!!!» la o'keeffe, da inizio anno, era sempre stata più amica di ty che di livy, così come hans, e la hawkins non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce ma... quando era tornata dalle vacanze estive, per un attimo aveva avuto paura di aver perso il suo migliore amico. Magari si era accorto che la compagnia di livy in fin dei conti non era niente di che, oppure si era stufata di lei così come avevano sempre fatto i suoi amici in russia... poi però ty l'aveva stupita, facendo del suo meglio per farla sentire parte del gruppo, e la ragazzina si era sentita una stupida ad aver dubitato di lui e della loro amicizia. Solo che.. bri ed hans?? Una parte di lei aveva continuato a sentirsi un peso, per entrambi, un effetto collaterale che l'amicizia in comune con ty aveva causato.
    Fino al sogno: dopo il mistico risveglio, oltre ad una paura matta per funghi e sersha kavinsky, la hawkins si era anche ritrovata a sentire un legame diverso, più forte, con bri, e l'istinto materno di toccare la testa di hans per controllare fosse tutta intera ogni volta che se lo ritrovava davanti. Scoprire che era proprio l' o'keeffe la sua amica su twitter era?? «DESTINO!!1!» mamma mia com'era felice!!!!!!!

    «se vedete un fungo ditemelo» doveva saperlo «così chiudo gli occhi» o scappo via, ma preferì non dirlo ad alta voce, per non allarmarli. Del resto, come poteva spiegare ai propri amici che ogni volta che vedeva un fungo iniziava a farle tremendamente male la testa??? E che la stessa reazione il suo fisico l'aveva quando incrociava sersha kavinsky per i corridoi??? Non era normale, lo sapeva, ma... era più forte di lei, non poteva farci nulla «invece pestatemi se c'è mac!!!!» si era messa delle ciglia finte talmente lunghe da avere tutta la vista oscurata e la matita nera con cui aveva tracciato il contorno occhi aveva iniziato a bruciarle, tanto da farle vedere tutto appannato, ma non poteva certo toccarsi la faccia con il rischio di sbavare tutto!!! «e qualcuno del team dei fatti??? voglio cavalcarli!!!» no.
    ma vabbè, lei e ty parlavano la stessa lingua (aka: quella del non capirsi) e bri era tylivyglotta (-cit) quindi non avrebbero avuto problemi a comprendere ciò che voleva dire!!!!

    . magic✨🧚🏻‍♀️ @bibidibobidi11
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    attende fuori dal castello l'arrivo della sua amika di twitter e gasp, scopre che è bri.
    Poi niente, arriva ad high street insieme a lei, ty e hans e cerca mac e altri gatti nella folla (ma ci vede poco)
     
    .
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    but do I try my best and keep a positive attitude? also no.
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    «Tadaaan.»
    Con una giravolta, Wren sfoggiò la maschera preparata appositamente per quella serata di vizi (come sempre), festa (come sempre) e fumo (come sempre). Quindi si, in pratica era una sera come tante altre, per l'Hastings, solo che era la notte di Halloween e aveva una scusa per poter indossare una maschera. «Non hai bisogno di indossare maschere per mettere paura, Wren.» Arrivò puntuale come al solito, il commento sarcastico di sua madre, che poi lanciò un occhiolino veloce in direzione di Ellis. Queste mamme giovani che volevano fare le simpatiche, omg.
    Wren allargò ancora di più il sorriso che già non prometteva nulla di buono, come sempre. «Che ne pensi, El?» Ignorando Valerie, appollaiata su uno degli sgabelli dell'Aconitea, l'ex Altair fece un secondo giro (for good measure), ricordandosi solo all'ultimo di non allargare troppo le braccia: non voleva accoltellare per errore la sua migliore amica. Perché sì, Ellis Drinkwater era quello, ormai, per lui. Poteva sembrare uno superficiale e poco incline alle relazioni stabili e durature, lo special, ed di solito era esattamente così, not gonna lie. Ma con Ellis era diverso, quei due si capivano; in un modo tutto particolare, un modo tutto loro, ma lo facevano. Era facile dire cosa li avesse tenuti insieme anche a distanza di anni – e viaggi in giro chissà dove e chissà quando - ma attribuire quel legame alla loro fattanza era riduttivo. Wren voleva bene ad Ellis, punto e basta.
    Attese paziente il giudizio della ragazza, dunque, e poi si sporse in avanti per afferrare una delle canne già girate e allineate con precisione sul tavolo. «...prevedo una serata lunghissima.» Già, lo sarebbe stata sicuramente con quelle forbici incollate ai guanti ad impedirgli anche i gesti più basilari e fondamentali – tipo appicciare una rollata, per esempio, o mangiare. Con un grugnito infastidito, la passò all'amica perché aprisse le danze, e attese poi il suo turno. «Finisce che mi caverò un occhio da solo prima di arrivare al Fiendfyre.» I problemi, quelli seri.
    «Ellis, se te lo perdi nella folla, non cercarlo. Lascialo li.» Chissà perché sua mamma si ostinava a fare la simpatica con la sua (!!) amica. Non ne aveva di proprie? «Ellis, non darle retta, è solo invidiosa che noi giovani possiamo uscire a goderci la festa mentre lei è confinata qui.» E Vals, da donna molto matura, gli rifilò un dito medio.
    «SMACK.» E, prendendo l'amica sotto braccio, lasciò il negozio diretto alla festa.

    «Sai,» iniziò, percorrendo la strada semi-deserta di Diagon Alley fianco a fianco con la Drinkwater, «non era così che immaginavo il tuo costume.» Ah, ma dai, non te l'aspettavi col completo da juventina a strisce e i capelli verdi? Assurdo. «No, dico seriamente.» Qualcosa era andato storto, come al solito, e c'erano stati dei chiari problemi di comunicazione tra i #wrellis perché quando Wren aveva suggerito “facciamo /roba/ con Wynona Rider!” non intendeva... letteralmente. Pensaca più a /film/ con lei. Non a personaggi che se la ~fanno con lei. Cioè, insomma, avete capito.
    Non intendeva *gesto vago verso El* quello.
    Ed era certo che lo avessero persino scelto, infine, un film ma... beh, Ellis era stupenda anche – e soprattutto – perché sapeva sempre come sorprenderlo. «Ma!» Alzò le due dita tra cui stringeva la canna – avrebbe alzato volentieri solo l'indice, ma non voleva far cadere la merce preziosa :c – poi con entrambe la indicò da cima a fondo. «Mi piace. Mi piace un sacco.» Le si avvicinò per studiare le lunghe ciocche verdi e «dovresti tingerli davvero.» Fece per passare una mano tra i suoi, scompigliati come in qualsiasi altro momento della sua vita, in un gesto involontario e dettato dalla forza dell'abitudine, fermandosi appena in tempo. Maledette forbici. «Personalmente, stavo quasi pensando di rimanere moro. Ho sentito che le ragazze vanno pazze per i mori.» E le fece l'occhiolino, prima di afferrarle un braccio per far sì che la ragazza Smaterializzasse entrambi, alla volta di Hogsmeade.

    «Ah-ah.» Portò istintivamente la mano davanti la faccia della ragazza, con l'intenzione di metterle l'indice sulle labbra per zittirla, ma notò le stradannatissime forbici e si lanciò in svariate profanità. «Tra due secondi li getto via. Ma, detto questo, stasera sarò il tuo Edward.» pausa d'effetto, perché DUH. Edward? Bella? Ellis che somigliava davvero un sakkissimo alla protagonista di Twilight?! Jeez, tough crowd tonight. «...Mani di Forbice.» concluse poi. «OH! Anzi!» Si illuminò improvvisamente come la palla a Times Square la notte di Capodanno (?) «chiamami Edwren
    *Ellis, probably* no.
    I'm not totally useless;
    I can be used as a bad example.
    #TEAM
    stoner
    thanks to © © ©



    arriva alla festa ed è con Ellis, basta, stop. Twitter? cos'è? si mangia fuma? pandi e i pg divergenti
    non interagisce con nessuno perché è fatto non so chi ha già piani ma !! importunatelo pure mlmlml
     
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    taichi limore
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    who you gonna call? skeleton

    anche se la tecnologia tra le mura di hogwarts non funzionava, ty si era impresso quella chat a fuoco nella mente, pentendosi di tutto nel momento in cui what a tragedy gli aveva confermato il loro appuntamento per il pomeriggio. se ne era completamente dimenticato, almeno durante i tre giorni precedenti, ma solo perché la mente del ragazzino era stata impegnata con altro. innanzitutto non aveva chiuso occhio: a Taichi capitavano spesso notti agitate durante le quali passava ore senza riuscire a prendere sonno, gli ingranaggi del cervello troppo impegnwti a creare scenari assurdi e paranoici che niente avevano a che fare con la realtà ma una volta superato quell'ostacolo e le fatidiche 2 di notte, solitamente crollava. in un breve coma senza sogni, dal quale si risvegliava piu stanco e nervoso di prima, ma quanto meno ancora vivo.
    gli incubi di quelle notti non avevano precedenti, e sebbene fosse stato tentato di raccontarne gli sprazzi rimanenti nella memoria a nicole, alla fine erano cosi assurdi che l'altair aveva rinunciato; sapeva solo che gli servivano almeno cinque minuti, immobile nel letto, perche i muscoli fossero in grado ei funzionare, il cuore a picchiare furioso nel petto minacciando di sfondare la gabbia toracica. avvertiva dolore, niente a che vedere con quello fisico, ma una fitta fredda alla bocca dello stomaco che negli ultimi tempi il sedicenne aveva imoarato a riconoscere: senso di colpa. per cosa, ovviamente, non lo sapeva.
    ma la prima mattina dopo la lezione saltata, quando nei corridoi aveva incrociato i freaks, la gola gli si era chiusa cosi repentinamente che aveva temuto di soffocare, almeno finché bri non gli aveva tirato un coppino costringendolo a riprendere fiato - e solo a quel punto si era reso fonto di essere lui, a trattenerlo.
    ma la sera prima, dopo aver finito di cenare, quando dalla cima delle scale aveva riconosciuto adalbert salire nella sua direzione, dalle labbra gli era sfuggito un «attento» istintivo, del tutto immotivato; perché chi cazzo ci aveva mai parlato con il Serpeverde. e anche se entrambi erano rimasti immobili a fissarsi per un istante, e il biondo aveva annuito mostrando solo un velo di incertezza, tai si era convinto di esserselo immaginato. come si era immaginato le urla, le lacrime di gideon, il dolore furente del knowles, l'odore ferrugginoso del sangue, la rabbia contorta a premergli nel petto chiedendo di uscire.
    uscire e lacerare, fare a pezzi, mordere, uccidere-
    «guarda, lo sapevo che eri tu, me lo sentivo» e lì, riconoscendo la voce di narah prima ancora di vederla apparire alle spalle, un taichi limore decisamente troppo magro nella sua tuta nera da scheletro sentì improvvisamente la tensione nei muscoli sciogliersi come burro al sole, i polmoni riempirsi di nuovo. era sempre stata lei, ed erano sempre stati loro, non doveva preoccuparsi di deludere un'altra povera anima pia - a parte sus bugo. se sus bugo fosse stata bri, le preghiere di ty avrebbero trovato il loro senso definitivo, anche se una parte del ragazzino sperava quasi fosse una persona nuova, anche solo per dire a se stesso che sí, era riuscito a parlare con qualcuno.
    di piu, cazzo! si era aperto come una scatoletta di tonno, in particolar modo con @bananapower404: se si fosse rivelato davvero joseph moonarie, come fantasticava qualche toto twitter, ci sarebbe stato da ridere (non per ty. che ti ridi.) «sei tu!!! mi viene da piangere» che poteva sembrare una battuta, detto dal limore, ma fun fact: non lo era.

    l'idea di hans di tirare fuori una cannetta e smezzarsela nel bagno era stata allettante e ty l'aveva accettata di buon grado, ma la sua situazione alla fine non era cambiata. stava ancora rimpiangendo tutto, dal costume scelto al solo fatto di andare alla festa di halloween, passando per l'adesivo del kermit in fiamme che teneva ancora accuratamente nella tasca posteriore dei pantaloni: aveva cambiato idea almeno cinque volte, taichi, se rivelare la sua identità di twitter al mondo o meno, diviso tra il panico paranoico (oh meo deo poi cosi tutti sanno chi sei!!!1!1!) e il brutale realismo (ma chi ti caga??), senza decidersi.
    «c'è un sacco di gente. perché c'è rutta (sersha: triggered) questa gente?» sudava meno del solito ty, nonostante la tuta che lo copriva letteralmente dalla testa ai piedi cappuccio compreso, ma in compenso si muoveva a scatti un passo dietro a livy e bri - mamma nah li aveva abbandonati e hans dopo la canna si era addormentato. bro. - saltando come una molla per ogni rumore. lo sapeva, lo sapeva!! che era meglio fingere il coma come hans e rimanere al castello: avrebbe perso l'occasione di .・。.・゜✭・sOCiaLIZzarE.・✫・゜・。. (ke pekkato), ma anche quella di vedere behan dopo quasi una settimana senza nemmeno trovare il coraggio di scrivergli. cosi, random, perché di fare il functional human non se ne parlava proprio, e anche mettere due parole in croce frammentate da emoticons e meme gli risiltava difficile e inutile - sta lavorando ty, cosa gli rompi i coglioni a fare? a quest'ora sarà con i losers, ti pare che sta a rispondere a te? ma poi che cazzo vuoi dirgli, fai come hans e dormi.
    dio ma che vita di stenti.
    «se vedete un fungo ditemelo, così chiudo gli occhi» gia solo alla parola fungo ty prese a vibrare non come il proverbiale diapason, ma piu come ub martello pneumatico, mentre lo sguardo di bri si faceva vacuo e lontano: da qualche parte, a hogwsrts, un hans belby strafatto uscì dal coma per mettersi a correre in cerchio inseguito da Pentacolo, senza un motivo preciso #warflashback «odio i lunghi (*funghi), stanno nella terra e sono viscidi» dejavu, per un istante gli parve di aver gia detto quelle stesse identiche parole (o forse solo pensate), ma perché cavolo avrebbe dovuto parlare di funghi? con un brivido allungò il passo raggiungendo con quell'unico movimento le due ragazze, apparendo in mezzo a loro tanto allampanato e cadaverico da rendere pienamente omaggio al suo costume: il trucco bianco e nero sul volto gia pallido, poo, era davvero un tocco di classe grazie mamma nah apprezzo smack ♡ «e qualcuno del team dei fatti??? voglio cavalcarli!!!» ok forse si era perso qualcosa.
    possibile che livy si riferisse alla kasta kermit fattoni?? (no) «credo che Godendo sia uno di loro»
    livy: ?
    bri: ಠಿ_ಠ
    ty: *PANIK*
    «GIDEON! volevo dire gideon» (ma il telefono di rob insiste a chiamarlo Godendo) e mentre ty chiudeva gli occhi pregando Behemoth - chi??? - di sotterrarlo in quel preciso momento, qualcuno gli andò a sbattere contro in un turbinio di volantini, la mancina di livy ad afferrarlo (forza +2) per una manica della tuta prima che cadesse per terra. «tu non eri qui prima» eh «no sono arrivato adesso» tutto chiaro. poi ty guardò meglio il volto dipinto del suo interlocutore «ti ha truccato nah? » #priorità, e solo dopo «mAc?» o uno che ci somigliava tanto dai è facile sbagliarsi livy bri datemi una mano su come si vive.

    stonange🐢 @stonangers
    @bananapower404
    devi usare le ruote
    #TEAM
    kermit
    thanks to © © ©


    cammina per le bancarelle con livy e bri, si scontra con mac ♡
     
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    Minhyuk Wang
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    The neon signs pop!
    A foreigner throws a wink over my way
    who you gonna call? Barbie principessa ricca
    «La conoscete la storia della Minkia mannara?» pronunciò il ragazzino dopo essersi sollevato la maschera da spiderman, permettendo alla luce calda del piccolo falò di illuminare il suo volto privo di peluria, lasciando che una mangiata di caramelle tutti gusti +1 gli finisse in bocca per iniziare a masticarle, finendo per incastrarsi nel suo apparecchio: «Mettetevi comodi, me l’ha raccontata mia madre ed è davvero per stomaci forti.» scavò con l’unghia dell’indice per potersi liberare da quell’agglomerato di zucchero e aromi magici, mentre il resto della compagnia – rispettivamente vestiti da fantasma con lenzuolo, Shia 1918, pancreas e milza – si sedeva intorno al fuoco scoppiettante per potersi godere il loro bottino.
    «Dimenticatevi il mostro sotto al letto e quello dentro l’armadio, perché qui le cose si fanno serie e soprattutto / vere /, ho potuto guardare i risultati con i miei occhi!» farfugliò lo spiderman dalla bocca impastata con i rumori del festival di sottofondo un po’ ovattati, chinandosi con il busto in avanti con fare confidenziale per poter cercare lo sguardo di ogni singolo presene: doveva avvisarli! «Si racconta che questa misteriosa creatura, probabilmente un demone di origini cinesi, si aggiri per le strade del Regno Unito principalmente in giorni festivi, dopo essere stato evocato da un potentissimo mago per cercare di salvare suo figlio in fin di vita» e già che il demone fosse cinese, brr, fece rabbrividire ale i bambini: quei caratteri sembravano dei serpenti pronti a mangarti1!!1!! e poi lo sapevano anche loro che i cinesi fossero comunisti, non serviva nemmeno spiegare il loro timore. «Mia madre quando lo raccontava ad una sua amica lo ha descritto come un mostro, alto solamente ventuno (21) centimetri ma un concentrato di puro terrore! Ha delle sembianze strane, con una testa grande e due occhi vitrei, che si muovono a destra e a sinistra senza alcun senso!» accentuò la parola terrore, nonostante gli altri non fossero ancora totalmente convinti «ah non mi credete? Bene. Farete la stessa fine di mia madre.» oh povero bimbo dell’estate. «Era la notte della vigilia di natale dello scorso anno ed io non riuscivo a dormire, troppo emozionato perché aspettavo babbo natale. Era una notte molto silenziosa fino a quando nel cuore della notte inizio a sentire qualcuno salire le scale e sussurrare: patatine con olio di palma, baby… ti inzupperò nella salsa di soia come inzuppo il mio sashimi… vuoi essere l’alga attorcigliata al mio nigiri..? » e con la bocca il ragazzino mimò l’avanzare dei passi, lo scricchiolare delle scale di legno di casa sua e la porta che andavano a chiudersi con un tonfo secco – e no, non era una gara di beatboxing quello che stava facendo, «Urla, tante urla e poi il silenzio. Si narra che la Minkia mannara morda lo stomaco delle proprie vittime, mangiandone l’interno e depositando le sue uova così da usarle come incubatrici. E’ successo anche a mia madre, nove mesi dopo è andata da un dottore per essere curata… il suo stomaco era enorme! Sembrava quasi incinta ahah»
    «ahah…ma ho usato il calzino» per tutti i biscotti della fortuna della Repubblica Popolare Cinese prodotti in Messico «guarda che non è colpa mia, sarà stato sicuramente l’idraulico, come pensi di essere nato? Oh povero e sciocchino coniglietto alle patate dolci!» apparve dalle ombre, il Wang, rubando dalla testa del fake!Shia il cappello da barbabietolaio per poterselo mettere in testa e sedersi di fianco allo spiderman – facendogli anche un bop sul nasino. «Dicono davvero ventun centimetri?!?!?!?!?!!?!?!?!?» minchia, davvero «alla faccia di chi dice che i cinesi lo abbiano come una nocciolina…» cosa? Il piatto più importante da mangiare a colazione, ovviamente: un gran bel plumcake. «Quindi…cosa fate in questa terra per divertirvi?» nessuno dei presenti avevano visto un Minkia mannaro di persona, fino a quel momento; e nemmeno lui avrebbe mai pensato di sentir urlare cinque persone allo stesso tempo con lui presente. Wow!!
    «Ho sentito parlare di una festa! Sai dov’è, Minkia Jr?»


    E un po’ si sentiva leggenda, Minhyuk, e no, non stava parlando solamente delle doti da cuoco e bestiolina di satana che lo precedevano wink wink; anzi, lo era, in qualsiasi ambito che avrebbe potuto immaginare (quattro, non aveva così tanti neuroni da poter applicare al pensiero) soprattutto se vestito in quel modo: ne aveva pensati di costumi, da test di gravidanza a preservativo bucato, ma nessuno di questi gli avrebbe dato l’effetto WAAAU BUUUM BAAAM YEEEEH UHUHUHUH SBABAAAAAM TAK TAK TIK TIK WO WO WO MRAAAAAM che cercava, fino a quando…
    Twitter era stato prettamente un esperimento sociale, un modo per studiare i campioni del suo esperimento e scoprire quali fossero gli elementi fondamentali (a quanto pare ai twitterini piacevano molto i suicidi, le orge più che le ship e sicuramente un po’ di autocommiserazione) e per poter vincere le elezioni del prossimo anno e diventare prima ministro della magia ed infine capo supremo del mondo. Perché? Boh, che minkia ne sapeva, era così difficile che agisse secondo un filo logico che sarebbe stato preoccupante il contrario. Era stato comunque molto interessante assumere le sembianze di spaghetto, un nome che avrebbe trarre in inganno i meno attenti, ma con un intrinseco significato: Minhyuk amava la cucina asiatica -> nella cucina asiatica c’erano i noodles -> Minhyuk amava anche le cose esotiche (mi avevano corretto esotiche con erotiche, anche wink wink) -> i noodles esotici non sono altro che spaghetti – ed un ghetto ci era cresciuto anche, quindi era stato perfetto!!!!
    «Vuoi toccare la mia farfallina?» era così che si salutavano tra gen z, no? Forse il ricevere quella domanda da un ragazzo alto un metro e settantotto vestito da principessa barbie non fosse il massimo, figuriamoci se quello stesso vestito avesse uno spacco lungo tutta la coscia per mettere in evidenza i lunghi stivali di pelle con tacco a spillo e frustino che penzolava ad ogni movimento, beh… voleva semplicemente farsi degli amici!!! Aveva perfino portato Pallina, la sua patata domestica che aveva adornato come una simpatica farfalla per l’occasione, così da sembrare ancor di più dentro al personaggio «Rawr, guarda che non morde, al massimo ti insemina» le patate avevano i semi? I famosi semi di patata, dai.
    «SIGNORA PUNTO ESCLAMATIVO, DOV’EEEEEE’? PSSS PSSS» ad accompagnare quello yodel soave c’era sicuramente il rumore dei tacchi e della faccia della patata con le ali tristemente rivolta verso il basso a venir trascinata, ma soprattutto l’impazienza di trovare la sua compagna di costume, la sua anima gemella, il bastone della sua vecchiaia, la formina a forma di triangolo che non si riesce ad inserire in quella a forma di cerchio per chissà quale motivo, il nero per la sua banana matura d’amicizia – insomma, era stata una piacevole scoperta per quanto insolita. Non faceva amicizie del genere da molto tempo, forse mmmmmh da quando era stato sbattuto in un furgone per essere venduto al mercato nero!!! Emozioni che si provano solamente una volta nella vita, di uguale c’era solo il fare bagno in una vasca piena di latte comprato al bar – consigliava anche quello.
    Eula, ma c’era anche lo stand per i baci!!! «ehi sexy, sai che cos’altro dovresti baciare? Tua madre, ahah » Pallian non sembrava tanto convinta, o forse perché aveva perso uno di quegli occhi finti lungo il tragitto «no davvero, ricordale che le vuoi bene» eh sì, minkia unisce le famiglie dal 2002.
    «Mmmh, forse mi ha dato buca...» era già pronto a darsi per vinto, Minhyuk, pronto a violare qualche proprietà privata per sentirsi meno solo, ma poi la vide - o meglio - la sentì quell'aria da povera. Era davvero povera. «SON COME TE» scavalcò un tizio da Kermit (sorry raviolino) per poter andare in sua direzione, aspettando che continuasse la canzone mentre Pallina venne lanciata letteralmente per aria, agitata come se fosse un lazo, «SEI COME MEEEEEECHE FIGO, tu hai degli amici, me li presenti? Sono Minhyuk, comunque!!!!».




    spa(ghetto) @spaghvtto
    @bimbediminkia
    shawty like a pollo alla pechinese
    #TEAM
    kermit on fire
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    POST MEGA INUTILE dato che non fa praticamente niente ihih
    Spaventa dei bambini, chiede a qualcuno se vuole toccare la sua farfallina, propone alla persone allo stand dei baci di baciare la propria madre???, scavalca qualcuno vestito da Kermit e incontra Vin!!

    Non ho nemmeno riletto ma domani sicuramente edito ihih
     
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    do you ever feel stuck?
    stuck in the middle of your life?
    wondering will it be alright?
    isn't the moon so very bright tonight?
    who you gonna call? HEATHER MCNAMARA
    tlkjui

    Ahahah… già… molto strano, sì. Peccato che Nah fosse convinta che dietro stonange si nascondesse Ty E NON SAPEVA COME DIRGLIELO??? COME SI FACEVANO QUESTE COSE?? Davvero, aveva provato a trovare le parole adatte, ma c’era quel piccolo, piccolissimo dubbio che era costituito dallo stupore di aver effettivamente incrociato lui tra tutti su twitter. Tanto valeva aspettare si incontrassero, almeno avrebbe sventato qualunque figuraccia!!!
    Se nella vita Narah Bloodworth non era il massimo dell’estroversione, su quel social che aveva scaricato proprio per mettersi alla prova era riuscita a mettere un po’ da parte la timidezza. Si era aperta con gli altri, aveva raccontato piccole cose di sé che, seppur non eclatanti, certo non condivideva con la prima persona che incontrava. Era stata un’esperienza stranissima; aveva persino scoperto che boulevard altri non era che Gideon! In quel caso era stato Gideon a scriverle per primo un “mi ricordi qualcuno”: PANIKO, iperventilazione, poi uno sprazzo di lucidità. Aspetta. Anche lui le ricordava qualcuno?? Gid???
    Spoiler: era Gid.
    Però dai, in fondo si era persino divertita – figuracce a parte tipo quella con sAbOtAgE, mio Dio non ci voleva pensare – – “… come… hai fatto a riconoscerti” #evergreen – sperava di aver socializzato anche con persone che non fossero già suoi amici… forse.

    sfntdfn

    La prova decisiva era infine arrivata, IL GIORNO DELLA FESTA!! (che da quanto aveva capito era l’evento scelto da tutti gli utenti di twitter per fare coming out??) Era rimasta d’accordo con stonange per vedersi al castello e aiutarlo col trucco, e questa proposta le era venuta comodissima, visto che sarebbe andata a Different Lodge per prepararsi con le sue fanciulle.
    Ma qual era questa fantomatica prova?? Che stonange non aveva risposto al messaggio. Fatto che poteva essere normale per un sacco di gente, ma NO, Narah conosceva i bimbi sperduti come le sue tasche e sapeva. Poteva pure ricostruire il ragionamento – non molto – logico di Taichi: aveva sperato lei si dimenticasse dell’appuntamento per non morire di ansia, poi aveva visto il suo messaggio e aveva rischiato l’attacco di panico. Avrebbe pure potuto elencare ben tre (3) scenari catastrofici che avevano attraversato la mente del Lìmore.
    Tant’era che all’entrata di Hogwarts, fasciato nel suo costume da scheletro, riconobbe subito quella massa di riccioli scuri. Non riuscì a non ridere, nell’apostrofarlo con un «Guarda, lo sapevo che eri tu, me lo sentivo.» Così magari non sarebbe morto d’infarto, nel frattempo – e a proposito, come se la stava cavando what is sentimenti coi preparativi? Sperava non fosse troppo agitato! –. Già che c’era, nel truccare il viso dello special ne aveva approfittato per assicurarsi che Bri e Hans, senza la sua supervisione(??), non si fossero ammazzati.
    Bri: «Mi hai?? Bruciacchiato i capelli???» Hans: «Te lo sei meritato *secchiata d’acqua su Hans*
    Risposta: no ma quasi. «Bri, attenta al trucco di Ty!» #priorità.

    Le bastò qualche passo et voilà, era in camera con le sue grl pwr. L’aveva detto che era comodissimo!!!
    L’anima candida e inesperta di musical di Narah era rimasta sciokkata da Heathers – «è così diverso da High School Musical?? NON PENSAVO?» –, ma era stato carinissimo e le canzoni tanto orecchiabili che aveva finito per innamorarsi ancora di più dell’idea di Fitz. Per certi versi cosa c’era di più spaventoso di Heathers? EH. «Ma cosa intendi con clicker domandò a Jane, un po’ perplessa mentre stendeva il rossetto sulle labbra della medium. Stava tanto bene a lei, il rosso!!! Sorrise di tenerezza, pizzicandole dispettosa una guancia con la scusa della vicinanza. Niente, nessuna risposta; che strana era, Jane Più del solito, intendeva!! Finita Fitz – che era una drama queen, certo che andava preparata per prima!!1! –, passò proprio alla Darko, sciogliendole la coda e iniziando a passarle delicatamente le dita tra i capelli morbidi per tutta la lunghezza. «Okay okay, tieniti i tuoi traumi sekreti.»

    L’idea di rivelare la propria identità alla gente con cui aveva conversato su twitter le procurava un nodo di apprensione allo stomaco, ma era insieme alle sue migliori amiche e amava Halloween, cosa mai poteva succedere?? E quanto erano belle le bancherelle di High Street??? AAAAAAW! «Ma ad Halloween che succede agli spiriti??» si rivolse a Fitz con sincera curiosità, in fondo da quando l’aveva portata a fare un bellissimo pic nic al cimitero si era interessata anche lei!!1! (chissà cosa stava scrivendo Jane nel suo quadernino, probabilmente osservazioni antropologiche di un certo livello) «Voglio una mela caramellata, voi la volete??» Quelle di Melos Caramellatos erano troppo buone!! Lo sguardo scuro incrociò uno stand di pop corn addobbato con zucche intagliate e dipinte di… color popcorn(??), e le venne in automatico da pensare ai pop corn caramellati che mosquito le aveva promesso. Lui era uno dei motivi principali per cui era stata felice di essersi iscritta a twitter: forse con troppa innocenza, Narah era fermamente convinta di aver trovato in lui un vero amico. Si erano scritti per caso, ma avevano scoperto di avere un sacco di cose in comune, dall’amore per i colori pastello(??) al carattere. Le sembrava un ragazzo dolcissimo, e sarebbe stata stra contenta di essere sua amica al di fuori di twitter!!
    (ma qualcuno ha pensato ai poveri kermit??? Ci sono le icon stampate anche per loro? VABBE’ fate conto abbia la sua sulla giacca col nick ihih) Qualche minuto dopo, una Narah tutta intenta a sgranocchiare la sua mela si avvide di un Nathan con soltanto una maschera in mano come costume. Divertita, le tornò in mente il racconto del ragazzo sulla particolare storia di famiglia di Halloween durante una delle pause passate a chiacchierare insieme. Decisamente poteva comprendere il suo entusiasmo non così intenso. Si illuminò di un altro sorriso, girandosi verso le ragazze. «Vado a salutare un amico, mi accompagnate, vero??» (= vi prego non lasciatemi da sola che poi non vi trovo più) (DAI) Che poi, immaginava anche loro conoscessero Nate?? In fondo erano andati in gita insieme! Chissà se era stata interessante? (ahah da morire *sticker lelia*) Si avvicinò a Nathan, alzando timidamente una mano per farsi notare dal ragazzo per poi avvicinarsi – come se le grl pwr insieme non fossero una specie di bellizzimo semaforo coi loro vestiti monocromatici –. «Ciao!! Uh-» come si continua una conversazione. Si scostò i capelli dalle spalle. TWITTER COSA LE HAI INSEGNATO? «Sei qui da tanto??» Doveva fare le presentazioni?? Mmmmh.
    WHATATRAGEDY @WHATATRAGEDYX3
    @canwespeakinflowers
    there's so much i wanna say but nah
    #TEAM
    kermit
    thanks to © © ©

    va a truccare ty (sì, lo sapeva, 100%!!!), poi si prepara insieme a fitz e jane e va insieme a loro alla festah, dove incontra nathan #riassuntoni


    Edited by butterfly‚ - 5/11/2020, 09:20
     
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60 replies since 31/10/2020, 17:56   3185 views
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